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Che cosa fare se l’anello si piega

Che cosa fare se un anello si è deformato? Ci sono rimedi facili, ma non sempre. Ecco le soluzioni.

Può accadere dopo aver sollevato una valigia, o una borsa della spesa pesante. Oppure quando si afferra improvvisamente un elemento solido, magari una maniglia in auto o in autobus per reggersi durante una curva. Il risultato è spesso lo stesso: l’anello indossato risulta deformato, qualche volta con una forma ovale, in altri casi con una piega ben visibile. Che cosa fare in questi casi?

Anello deformato
Anello deformato

Che cosa fare con un anello deformato

Dipende. Prima di intervenire su un anello piegato, osservate bene come è costruito. Gli anelli più facili da raddrizzare sono quelli semplici, a banda, come le fedi nuziali. Se sono composti solo da metallo, è possibile farli tornare alla loro forma originaria in due modi. Il primo modo consiste nell’appoggiare l’anello su un piano rigido, per esempio di pietra o di legno molto spesso, coprire l’anello con un panno, appoggiare sopra un libro e sopra il libro un peso di qualche chilo. Può volerci un po’ di tempo perché il metallo torni perfettamente orizzontale. Questo sistema funziona se l’anello ha perso il suo spessore uniforme e non ha pietre.

Porre sopra l'anello da raddrizzare un panno, un libro e un peso
Porre sopra l’anello da raddrizzare un panno, un libro e un peso

Che cosa fare se l’anello è diventato ovale

Più complicato far tornare perfettamente tondo un anello che è diventato ovale o presenta una irregolarità dovuta, per esempio, a una botta. E ancora più rischioso è intervenire se l’anello ha una pietra: potrebbero allentarsi le griffe che la tengono ferma. Ma il caso peggiore è quello di un anello con pavé: muovere il metallo può rovinare la superficie con le piccole pietre incastonate o incollate. Se, invece, l’anello è una semplice banda di metallo, la cosa migliore è utilizzare un mandrino, cioè un dispositivo meccanico che permette di serrare e tenere fermo qualsiasi pezzo di forma circolare, e agire con un piccolo martello da gioielliere.

Rettifica di un anello
Rettifica di un anello

Se il metallo è morbido, per esempio un anello d’oro a 18 o 24 carati (oro bianco e platino sono molto più resistenti), un semplice cono di metallo o di materiale molto duro può essere utilizzato per far tornare perfettamente circolare l’anello: basta infilarlo dall’alto, magari dopo averlo intiepidito in acqua, e cercare di spingerlo verso il basso.
Ma il sistema più sicuro per raddrizzare un anello è questo: portatelo da un orefice, saprà lui che cosa è meglio fare.

Anello deformato
Anello deformato
Spingere l'anello tiepido su un cono metallico per rimetterlo in forma
Spingere l’anello tiepido su un cono metallico per rimetterlo in forma
Un misuratore di larghezza per gli anelli
Un misuratore di larghezza per gli anelli

Come creare un marchio di gioielli

Come creare un marchio di gioielli? È possibile trasformare la passione per i gioielli in una professione? Come diventare gioiellieri? Partiamo da una considerazione: sapete già come creare gioielli, avete provato, conoscete le tecniche e le difficoltà da superare per realizzare orecchini, anelli e collane. Ma non sapete come trasformare la vostra capacità pratica, probabilmente di tipo artigianale, in un’impresa commerciale. Quello che vi serve è individuare un marchio che possa essere vincente sul mercato. Prima di tutto, quindi, fatevi un esame di coscienza: siete in grado di produrre un numero sufficiente di gioielli che soddisfi le richieste dei vostri futuri clienti? Se la risposta è sì, allora dovete proprio definire il vostro brand.

Come creare un marchio di gioielli?
Come creare un marchio di gioielli?

Definite il vostro marchio
Il primo passo nella creazione di un marchio di gioielli è definire l’identità del marchio. Come si fa? Cominciate a farvi qualche domanda:
• Qual è l’obiettivo del vostro marchio?
• Quali sono i suoi valori fondamentali?
• Qual è il pubblico di riferimento?
• Cosa rende unico il vostro marchio?

Queste domande vi aiuteranno a stabilire l’identità del brand e a guidare le decisioni durante tutto il processo di branding.

Fatevi delle domande
Fatevi delle domande

Create un piano aziendale
Il secondo passaggio è la crea un piano aziendale che delinei gli scopi e gli obiettivi del marchio. Per esempio, dovete pensare a una strategia di marketing per comunicare la qualità dei vostri gioielli. Inoltre, individuate una strategia riguardo ai prezzi confrontandoli con i possibili concorrenti. Infine, prevedete un piano di produzione dei gioielli e le conseguente spese e ricavi che potete ottenere. Ma, prima di tutto: avete un budget sufficiente per partire?
Definire lo stile dei gioielli
Definire lo stile dei gioielli

I gioielli
Quando avete le idee chiare e avete risposto considerato gli aspetti che abbiamo descritto in precedenza, fatevi un’altra domanda: i gioielli che avete finora progettato sono davvero quelli giusti per il tipo di brand che avete scelto? Può darsi che considerando tutto possiate arrivare alla conclusione che i vostri gioielli sono perfetti. Oppure che sia necessario adattare meglio il vostro design al tipo di brand e di pubblico scelto. Quindi, progettate la vostra prima collezione di gioielli in base all’identità del marchio e al pubblico di destinazione. Create schizzi e prototipi e cercate di ottenere delle opinioni sincere.
Creazione di un gioiello
Creazione di un gioiello

La qualità dei gioielli
Avete delle brillanti idee, avete realizzato qualche gioiello nel vostro laboratorio. Ma per passare a produrre tanti gioielli dovete anche avere idea di come conservare una qualità costante dei vostri prodotti. Spesso la produzione artigianale prevede alti e bassi. Ma questo nuoce al marchio: ogni pezzo non perfetto sarà una cattiva pubblicità ai vostri prodotti. Create un programma di produzione e stabilite standard di controllo qualità. Questo vale anche per chi decide di esternalizzare la produzione affidando ad aziende esterne la fattura dei gioielli, una modalità utilizzata spesso dai piccoli marchi di gioielleria.
Creazione di un anello
Creazione di un anello

Presenza online
Inutile dire che il tuo brand deve essere presente con un proprio sito sul web e sui principali social. Un sito poco curato, non aggiornato, oppure social con post vecchi e foto scadenti faranno una pessima pubblicità ai vostri gioielli. Anche stabilire un contatto con siti specializzati, come gioiellis.com, offre visibilità e prestigio al vostro brand. Un’attività di marketing non può prescindere dalla presenza online. Attenzione, però, al fenomeno influencer. Ci sono influencer che vantano migliaia di follower, che sono in realtà “poco reali”, si tratta cioè semplici bot virtuali. È il reale impatto dei loro post sui social è controverso.
Realizzazione di una collana
Realizzazione di una collana

La vendita dei gioielli
Finalmente è arrivato il momento di vendere i gioielli. La scelta della modalità non è un aspetto secondario. Potete vendere direttamente nel vostro laboratorio, se le vostre licenze lo consentono, oppure/anche online, in temporary shop (magari prima di Natale), o attraverso altri negozi di gioielli. Anche questo è un aspetto che va considerato in precedenza.
Studenti nel laboratorio di oreficeria Design del gioiello contemporaneo, a Venezia
Studenti nel laboratorio di oreficeria Design del gioiello contemporaneo, a Venezia

La crescita del marchio
Una volta sul mercato, valutate le vendite, e se vendete online osservate bene i dati prima di decidere come espandere la linea di prodotti, perfezionare la strategia di marketing e stabilire un’interazione con i clienti. Ascoltate il feedback di chi ha acquistato i vostri primi gioielli e analizzate quali cambiamenti apportare nel caso di critiche.
In ogni caso, la creazione di un marchio di gioielli richiede tempo, impegno e un’attenta pianificazione. Ma se avete delle buone idee potete creare un marchio di gioielli fiorente e di successo.
Lavorazione dei gioielli
Lavorazione dei gioielli

Perché la fede nuziale si indossa sul dito anulare?

Perché l’anello di matrimonio si indossa sul dito anulare? E perché certe persone infilano la fede sulla mano sinistra, mentre altre sulla destra? Ecco le risposte. Perché l’anello nuziale si indossa sul dito anulare? E perché sulla mano sinistra? La scelta del dito su cui indossare l’anello non è casuale. Ma questo vale anche per le altre dita. Leggi questo articolo se vuoi sapere perché l’anello nuziale si indossa sul dito che si trova tra mignolo e medio.
Leggi anche: Su quale dito indossare l’anello

Anello nuziale sulla mano sinistra
Anello nuziale sulla mano sinistra

Perché si indossa l’anello di matrimonio? Semplice: la fede nuziale indica alle altre persone lo status di persona sposata. È come dire: ho già trovato un’anima gemella, non provateci con me, grazie. O, almeno, quasi sempre è così.

