VicenzaOro September
VicenzaOro September 2015

In aumento le vendite di gioielli italiani

L’export italiano di oreficeria è in (quasi) generalizzata ripresa. Ma il Club degli Orafi manifesta anche qualche dubbio ♦︎

Un primo trimestre d’oro per l’oreficeria. A testimoniarlo sono i diretti interessati: il Club degli Orafi ha diffuso le cifre relative al periodo gennaio-marzo 2017, secondo i dati del World Gold Council. Pare in tutto il globo sia diffusa una febbre per anelli, collane e bracciali, anche se gli orafi definiscono la domanda mondiale di gioielleria in oro in «crescita  modesta», condizionata anche dalla ripresa dei prezzi dell’oro, e limitata ad alcuni Paesi, lasciando i livelli inferiori rispetto alla media storica. Insomma, non certo euforia, a dispetto dei numeri: il settore orafo italiano ha registrato una crescita delle esportazioni in valore (+10,4%), con una ripresa significativa a Hong Kong (+23,1%), negli Stati Uniti (+31,4%), in Francia (+45,4%) ed in Turchia (+27,5%). In calo, invece, i valori venduti negli Emirati Arabi Uniti (-14,1%) e nel Regno Unito (-16,5%). La Svizzera, principale destinazione delle esportazioni italiane, evidenzia invece una sostanziale stabilità (-0,2%). Tra i territori, spicca il dato della provincia di Alessandria (distretto di Valenza Po), che ha registrato un incremento del 24,7%, con un forte sviluppo degli invii verso la Francia. Meno brillanti ma comunque in positivo le esportazioni di Arezzo (+4,9%) e Vicenza (+2,9%).





Gabriele Aprea
Gabriele Aprea

Bene, ma…

Non sembrerebbe un quadro così grigio. «Lo scenario internazionale del 2017 è sicuramente migliore rispetto al deludente 2016: non mancheranno, pertanto, per le imprese italiane dell’oreficeria le opportunità di crescita sui mercati esteri», è il commento di Stefania Trenti, della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, banca a cui è affidato il compito dell’analisi. «Il contesto continuerà però ad essere caratterizzato da rischi, in particolare di natura politica: gli elevati livelli di incertezza, peraltro, dovrebbero continuare a sostenere le quotazioni dei preziosi».

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Aprea: conta il marketing

Anche Gabriele Aprea, presidente del Club degli Orafi Italia, legge i dati con cauto ottimismo: «Sebbene il valore raggiunto dalle esportazioni della gioielleria italiana nel primo trimestre 2017 sia più rassicurante, il mercato mondiale sta vivendo una grande trasformazione. I dati diramati a maggio dall’agenzia Bloomberg indicano un significativo calo di fatturato da parte di alcuni dei gruppi più grandi a livello internazionale operanti nel settore della gioielleria classica. Al tempo stesso gruppi emergenti operanti nel campo della gioielleria entry-price in argento e/o metalli non preziosi, che appena 10 anni orsono apparivano di scarsissima rilevanza, hanno raggiunto dimensioni importanti in breve tempo, e continuano tuttora a crescere a ritmi significativi. I cambiamenti socio economico culturali in veloce evoluzione devono essere tempestivamente interpretati al fine di agganciare i consumatori più giovani e avvicinarli al mondo del gioiello, adeguando sia il prodotto, che le modalità di vendita e di comunicazione, al loro universo di valori. Su tali premesse, appare evidente che le strategie delle aziende orafe dovranno essere sempre più guidate dal marketing che dal mero gusto del bello e ben fatto. Le aziende della filiera, caratterizzate da una dimensione media molto ridotta (circa 25.000 per un totale di 75mila addetti, con una media di appena tre addetti per azienda) devono crescere almeno fino alla soglia necessaria per potersi strutturare in modo tale potersi assicurare le vitali attività di pianificazione, esecuzione e controllo. Il Club degli Orafi Italia è in prima linea con un ambizioso progetto formativo imprenditoriale e manageriale, anche di svecchiamento culturale, a sostegno delle piccole e medie imprese del gioiello per avviare percorsi di crescita e/o di aggregazione di imprese. Negli ultimi anni diverse imprese orafe italiane sono passate in mani straniere. È ora di rimboccarsi le maniche e farsi valere».

Tra gli stand di VicenzaOro
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