Non in tutti i Paesi l’anello nuziale si indossa sulla mano sinistra: c’è anche chi lo indossa sulla destra, ma il significato è sempre lo stesso. In alcuni Paesi europei, per esempio quelli di rito greco-ortodosso, l’anello è indossato sulla mano sinistra prima del matrimonio, ma poi è trasferito a destra durante la cerimonia. Lo stesso concetto è valido per l’anello di fidanzamento, che è un’abitudine che è più recente. Anche in questo caso l’anello di fidanzamento si indossa sullo stesso dito su cui si infila l’anello di matrimonio. Una volta sposata, in molte culture è consentito alla donna indossare contemporaneamente tutti e due gli anelli.

Anello sulla mano destra
Anello sulla mano destra

A proposito: anche l’anello nuziale per gli uomini è una abitudine piuttosto recente: nel passato era solo la donna a dover indossare la fede. In Gran Bretagna, per esempio, solo le donne tendevano a indossare una fede nuziale fino alla prima e alla seconda guerra mondiale, quando i soldati maschi sposati iniziarono a indossare anelli per ricordare loro il loro partner.

Ma perché l’anello di matrimonio si indossa proprio sul dito anulare? Ci sono diverse teorie in proposito. Secondo alcuni, nell’antichità il dito anulare era speciale, un po’ magico. In cinese 無名指 è un dito senza nome. Anche in sanscrito (antica lingua dell’India) e in altre lingue come finlandese o russo il dito anulare è indicato come “senza nome”. Le proprietà magiche derivano dal fatto che in passato si credeva che ci fosse una vena che unisse direttamente il quarto dito della mano sinistra con il cuore. Era chiamata vena amoris, la vena dell’amore.

Anello dell'antica Roma
Anello per la sposa dell’antica Roma

Non è così, ma questa convinzione ha determinato il dito su cui indossare l’anello: quello in cui si pensava esserci la vena che conduce direttamente al cuore. L’anello sul quarto dito della mano sinistra chiudeva, simbolicamente, l’accesso di altri al cuore. Questa tradizione risale alle cerimonie degli antichi romani, che chiamavano questa abitudine anulus pronubis: l’uomo donava un anello alla donna durante il rito del fidanzamento. Con la religione cristiana, in epoca medioevale la fede nuziale è stata indossata e benedetta. Il rito prevedeva di indossare l’anello sul pollice, dito indice, medio e anulare della mano sinistra, dove rimaneva.

Ecco i Paesi in cui l’anello di matrimonio si indossa sulla mano sinistra

Australia, Botswana, Canada, Egitto, Irlanda, Nuova Zelanda, Sud Africa, Regno Unito, Messico, Bolivia, Cile, Europa centrale e orientale, Stati Uniti, Francia, Italia, Portogallo, Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svizzera, Croazia, Slovenia e Romania, Catalogna e zona di Valencia (mentre in Spagna è di solito indossato sulla destra).

Anello di fidanzamento indossato assieme alla fede matrimoniale
Anello di fidanzamento indossato assieme alla fede matrimoniale

I Paesi in cui l’anello di matrimonio si indossa sulla mano destra

Bulgaria, Grecia, Georgia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Russia, Serbia e Ucraina, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Ungheria, Polonia, Paesi Bassi (per chi non è cattolico), Norvegia e Spagna (tranne in Catalogna e Valencia), Colombia, Cuba, Perù, Venezuela.

I Paesi dove l’anello è indossato sulla mano destra fino al giorno del matrimonio, quando viene spostato a sinistra

Turchia, Libano, Siria, Romania, Brasile

Matrimonio in India
Matrimonio in India

Altre abitudini

In Sri Lanka lo sposo indossa l’anello nuziale sulla mano destra mentre la sposa lo indossa sulla mano sinistra, sempre sul dito anulare. L’anello nuziale non era abitudine del matrimonio religioso musulmano e le fedi nuziali non sono previste nella maggior parte dei Paesi islamici, dove però l’anello si usa per indicare il fidanzamento. Gli anelli di fidanzamento musulmani sono generalmente indossati al dito destro dagli uomini e il dito sinistro dalle donne.  Ma anche in questo caso ci sono eccezioni: l’anello nuziale può essere indossato sulla mano sinistra in Iran, oppure sulla mano destra in Giordania.

Nei matrimoni ebraici l’anello nuziale è indossato sul dito indice della mano destra della sposa, ma in altri casi sul dito medio o sul pollice o sull’anulare della mano sinistra dopo la cerimonia. Dipende anche dal tipo di matrimonio: alcuni sposi ebrei hanno adottato le abitudini occidentali anche per l’anello, mentre gli uomini ortodossi non indossa fedi nuziali.

Gli anelli non sono tradizionali neppure in un matrimonio hindu, ma è abitudine indossarli per il fidanzamento. Gli uomini generalmente indossano gli anelli sulla mano destra e le donne sulla mano sinistra.

Matrimonio in Sri-Lanka: l'uomo con l'anello sulla mano destra, la donna sulla sinistra
Matrimonio in Sri-Lanka: l’uomo con l’anello sulla mano destra, la donna sulla sinistra
Fede nuziale e solitario
Fede nuziale e solitario
In Brasile l'anello è indossato sulla mano destra fino al giorno delle nozze, quando viene spostato alla mano sinistra.
In Brasile l’anello è indossato sulla mano destra fino al giorno delle nozze, quando viene spostato alla mano sinistra

 

Scegliere un gioiello in 9 mosse

Non sapete quale gioiello scegliere?

Se siete piene di dubbi su quale anello, collana, orecchino o bracciale scegliere, leggete questi nove suggerimenti: vi aiuteranno a individuare il gioiello giusto per la vostra occasione.

Dite la verità: quante volte alla mattina infilate la solita collana che «tanto va bene su tutto»? Oppure sempre lo stesso anello?  Per non parlare degli orecchini: dovrebbero coordinarsi con la forma del viso oltre che con l’abbigliamento.I gioielli sono molto diversi l’uno dall’altro e prima di indossarne o acquistarne uno (oppure se volete farvelo regalare) è bene avere le idee chiare. Ecco 9 passi per decidere come e che cosa scegliere. Prendete nota!   

Diana Zhang, Un anno in Cina: Winter, indossato
Diana Zhang, Un anno in Cina: Winter, indossato

1 Determinate che cosa volete ottenere dal gioiello. Lo volete al centro della scena? Puntate a ricevere sicuri complimenti? Oppure deve essere un accessorio quasi invisibile, che accompagna il look, ma senza accentrare l’attenzione? Nel primo caso deve essere visto, per esempio, una collana oversize. Oppure orecchini molto grandi: a cerchio o pendenti. Ma attenzione: sia la collana che gli orecchini possono valorizzare, ma rischiano anche di mettere in risalto un aspetto del vostro fisico.

Per scegliere la misura giusta leggete anche Come scegliere gli orecchini, Come scegliere una spilla, Come scegliere un anello e Come scegliere la collana.

Inverted Necklace, indossato
Inverted Necklace, indossato

2 Ogni gioiello è un messaggio per gli altri. Quindi ogni gioiello ha il suo momento giusto per essere indossato. Per esempio, un  girocollo oversize può essere divertente per una serata in città con amici o partner, ma non sembra adatto per l’ufficio o per un appuntamento di lavoro, a meno che il vostro ufficio non sia particolarmente tollerante o popolato da creativi che amano infrangere le regole. In genere nei luoghi di lavoro sono apprezzati di più i gioielli poco vistosi, tradizionali, meglio se si tratta dell’anello nuziale o di fidanzamento.

Collana in platino e diamanti di Van Cleef & Arpels, circa 1939. È composta da oltre 600 diamanti rotondi e baguette: apparteneva alla madre di Faouk, regina Nazli
Collana in platino e diamanti di Van Cleef & Arpels, circa 1939. È composta da oltre 600 diamanti rotondi e baguette: apparteneva alla madre di Faouk, regina Nazli

3 Se dovete acquistare un gioiello pensate a quanto deve durare nel tempo. La robustezza e la qualità della lavorazione e del materiale non è sempre la stessa e può determinare il numero di volte che lo indosserete. Un bijoux che costa poche decine di euro difficilmente manterrà lucentezza e non sarà deformato dall’uso, a meno che non lo teniate chiuso in un cassetto. Ma, allo stesso tempo, un gioiello molto prezioso non andrebbe indossato continuamente, perché pietre e metallo si usurano o si graffiano.

Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato
Recarlo, anello della collezione Blue Carpet indossato

4 Quanto volete spendere? Non è una domanda banale: spesso chi entra da un gioielliere non ha idea di quanti soldi sono necessari né di quanto è disposto a sborsare. Risultato: l’acquirente esce dal negozio con qualcosa di diverso da quanto aveva immaginato. Prima di entrare in una gioielleria fate un giro su internet e fatevi un’idea. Magari sfogliando le pagine di Gioiellis.com.

Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze
Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze

5 Prima dell’acquisto sarebbe bene poter provare i gioielli. Difficile che un gioielliere, a meno che sia pazzo, vi offra in prestito collane e orecchini. Ma almeno in negozio non siate di fretta e chiedete di indossare quello che vi piace. Guardatevi attentamente allo specchio, con calma, e immaginate di indossare anche altri abiti rispetto a quelli che avete in quel momento.

Vetrina di una gioielleria
Vetrina di una gioielleria

6 Gioielli artigianali oppure prodotti in serie, come quelli delle grandi marche? Ci sono pro e contro. I gioielli artigianali per essere di grande qualità richiedono più ore di lavoro e, dunque, sono più cari a parità di materiali impiegati. In compenso possono essere più originali. Per contro, se non si tratta di grandi Maison della gioielleria, c’è il rischio di scoprire qualche imperfezione dopo che li avete acquistati. I gioielli prodotti in serie, al contrario, hanno un prezzo inferiore e uno standard omogeneo: niente sorprese. Sono anche più semplici da rivendere. Ma, ovviamente, molto meno originali.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

7 Quale metallo ti sta meglio? Prima di procedere all’acquisto prova l’effetto sulla pelle di argento e oro nelle sue varie colorazioni. Chiedete anche con quale lega di metalloè combinato l’argento o l’oro: possono provocare allergie a chi ha pelli sensibili. Purtroppo, i gioielli in oro puro, 24 carati, sono rarissimi, oltre che molto fragili.

Il bracciale-anello Soffio Gitano
Il bracciale-anello Soffio Gitano by Nanis

8 Scegliete uno stile omogeneo per i vostri gioielli. Pensate che dopo averlo acquistato, il nuovo gioiello dovrà convivere con quelli che avete già nel cassetto. Meglio individuare un design che possa accompagnarsi con altri pezzi della vostra collezione.

Anello di Sicis indossato
Anello di Sicis indossato

9 Non cercate di risparmiare. Un gioiello è anche un investimento destinato a mantenersi o a rivalutarsi nel tempo. Ma solo se è di qualità: peso, valore delle pietre utilizzate e lavorazione vanno attentamente valutate. Anche se l’aspetto più importante è un altro: deve piacere a chi lo indossa…

Modella con collana composta da 374 diamanti bianchi e gialli
Graff, modella con collana composta da 374 diamanti bianchi e gialli

Gioielli e oro: vero o falso? Domande e risposte

Vero o falso? L’oro si riconosce con un morso? La vera giada è fredda? La cubic zirconia, spesso confusa con lo zircone, è indistinguibile dal diamante? L’argento provoca allergia? Il 925 è il numero dell’argento perfetto? I riflessi di una pietra devono essere arcobaleno? Sono tra le tante domande che riceviamo spesso con le relative risposte.  

Per controllare che il gioiello sia di oro autentico bisogna morderlo.

FALSO L’oro puro è un metallo molto morbido e, in effetti, i denti possono lasciare facilmente un segno se è purissimo, a 24 carati. Ma morderlo non è una garanzia né una prova raccomandabile. Oltretutto, si possono danneggiare i denti. Senza contare che il piombo è ancora più morbido dell’oro: un gioiello che utilizza piombo placcato oro potrebbe facilmente essere scambiato. Inoltre, di solito per i gioielli è utilizzato oro a 18 carati, o anche meno: 14 e perfino 9 carati. Si tratta di oro in lega con altri metalli: in questo modo si rende l’oro meno malleabile e anche meno costoso. Insomma, in realtà oltre all’oro si finisce per mordere anche altri metalli come argento, rame, palladio, nickel.

Mordere l'oro non è una garanzia
Mordere l’oro non è una garanzia

Per scoprire se una pietra è autentica bisogna guardarla in controluce.

VERO In realtà l’unico modo veramente affidabile per identificare una pietra preziosa è il parere di un gemmologo o di un gioielliere, oppure i test di laboratorio. Premesso questo, ecco un suggerimento utile per decidere se vale la pena di prendere in considerazione la pietra di un anello o di una collana. Ponete la pietra contro la luce del sole e guardare l’arco di colori che produce. Le pietre preziose autentiche di solito mostrano un arcobaleno che si rifletterà su una superficie vicina. La maggior parte delle vere gemme produrrà una gamma completa di colori: avvicinate la pietra all’occhio e inclinatela, dovrebbe comparire un arcobaleno. Le pietre che non producono nulla sono spesso falsi. Ripetiamo: non è una  prova definitiva: per alcune pietre, in particolare quelle molto dense, di colorazione profonda o che non sono state lucidate completamente, il sistema potrebbe non funzionare. Ma è un piccolo test da non trascurare.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un gioiello con diamante

Uno zircone è praticamente uguale a un diamante, solo che costa meno.

FALSO Quello chiamato comunemente zircone è in realta una cubic zirconia: una pietra artificiale che assomiglia al diamante.  È brillante, ma molto, molto più economica. In realtà, è solo molto difficile distinguerla da un vero diamante se non siete esperti. È una forma cristallina cubica del biossido di zirconio. È un materiale sintetico molto duro, otticamente perfetto e solitamente incolore, anche se può essere realizzato in una varietà di colori diversi. Non va confuso con lo zircone naturale, pietra composta da  silicato di zirconio, spesso di colore blu. La cubic zirconia a volte viene erroneamente chiamato erroneamente «zirconio cubico». La produzione commerciale è iniziata nel 1976. Suo principale concorrente come una gemma creata in laboratorio è la moissanite sintetica.

Cubic zirconia
Cubic zirconia

L’argento provoca allergia e fa diventare verde la pelle.

FALSO La colorazione non è causata da un’allergia: è una reazione ai metalli usati in gioielleria e con cui spesso è fuso l’argento, soprattutto quando la pelle suda. Insomma, indica che l’argento non è puro. È il rame e non l’argento a provocare spesso un alone verde sulla pelle. L’argento Sterling, per esempio, è al 7,5 per cento una lega con rame. Le macchie più comuni lasciate dai gioielli in argento Sterling, in ogni caso, sono nere e non verdi. Alcuni gioielli in argento Sterling sono rivestiti con prodotti che li aiutano a mantenere la patina, ma i rivestimenti possono svanire nel tempo.

Bracciali in argento a maglia geometrica con charm
Bracciali in argento a maglia geometrica con charm Pandora

Vero o falso? Il numero 925 indica che il gioiello è di vero argento.

VERO Nella parte interna di un gioiello, l’incisione o punzonatura del numero 925 indica che il materiale è, appunto Argento 925, la lega più comune. Ovviamente, la garanzia è relativa: nulla vieta che sia stata apposta su un gioiello falso, ma di solito per l’argento non avviene.

In questo orecchino di Giovanni Raspini è ben visibile la punzonatura con il numero 925
In questo orecchino di Giovanni Raspini è ben visibile la punzonatura con il numero 925

Il negozio cinese sotto casa ha degli anelli di giada a un prezzo molto buono. Posso fidarmi? Mi hanno detto che la vera giada è fredda.

VERO La temperatura non è una prova sufficiente, ma un’indicazione la dà: la giada è scarsamente termoconduttrice. Appoggiandola a una parte sensibile, per esempio sul volto, è facile avvertire una sensazione di freddo. Un’altro suggerimento facile è provare a incidere la pietra con l’unghia: la vera giada è molto dura e non mostrerà un graffio. La stessa prova si può condurre con un oggetto molto caldo: la vera giada non mostrerà segni al contatto. Infine, la giada autentica ha di solito piccole imperfezioni, comuni in natura. Una pietra perfetta dovrebbe farvi nascere un sospetto. In ogni caso, la vera giada è molto costosa.

Anello Palloncino con giada
Anello Palloncino di Vhernier con giada verde

Diamanti o cubic zirconia?

Acquistare un gioiello con cubic zirconia, cioè con una pietra sintetica che assomiglia al diamante e che di solito è venduta come zirconi (non cascateci, i veri zirconi sono un’altra cosa)? Ecco che cosa dovete sapere sulla cubic zirconia che in realtà è… ♦︎

Diamanti o cubic zirconia? Chi non può permettersi le pietre preziose più amate si accontenta, spesso, della loro imitazione: cubic zirconia, che si trova sui gioielli che costano poco e brillano lo stesso. Ma molti ci hanno chiesto di sapere di più: che cosa sono davvero, le pietre chiamate cubic zirconia? Ecco quello che c’è da conoscere sulla cubic zirconia, una pietra molto usata, per esempio da Pandora e da tanti altri marchi di gioielleria con prezzi bassi. Con una premessa: spesso queste pietre sono vendute come zirconi. Ma si tratta di una pietra diversa. Attenzione: le cubic zirconia sono differenti anche dai diamanti coltivati o creati in laboratorio, che hanno una struttura chimica del tutto uguale a quella dei diamanti naturali. I diamanti sintetici, o di laboratorio, costano meno dei diamanti naturali, ma molto di più rispetto a un cristallo di cubic zirconia.

Leggete anche: Cubic zirconia o zirconi? Ecco la differenza

La zirconia cubica o cubic zirconia è indicata spesso anche con la sigla CZ. Se nella descrizione di un gioiello leggete CZ, dunque, sappiate che si tratta di un materiale sintetico.

Pandora, charm oro giallo 14 carati con zirconia cubica
Pandora, charm oro giallo 14 carati con zirconia cubica

Che cosa è

La cubic zirconia, spesso indicata come zirconi, si ottiene in laboratorio, non è una pietra naturale. Assomiglia molto a un diamante. Anzi, chi non è esperto lo scambierà di sicuro per un diamante: ha lo stesso aspetto, è tagliata in modo simile. Non solo: oltre che nella classico aspetto incolore, può essere anche colorata e assomigliare a diamanti fancy, cioè colorati, per esempio gialli o blu o in tante altre colorazioni. Certo, se tenterete poi di vendere una zirconia cubica non riceverete molto. Anzi, probabilmente nessun gioielliere acquisterà un anello con montata una zirconia cubica.

La zirconia cubica è nata nel 1976 come diamante sintetico a basso costo. Si ottiene sciogliendo insieme un elemento chimico, lo zirconio, con il biossido di zirconio in polvere e riscaldando il tutto ad altissima temperatura. Dato che è una pietra sintetica, la cubic zirconia è perfetta: non ha le inclusioni o i difetti che si possono trovare su una pietra naturale. Tra l’altro, la CZ è dura quasi come un diamante: sulla scala di durezza di Mohs arriva a 8,5, mentre un brillante è l’elemento più duro di tutti e arriva a 10.

Bracciale in galvanica black gun con cubic zirconia
Pianegonda, bracciale in galvanica black gun con cubic zirconia

Come distinguere un vero diamante da una cubic zirconia?

A occhio non è facile, neppure per un gioielliere, che però esaminando attentamente al microscopio la pietra può individuare se è sintetica o naturale. Se volete sapere se l’anello che vi hanno regalato monta un diamante o una cubic zirconia dovete per forza sottoporre la pietra ad alcune prove tecniche.

Per esempio, i diamanti sono conduttori di calore, mentre l’ossido di zirconio è un isolante. In teoria, in somma, un diamante si scalda prima di una zirconia. Nella pratica, ci vogliono strumenti speciali per accertarlo. Altro aspetto: la durezza. Per stabilire se arriva a 10 o si ferma a 8,5 senza rovinare la pietra, anche in questo caso ci vogliono strumenti da laboratorio. Uno spettrometro verifica anche la densità della pietra: la cubic zirconia è 1,7 volte più densa di un diamante. Altro aspetto: l’indice di rifrazione: il diamante attraversato da un raggio luminoso ha un indice di 2.42 rispetto alla zirconia, che si ferma a 2.15-2.18. Ci sono poi altri aspetti, come la dispersione e il colore. La cubic zirconia, paradossalmente, è quasi sempre più perfetta di un diamante. Quelli naturali in commercio, tranne eccezioni, hanno una catalogazione inferiore al livello massimo.

Leggi anche: Diamanti: 4 regole per evitare truffe

Orecchini Profumi di Maggio, perle e cubic zirconia
Mayumi, orecchini Profumi di Maggio, perle e cubic zirconia

Il costo

Le cubic zirconia sono pietre sintetiche dal prezzo molto più basso rispetto a un diamante. Ma, proprio come per le pietre naturali, il loro costo dipende dal peso, cioè dai carati. Inoltre, non tutte le cubic zirconia sono uguali: ce ne sono alcune che sono migliori e, dunque, costano di più. Infine, non confondete le cubic zirconia, o zirconi, con i diamanti creati in laboratorio, che sono molto più cari e quasi indistinguibili dalle pietre naturali. I veri zirconi, invece, quelli che vedete nella immagine qui sotto.

Autentici zirconi naturali. Copyright: gioiellis.com
Autentici zirconi naturali. Copyright: gioiellis.com
Orecchini con zirconia cubica o cubic zirconia, spesso proposti semplicemente (e spesso ingannevolmente) come zirconi
Orecchini con zirconia cubica o cubic zirconia, spesso proposti semplicemente (e spesso ingannevolmente) come zirconi
Rebecca, Elizabeth linea Elegance anello in bronzo placcato giallo e zirconia cubica
Rebecca, Elizabeth linea Elegance anello in bronzo placcato giallo e zirconia cubica
Yvone Christa, anello in argento placcato in oro 22 carati con una zirconia cubica
Yvone Christa, anello in argento placcato in oro 22 carati con una zirconia cubica
Anelli della collezione Radiant Bloom, in lega metallica rosa e zirconia cubica
Pandora, anelli della collezione Radiant Bloom, in lega metallica rosa e zirconia cubica
Pandora, anelli in argento con zirconia cubica verde
Pandora, anelli in argento con zirconia cubica verde

Cavigliera, gioielli alle caviglie

Gioielli alle caviglie: è un classico, specialmente in estate, ma non solo. Quando fa caldo aumenta il numero delle donne che vuole indossare una cavigliera, un gioiello che ha una storia antica. Secondo gli archeologi, cavigliere (ma anche anelli per le dita dei piedi) sono indossati dalle donne da almeno 8.000 anni. La moda di arricchire le caviglie con piccole catene o fili di perline colorate, composte da vetro o pietre dure, pare sia nata nell’Asia meridionale. In queste aree la cavigliera è chiamata come pattilu, payal oppure nupur. Le cavigliere sono ancora indossate abitualmente da molte donne indiane, per esempio in occasione del matrimonio.

Cavigliera indiana in argento
Cavigliera indiana in argento

Dall’Asia, la moda di sfoggiare monili alle caviglie si è diffusa nell’antico Egitto. E in seguito, ma con alcune pause temporali, è arrivata in Occidente, anche se la morale, per lunghi secoli, ha inibito alle donne la possibilità di attrarre l’attenzione sulle proprie caviglie (e non parliamo, poi, delle gambe). C’è, però, anche un risvolto meno divertente: in passato le cavigliere sono state utilizzate anche per limitare il passo di chi le indossava, unendo due caviglie con una sottile e robusta catena. Infatti, in alcuni Paesi come l’Italia, la cavigliera è chiamata anche con il nome di schiava. Cose di un passato da dimenticare. Ora, per fortuna, la catena alla fine delle gambe è solo un ornamento.

Cavigliera colorata
Cavigliera colorata

Più o meno dagli anni Trenta, anche in Occidente, Europa e America, le cavigliere sono tornate ad affacciarsi come gioiello casual, informale, da indossare soprattutto nei mesi più caldi dell’anno. Magari al mare, in costume da bagno, sulla spiaggia o con abiti leggeri. Il 70% di tutte le cavigliere è acquistato proprio durante la tarda primavera e durante i mesi estivi.

Yvonne Leon, cavigliera in oro 9 carati, smalto e diamanti
Yvonne Leon, cavigliera in oro 9 carati, smalto e diamanti

Come indossare la cavigliera? La prima cosa da chiedersi è se, davvero, potete permettervi di indossarla. Una cavigliera attira l’attenzione su quella parte del corpo: avete gambe abbastanza sottili? Indossate abiti che lasciano scoperte le caviglie? L’abbronzatura può aumentare l’effetto desiderato quando si indossa una cavigliera. Ma una pelle bianca rossa come un peperone potrebbe non avere lo stesso fascino. Se volete indossare una cavigliera, inoltre, pensate che è un gioiello che può rovinarsi più facilmente se non fate grande attenzione. Meglio non esagerare nella spesa, a meno che non abbiate una illimitata disponibilità di denaro. In commercio, in ogni caso, si trovano cavigliere piuttosto economiche.

Jacquie Aiche, oro rosa 14 carati, opale e diamanti
Jacquie Aiche, oro rosa 14 carati, opale e diamanti

Che cosa significa la cavigliera?

C’è anche chi assegna un significato al gioiello infilato sulla caviglia: secondo alcuni, se si indossa la cavigliera sulla caviglia sinistra significa che siete fidanzate o fidanzati, se la cavigliera è sulla destra, avete il cuore libero. Insomma, quasi un richiamo. Ma, attenzione: non tutti conoscono o condividono questo segnale, quindi meglio essere prudenti negli approcci.

Monica Vinadier, doppia catena con perline
Monica Vinadier, doppia catena con perline
Shay, cavigliera in oro rosa 18 carati con diamanti
Shay, cavigliera in oro rosa 18 carati con diamanti

Come pulire i gioielli in rame?

C’è chi adora i gioielli in rame. Ma non sa come si puliscono. Il problema, però, si risolve facilmente e i gioielli in rame e il classico colore rosso scuro del metallo può continuare a scintillare.

Eliminare i segni sulla pelle
A proposito: i gioielli in rame hanno anche un altro problema: quando si indossano a lungo possono lasciare un segno verdastro sulla pelle. Questo colore è causato dall’ossidazione del metallo, che reagisce con aria, ma anche al sudore o a prodotti cosmetici. La buona notizia è che se ciò avviene significa che il rame è puro. Inoltre, non si tratta di un grande problema: la pelle si pulisce abbastanza facilmente con sapone e acqua, ma anche con sostanze acide diluite, come limone e aceto. E c’è persino chi ha provato con il ketchup (e funziona). Ma si possono evitare questi segni? Un metodo è quello di rivestire la superficie interna del gioiello a contatto con la pelle, per esempio con smalto trasparente per le unghie: in questo modo il sudore non entrerà in contatto con il metallo. C’è anche chi utilizza la cera Renaissance, prodotto utilizzato per la protezione delle pitture a olio e per creare un effetto anti- alone: è stata sviluppata nei laboratori del British Museum e viene utilizzata per conservare tutti i tipi di oggetti nel museo e nella collezione storica, ma anche per proteggere lame e coltelli da corrosione e ossidazione.

Orecchini di rame
Orecchini di rame

Pulire gioielli in rame
Una volta eliminati i segni sulla pelle, potete dedicarvi a pulire i vostri gioielli in rame, per farli tornare splendenti come quando li avete comprati. Il primo consiglio, però, è che cosa NON fare: evitate di utilizzare i prodotti in vendita per pulire pentole o altri oggetti in rame. Sono sostanze molto aggressive e rischiano di rovinare i vostri gioielli. Ecco, invece, che cosa fare:

Anelli di rame
Anelli di rame

Metodo bio. Mettete i gioielli in una ciotola di plastico o ceramica (non di metallo). Sopra i gioielli spargete del succo di limone o lime fino a coprire il metallo. Potete anche aggiungere del sale e lasciate risposare per una ventina di minuti. Con un panno morbido o uno spazzolino da denti strofinate la superficie del gioiello. Sciacquate con acqua fredda e asciugate con un panno morbido.
Maniere forti. Se non avete a portata di mano abbastanza limoni potete ricorrere all’aceto, vanno bene sia quello di vino sia quello di mele. Anche in questo caso basta riempire una ciotola con aceto fino a coprire i gioielli in rame, e lasciare riposare per alcuni minuti. Strofinate senza esagerare, sciacquate bene con acqua e asciugate con un panno morbido.

Bracciale in rame, oro bianco e granati by Hemmerle
Bracciale in rame, oro bianco e granati by Hemmerle

Il rame
Forse non sapete che in epoca romana il rame veniva estratto principalmente nell’isola di Cipro, nel Mediterraneo. Da qui il nome del metallo: aes cyprium (metallo di Cipro), negli anni poi modificato in cuprum (latino). Da questo derivano coper (inglese antico) e copper (rame in inglese). È un metallo morbido, malleabile e duttile con conduttività termica ed elettrica molto elevata. Il rame non reagisce con l’acqua, ma con l’ossigeno atmosferico, formando uno strato di ossido di rame bruno-nero che, a differenza della ruggine che si forma sul ferro con l’aria umida, protegge il metallo sottostante da ulteriore corrosione. Il rame si ossida se esposto ad alcuni composti dello zolfo, con i quali reagisce per formare vari solfuri di rame. In gioielleria il rame è utilizzato anche in lega con l’oro per ottenere la sfumatura rosa del metallo.

Rame
Rame

Gli effetti del rame
Il rame è spesso usato in gioielleria non solo per il suo colore caldo, ma anche perché secondo alcune credenze popolari i braccialetti composti da questo metallo alleviano i sintomi dell’artrite. Purtroppo, in uno studio per l’osteoartrosi e in un altro studio per l’artrite reumatoide, non sono state riscontrate differenze tra un braccialetto in rame e un braccialetto di controllo (non in rame). Nessuna prova dimostra che il rame possa essere assorbito attraverso la pelle. Ed è un bene: se lo fosse, potrebbe portare ad avvelenamento da rame.

Bracciale in rame e apatite
Bracciale in rame e apatite

I simboli dei gioielli

Avete mai pensato che i gioielli non sono solo ornamenti, ma anche simboli? È proprio così: i gioielli sono anche dei messaggi. Contengono, molto spesso, simboli o icone che comunicano un sentimento, un’intenzione, e perfino una richiesta di aiuto. Ma non sempre questi simboli sono conosciuti. Magari state indossando un gioiello che ha un significato e non lo sapete. Ecco, quindi, quali sono i simboli più utilizzati in gioielleria e qual è il loro significato.

Il bracciale My Life In Seven Charms
Il bracciale My Life In Seven Charms by Annoushka Dukas

Con una premessa: ogni momento della storia, ogni società, ogni cultura ha dei propri simboli. Quindi, un elenco che comprenda esattamente tutti i simboli che si utilizzano in gioielleria sarebbe lunghissimo. Inoltre, i simboli utilizzati in Asia, per esempio, sono del tutto diversi da quelli occidentali (per esempio il dragone o i cerchi). Ci sono, poi, simboli che non hanno bisogno di spiegazione, come quelli legati ai segni zodiacali, oppure la croce, simbolo della religione cristiana.

Anello in oro e diamante
Anello a forma di cuore in oro e diamante

Simboli d’amore

I simboli legati all’amore sono i più utilizzati in gioielleria. Il significato dell’anello eternity, per esempio, composto da una linea continua di diamanti o altre gemme su tutto il bordo del gambo, è facilmente comprensibile: il desiderio di un amore senza fine. Dalla matematica, invece, deriva il simbolo ∞, il segno dell’infinito che, su un gioiello, significa per sempre, amore eterno. Impossibile, inoltre, non citare il cuore, organo che secondo un’antica tradizione racchiude passioni e sentimenti d’amore.

Anello con il segno dell'infinito
Anello con il segno dell’infinito

Il cuore è il simbolo più diffuso per amore, passione, ma anche di carità. Una corona posta sopra questo simbolo indossarlo indica che chi l’ha regalato è il re del cuore. Un altro simbolo legato all’amore è la freccia, che secondo gli antichi greci era scoccata da Cupido per far innamorare. Una serratura o un lucchetto proteggono il cuore e, quindi, chi si ama. Un lucchetto è anche utilizzato come segno di unione che non si può dividere.

Collana a catena con lucchetto, pavé di diamanti
Collana a catena con lucchetto, pavé di diamanti by Zoë Chicco

Una chiave, al contrario, simboleggia il potere di aprire il cuore, quindi accesso ad amore e sentimento. Oppure di chiudere l’accesso ad altri concorrenti in amore. Sempre tra i simboli d’amore, ricorre ogni tanto due mani che si stringono: non sono il segno di un affare appena concluso, ma un simbolo di fedeltà, di amicizia, di alleanza nella vita. Ma questo simbolo è utilizzato più raramente.

Pendente a forma di chiave in platino e diamanti
Pendente a forma di chiave in platino e diamanti di Tiffany

Il Serpente

Il simbolo del serpente ha significati diversi. Nel mondo antico greco e romano significava un guardiano, ma anche simbolo di saggezza, di fertilità e forza vitale creativa. Più di recente, invece, un bracciale con serpente ha avuto il significato di amore eterno nel periodo Vittoriano. Simbolo del peccato per la religione cristiana, il serpente è diventato anche simbolo di passione carnale, di desiderio.

Bracciale Serpente di Bulgari con turchesi e diamanti
Bracciale Serpente di Bulgari con turchesi e diamanti

Simboli portafortuna

Fin dall’antichità i gioielli sono stati utilizzati anche come amuleti. Abbondano, quindi, i gioielli con simboli per scacciare il malocchio o come portafortuna. Non risulta che un gioiello di questo tipo possa far vincere alla lotteria, ma sta di fatto che un grande numero di persone che spera di trovare fortuna indossando una collana o un braccialetto. Il quadrifoglio è tradizionalmente uno dei simboli più utilizzati. In effetti la fortuna è rara come una foglia di trifoglio con quattro lobi.

Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti a forma di quadrifoglio di Recarlo

Un altro simbolo di protezione dalla sfortuna è l’occhio. È un simbolo che risale all’antichità classica greca. L’idea è che l’occhio protegga dallo sguardo malevolo dei nemici. Anche il ferro di cavallo è un simbolo spesso utilizzato per ciondoli, anche se il loro utilizzo è controverso: alcuni pensano che porti fortuna quando è girato verso l’alto, ma sfortuna quando è verso il basso. Ma altri pensano il contrario. In Italia, specialmente al Sud, un piccolo corno è considerato un portafortuna.

Collana anti malocchio della Maison Aya
Collana anti malocchio della Maison Aya

Scarabeo

Oggi è meno diffuso, ma ogni tanto qualche gioielliere ripropone un ciondolo o un anello con la forma di scarabeo. Il significato deriva dall’antico Egitto, quando questi insetti erano considerati un simbolo di rinnovamento e rigenerazione. In seguito gli scarabei sono stati considerati anche un segno di resistenza dell’anima.

Anello triplo grande Luna in oro giallo 14K con uno scarabeo di Labrodorite verde e diamanti bianchi taglio brillante
Anello Luna in oro giallo 14 carati e scarabeo con labradoriti e diamanti bianchi by Lito

Luna e albero della vita

Non ha un significato legato alle stelle. La mezzaluna simboleggia, invece, l’inizio di una nuova relazione, con la speranza che la coppia si consolidi nel tempo. Un altro simbolo che si riferisce alla natura, ma anche all’origine della vita è l’albero. E oltre a rappresentare il ciclo della vita biologica sulla Terra, nella tradizione della religione cristiana l’albero della vita è un albero che Dio pose nel Giardino dell’Eden, assieme all’albero della conoscenza del bene e del male.

Anello con luna crescente, oro, diamanti
Anello con luna crescente, oro, diamanti by Anthony Lent

La mano di Fatima

Chiamata Hamsa o Khamsa in arabo‎, la mano è un amuleto caratteristico delle religioni musulmana ed ebraica. Per gli ebrei si tratta della Mano di Miriam, sorella di Mosè ed Aronne. Per l’Islam popolare la mano rappresenta un rimedio infallibile contro il malocchio e gli influssi negativi in genere. Ma la mano di Fatima è stata anche segno di libertà per le donne: secondo la leggenda, una donna di nome Fatima sacrificò la sua mano per essere libera. Oggi la mano di Fatima è utilizzata anche per indicare gli spazi dedicati alle donne.

Anello con ciondolo mano di Fatima
Swarovski, anello con ciondolo mano di Fatima

Simbolo della pace

Il simbolo della pace, chiamato anche «fate l’amore non la guerra», risale al 1958: è un’idea del disegnatore e pacifista americano Gerald Holtom. È diventato popolare tra gli anni Sessanta e Settanta durante all’epoca delle manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Anche se per alcuni il simbolo è una rappresentazione grafica dell’amore fisico tra uomo e donna, Holtom ha spiegato che in realtà il segno grafico si riferisce all’alfabeto semaforico utilizzato nelle segnalazioni nautiche: rappresenterebbe le lettere N e D, che sta per Nuclear Disarmament. In ogni caso, è diventato più in generale il simbolo universale di pace e amore.

Il simbolo della pace
Il simbolo della pace

5 regole per vendere i vostri gioielli d’oro

È una buona idea vendere adesso i vostri gioielli? Come si fa a vendere un anello, una collana o gli orecchini? Ecco le cose da sapere prima di vendere i vostri preziosi gioielli: la prima cosa da controllare è… ♦

Il prezzo dell’oro sale, scende, risale di nuovo. Sarà il momento giusto per vendere i vostri gioielli? Se avete un gioiello in oro, prima di venderlo è meglio farsi un’idea della quotazione del metallo giallo. Ma qual è il vero prezzo? Se il gioiello è di una grande Maison, con diamanti o altre pietre preziose, è meglio farlo valutare da almeno tre gioiellieri diversi: le valutazioni possono essere molto differenti.

Gioielli in oro
Gioielli in oro

Se, invece, il vostro gioiello è realizzato in oro, la prima cosa da fare è guardare con attenzione i grafici delle quotazioni (ma anche di argento e platino). I più esperti possono anche seguire i listini del New York Spot Gold o del London FixQual è meglio? Dipende: il primo è un indice di prezzo principalmente per le transazioni negli Stati Uniti, mentre il secondo si riferisce ai mercati europei e internazionali. Non è un dettaglio da poco se si ha intenzione di vendere un gioiello importante, perché il compratore potrebbe fare la sua valutazione sulla piazza più conveniente per lui. Conoscere, comunque, la quotazione dell’oro serve a farsi un’idea del prezzo: meglio non fidarsi di quello che spiegano alcuni operatori che acquistano gioielli a peso. Ecco, quindi, cinque consigli per vendere al meglio i propri ori.

Isabelle Fa, collana in oro indossata. Copyright: gioiellis.com
Isabelle Fa, collana in oro indossata. Copyright: gioiellis.com

1 Identificate le variazioni di prezzo: se c’è un picco al rialzo dei prezzi dell’oro, il London Fix è il primo a registrarne la crescita, di conseguenza è questo il mercato migliore per il venditore e ovviamente non per l’acquirente. Ripetiamo: questo vale per gioielli che abbiano un certo peso. Per pochi grammi la differenza non è molta.

2 Imparate pesi e misure dell’oro: è fondamentale, perché anche se i compratori usano i grammi come unità di misura, in realtà il valore sul mercato internazionale è fissato in once. E 1 oncia equivale a 31,1 grammi. Quindi, per capire il prezzo attuale non resta che moltiplicare il valore di 1 oncia per 31,1.

Lingotti d'oro
Lingotti d’oro

3 Controllate i carati dei gioielli: il prezzo ufficiale dell’oro è quello del metallo puro, a 24 carati. Ma nessun gioiello moderno ha 24 carati. I gioielli sono realizzati con oro unito ad altri metalli, per aumentare la resistenza, oppure semplicemente per abbassare il prezzo. L’oro a 14 carati significa, per esempio, che solo il 58,3% del vostro gioiello è composto in oro. Il resto può essere nichel, argento, rame… Quindi, quando andrete a vendere il gioiello, sarà calcolato non per il suo peso totale, ma in quello relativo alla parte di oro. Attenzione, i gioielli a 9 carati vengono spesso pubblicizzati come oro, ma in caso di vendita non sono considerati tali.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

4 Calcolate e confrontare il prezzo migliore: È meglio misurare e pesare con precisione i gioielli prima di recarsi in qualsiasi negozio, per farvi un’idea (su internet sono in vendita bilance apposite). Inoltre, tenete conto che chi acquista oro non paga il prezzo teorico del listino, perché  deve fondere il gioiello e, ovviamente, aggiungere la sua percentuale di guadagno, su cui paga le tasse. In sostanza, se avete calcolato bene il valore del vostro gioiello d’oro tenendo conto della percentuale presente nella lega (i carati) e il suo peso, dovete togliere almeno un buon 30%.

Lavorazione orafa. Foto: LaPresse
Lavorazione orafa. Foto: LaPresse

5 Ottenete il prezzo migliore: Internet è un buon canale per acquistare gioielli, ma non per vendere. Alcuni acquirenti applicano tariffe ribassate fino al 50% rispetto ad alcuni negozi «compro oro»: la stessa collana di 14 carati potrebbe essere valutata la metà I gioiellieri potrebbero, invece, possono pagarla di più se rilevano una lavorazione artigianale di pregio, perché il gioiello potrebbe essere trasformato e riutilizzato.

Controllate il peso del gioielli
Controllate il peso del gioielli

Che cos’è un castone?

Sapete davvero che cosa significa e che cosa è un castone? E come è fatto un anello con una pietra incastonata? Ecco le cose che dovete sapere sugli anelli con castone.

Cose da sapere se vi piacciono i gioielli e non siete un gioielliere. Sapete che cos’è un castone? In che cosa consiste una pietra incastonata? Avete un anello con una pietra montata a castone? Se siete curiosi di sapere che cos’è un castone leggete qui.

Anello Taglio Smeraldo, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo
Boucheron, anello, con berillo taglio smeraldo da 14,04 ct e pavé di cristallo di rocca, incastonato in oro giallo

Fermare le pietre. Il castone, o incassatura, è una montatura che serve a tenere ferma una pietra, utile specialmente se ha il taglio cabochon, cioè con un taglio privo di sfaccettature, spesso semisferico, ma non solo. Il castone consiste in una protezione metallica che che fissa la base della pietra. Può essere formato da una cavità attorno a cui gira un sottile bordino di metallo che si ripiega sul contorno della gemma oppure, nelle montature a giorno, da piccole griffe, che trattengono la pietra in più punti. Il castone è posizionato nella parte visibile, superiore, dell’anello e incornicia la pietra che, in questo modo, rimane ferma. Esistono diverse tecniche di incastonatura, tutte però hanno in comune il fissaggio metallico, di solito in argento oppure in oro, che viene saldato e circonda la pietra. La gemma può essere più o meno posizionata nell’incavo del metallo. I gioiellieri tendono oggi a regolare il metallo sulla misura della pietra da incastonare, seguendo la sagoma esterna.

Anello in oro giallo con zircone verde
Anello in oro giallo con zircone verde incastonato

L’altezza del bordo. L’incastonatura può variare nella misura della cintura di metallo che fascia la pietra, che può essere più o meno avvolgente: di solito è di circa 0,5 millimetri. Nel caso di diamanti, per esempio, si tende a mantenere il metallo più sottile possibile. Il vantaggio di una montatura a castone rispetto a quella a griffe, consiste nel fatto che la pietra in questo modo è più protetta e rischia meno di rovinarsi. Una volta posizionata la pietra nell’incavo e circondata con la banda di metallo, il castone può essere saldato alla banda dell’anello. La base, in alcuni casi, viene eliminata per lasciare posto alla sola fascia che ferma la pietra.

Clip Panache MystОrieux. Serti MystОrieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti
Van Cleef & Arpels, clip Panache Mysterieux. Serti Mysterieux Vitrail zaffiri colorati, diamanti

Quando l’incastonatura non si vede. Esiste anche una incastonatura invisibile. È una particolare tecnica utilizzata per fissare le pietre preziose in maniera che le strutture metalliche di supporto non siano visibili. In lingua francese questa tecnica si chiama serti mystérieux (incastonatura misteriosa) ed è stata introdotta da Alfred Langlois nel 1930. In seguito, i due gioiellieri francesi Salomon Arpels e Alfred Van Cleef, fondatori di Van Cleef & Arpels, hanno elaborato con Langlois l’idea originale fino chiedere il brevetto della nuova incassatura. Anche Cartier ha brevettato una tecnica per un castone invisibile, chiamato il serti invisible, ma con minori sviluppi. Van Cleef & Arpels, invece, continua ha utilizzare nei suoi gioielli il serti mystérieux.

Anello Verde, con smeraldo di 14,90 carati, lacca
Anello Verde, con smeraldo di 14,90 carati, lacca
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Anello con smeraldo colombiano e diamanti
Grima, anello con smeraldo colombiano e diamanti con una inusuale incastonatura
Anello con rubino e granati, in ceramica, lacca, oro giallo
Anello con rubino e granati, in ceramica, lacca, oro giallo
Anello in argento placcato oro con ametista
Anello in argento placcato oro con ametista
Anello in oro,giallo e giada
Anello in oro, giallo e giada

Come scegliere gli anelli da impilare

Volete indossare anelli che si impilano? Anelli diversi sullo stesso dito? Ecco come scegliere e a che cosa fare attenzione ♦︎

Vi piace abbondare? In questo caso gli anelli multipli sono quelli che fanno per voi. Anelli che raddoppiano, triplicano, addirittura si moltiplicano per quattro: in realtà non c’è limite al numero di cerchi che si possono aggiungere su un dito. Per questo da tempo diversi designer hanno studiato anelli che si impilano. Possono avere una forma irregolare che si incastra come le tessere di un puzzle, oppure un fermaglio che li blocca assieme o, ancora, si possono semplicemente aggiungere uno accanto all’altro. E c’è anche chi accosta anelli di diversi stili, marchi, persino di epoche differenti. Insomma, non c’è una regola: il segreto sta nel trovare il mix giusto, nella scelta dei colori se si tratta di anelli con pietre, nell’accostare forme, volumi, dimensioni e, naturalmente, i materiali. Ecco qualche consiglio.

Anelli con diamanti impilati
Michelle Fantaci, anelli con diamanti impilati

Dimensioni. Gli anelli multipli aumentano il volume di metallo e pietre sulle dita. Per questo va attentamente valutata la dimensione dei singoli pezzi. È l’insieme che deve essere apprezzato, quindi meglio che non ci sia un anello che prevale sugli altri. Inoltre, un anello di grandi dimensioni potrebbe diventare fastidioso da indossare per il contatto con gli altri anelli. Meglio privilegiare anelli che hanno dimensioni simili e non rischiano di rovinarsi con il contatto reciproco.

Anelli di Roberto Coin
Anelli di Roberto Coin

Colori. Mischiare anelli di oro con colori differenti è possibile. Ma attenzione alle sfumature: l’oro rosa non è sempre uguale, e lo stesso vale per il giallo. Un anello in oro 22 carati, giallo intenso, sarà troppo prevalente se accostato a un metallo con soli 14 carati, più pallido. E un oro rosa che tende al rosso perché ha una maggior percentuale di rame può soffocare un anello dal colore più tenue.

Anelli impilati con zaffiri di diversi colori
Anelli impilati con zaffiri di diversi colori di Gumuchian

Mix di stili. Se volete impilare anelli differenti ricordate di seguire un’idea precisa. Insomma, accostare anelli a caso non è una buona idea. Se ne avete la possibilità è meglio indossare anelli con lo stessa idea di partenza, uno stile comune.

Il peso. Sembra strano a dirsi, ma aggiungere troppi anelli alle dita può affaticare. Anche pochi grammi, dopo molte ore, si sentono: meglio puntare sulla leggerezza.

Pericoli. Impilare anelli è divertente, ma fate attenzione a non rovinarli. Gli anelli con pietre o con un design particolarmente elaborato possono graffiare quelli vicini.

Spinelli Kilcollin, anello Mercury in oro giallo, rosa e argento
Spinelli Kilcollin, anello Mercury in oro giallo, rosa e argento
Anelli impilabili: in argento, oro giallo e diamanti, oro rosa e diamanti
Birks, anelli impilabili: in argento, oro giallo e diamanti, oro rosa e diamanti
Alessa Jewelry, anelli della Amara Collection
Alessa Jewelry, anelli della Amara Collection
Cinque anelli in argento placcati oro 18 carati
Iosselliani, cinque anelli in argento placcati oro 18 carati
Set Angelina composto da tre anelli in oro con diamanti
Jean Dousset, set Angelina composto da tre anelli in oro con diamanti

 

Come evitare che l’argento diventi nero?

L’argento dei gioielli, purtroppo, si ossida e diventa nero. Come evitare che l’argento da bianco si trasformi in un metallo annerito? Ecco qualche semplice trucco per eliminare l’ossido ed evitare che l’argento sia nero ♦

Alzi  la mano chi nel cassetto non ha almeno un gioiello in argento che si è ossidato. Era tanto carino, magari costava poco, oppure è un regalo ricevuto, l’eredità della zia. In ogni caso, orecchini e anelli in argento molto spesso possono annerirsi a causa del contatto con l’ossigeno: si ossidano e lasciano uno sgradevole colore sulla pelle.

The Twisted Coin, anello in argento con dollaro
The Twisted Coin, anello in argento con dollaro

Perché l’argento si annerisce? Semplice: l’argento sterling o 925 non è puro al 100%. In realtà il 92,5% è argento, mentre il 7,5% è composto da altri metalli in lega. Spesso si tratta di rame, responsabile della reazione di ossidazione, cioè della reazione del metallo a contatto con l’ossigeno presente nell’aria, ma anche allo zolfo (spesso causato dall’inquinamento), oppure all’umidità. A questo si giunge il contatto con la pelle di persone che hanno un Ph alto, cioè un sudore po’ più acido. Infine, lozioni per la pelle, creme solari, deodoranti, profumi e lacca per capelli sono altri fattori che possono accelerare l’ossidazione del metallo.

Bracciale in argento sterling con pietre
Bracciale in argento sterling con pietre

Niente luce. Per evitare di far annerire l’argento, però, bisogna innanzitutto imparare a conservarlo bene. Luce, calore e umidità sono nemici dell’argento e contribuiscono ad annerirlo. Conserva i gioielli in una scatola chiusa, foderata con panno morbido per evitare che il metallo si rovini. Se non avete una scatola di legno , potete optare anche per un box di plastica oppure un barattolo, ma non trasparente.

Anello Maui in argento e madreperla
Anello Maui in argento e madreperla

Sacchetti essiccanti. L’umidità, come accennato, annerisce l’argento. Riponete i gioielli assieme a sacchetti essiccanti, che si utilizzano anche per il materiale elettronico. All’interno dei sacchetti può esserci, per esempio, gel di silice, che mantiene asciutta l’aria circostante. È un consiglio utile specialmente per chi vive in case o in località umide, come al mare o vicino a un corso d’acqua. Attenzione, tenete i sacchetti fuori dalla portata dei bambini: non sono per niente commestibili. Non volete acquistare i sacchetti? Potete cavarvela con un pezzetto di gesso, un altro materiale che tende ad assorbire l’umidità.

Sacchetto essiccante
Sacchetto essiccante

Attenti all’acido. Le sostanze acide sono nocive alla salute del vostro argento. Ok, non avete l’abitudine di cospargere di succo di limone i vostri orecchini in sterling silver. Però l’acidità della pelle, i cosmetici, e magari il contatto casuale con qualche residuo in cucina può far sparire rapidamente la lucentezza dei gioielli. Non avvicinate collane, anelli e bracciali a senape, limone, aceto e, in generale, al cibo… Se durante la giornata avete sudato, pulite i gioielli prima di riporli.

Gomma e lattice. Non lo sospettavate, eppure anche gomma e lattice non sono amici dell’argento. Il contatto prolungato potrebbe ossidare l’argento più rapidamente.

Niente lavastoviglie. Avete pensato di lucidare i gioielli d’argento nella lavastoviglie? Sbagliato. Il detersivo e il calore dell’acqua possono causare ossidazione e corrodere il metallo. L’argento deve essere pulito con acqua fredda e sapone neutro.

Anello con argento annerito
Anello con argento annerito

Leggi anche: Come pulire i gioielli d’argento

C’è anche un altro piccolo trucco per evitare questo inconveniente. Ma fate attenzione: i gioielli che sono solo placcati possono rovinarsi facilmente. Basta seguire i consigli di questo video che abbiamo trovato in rete. Le immagini sono molto chiare, quindi non c’è problema per capirne il significato. Ok, è un consiglio banalissimo, ma funziona. Si procede così: prendete il vostro anello che si è annerito, e prima di tutto pulitelo bene. Ci sono molti sistemi per farlo: si può usare l’acqua calda e un paio di cucchiaini di sale, lasciando il gioiello in ammollo. Oppure usare acqua e bicarbonato. Una volta che il gioiello è pulito, ecco il suggerimento: bisogna asciugare bene e poi basta passare all’interno dello smalto per unghie trasparente. Lasciate asciugare e, voilà, ecco eliminato il problema. Facile, no?

Comment protéger une bague en argent ? di mariefrance

Ciondolo in argento ossidato
Ciondolo in argento ossidato
Anello Contrarié
De Vecchi, anello contrarié
Pianegonda, anello in argento della collezione Planus
Pianegonda, anello in argento della collezione Planus
Gli effetti dell'ossidazione dell'argento
Gli effetti dell’ossidazione dell’argento
Anello in argento di Bury
Anello in argento di Bury

Come pulire un bracciale di Pandora?

Come pulire un bracciale di Pandora? Ecco i consigli per mantenere brillanti i gioielli di Pandora.
I gioielli di Pandora sono tra i più popolari. Proposti anni fa solo nella versione in argento, soprattutto i celebri bracciali con charms, sono oggi disponibili anche nella versione Pandora Rose, che consiste in una lega di argento e rame, con una placcatura utilizzata per prevenire l’ossidazione, oppure in Pandora Shine: argento con una placcatura di oro 18 carati. Sui gioielli, inoltre, si trovano anche cristalli e cubic zirconia, gemme sintetiche che assomigliano al diamante. I gioielli Pandora hanno anche un’altra caratteristica: di solito sono indossati spesso, anche tutti i giorni. Sono, infatti, i classici gioielli per la vita abituale: bracciali, orecchini e collane che si scelgono senza pensarci troppo, anche perché il loro prezzo è piuttosto abbordabile e si ha meno timore di perderli.

Gioielli della linea Pandora Me indossati
Gioielli della linea Pandora Me indossati

Proprio per questo, però, i gioielli di Pandora possono appannarsi prima a causa del contatto prolungato con la pelle, oppure per la polvere, o l’usura della placcatura. È importante, quindi, pulire regolarmente i gioielli di Pandora, come i bracciali. Per esempio, come pulire i gioielli Pandora con la lega rosa (ma il metodo vale anche per gli altri)?

Ecco come fare: i suggerimenti sono della stessa Pandora. Si può mantenere la lucentezza del metallo lucidando regolarmente i gioielli con un panno morbido: basta strofinare delicatamente, facendo attenzione alle superfici dove sono incastonati cristalli o cubic zirconia. Una pulizia troppo energica potrebbe rovinare la sottile placcatura dei gioielli Pandora Shine.

Elemento in Pandora Shine Simba
Elemento in Pandora Shine, Simba

Spesso i gioielli Pandora, che sono rifiniti a mano nei laboratori che l’azienda danese ha realizzato in Tailandia, hanno anche dettagli in smalto colorato. Lo smalto è un materiale molto resistente, ma con il tempo, magari perché il gioiello è sottoposto a contatto con altri oggetti, potrebbe essere intaccato. Proprio per questo è meglio evitare di strofinare il gioiello con materiali troppo ruvidi, che possono peggiorare la situazione.

Gracie Abrams in Pandora
Gracie Abrams in Pandora

I gioielli si possono anche lavare delicatamente in acqua tiepida e sapone per togliere eventuali tracce di grasso lasciate dalla pelle. Quando sono ancora bagnati, i gioielli si possono pulire meglio con l’uso di uno spazzolino da denti con setole morbide. Ma, attenzione: è meglio evitare l’uso di liquidi utilizzati per la lucidatura dell’argento e la pulizia ad ultrasuoni. Maneggiare con cura i gioielli puliti: è meglio riporli separatamente per evitare graffi.

Anello in argento e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia
Pandora, collezione Zodiaco
Pandora, collezione Zodiaco
Collana Pandora Rose
Collana Pandora Rose
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine
Bracciale Reflexions, in Pandora Shine

Come indossare tiara o diadema

Tiare e diademi sono di gran moda, preziose o semplici bijoux. Ecco una selezione e i consigli su come indossare una tiara o un diadema e non solo al matrimonio ♦

Oggi, la parola tiara è diventato sinonimo di diadema. La tiara è spesso tradotta con una parola simile a diadema in molte lingue. Entrambe le parole, in ogni caso, derivano dagli ornamenti indossati sulla testa da uomini e donne nell’antichità. Questi ornamenti indicavano uno status elevato. Ma oggi non è più così. La tiara è indossata spesso durante le occasioni formali, in particolare se il codice di abbigliamento è la cravatta bianca, oppure per cerimonie come quelle del matrimonio. E non solo: una tiara può essere anche indossata con un abbigliamento informale. Naturalmente, in questo caso, sarà differente dalla tiara utilizzata per una cerimonia.

Elizabeth von Thurn und Taxis indossa una spilla e e una tiara con diamanti e smeraldi (immagine dal catalogo Sotheby's)
Elizabeth von Thurn und Taxis indossa una spilla e e una tiara con diamanti e smeraldi (immagine dal catalogo Sotheby’s)

La prima donna a rendere popolari tiare, diademi e coroncine, appannaggio dell’alta gioielleria e dell’alta società, è stata Courtney Love, nel 1995, quando si è presentata a un concerto con un voluminoso cerchietto di cristalli che sembravano diamanti. Qualcosa di simile alla corona di Miss America, peccato che il rossetto fosse volutamente sbavato.

Meghan Markle, prima del suo principesco matrimonio, con tiara
Meghan Markle, prima del suo principesco matrimonio, con tiara

Sono passati oltre 20 anni e ci sono ragazze a New York che non rinunciano a un  gioiello tra i capelli nemmeno per andare in ufficio, mentre la stilista Vivienne Westwood indossa un diadema di corallo quando va in giro in bicicletta per Londra. Insomma, un po’ come il cappello firmato Borsalino, tornato di moda per gli uomini anche giovani e vestiti casual, un outfit non è completo se manca l’ornamento giusto in testa. Che, attenzione, non è più espressione di un rango, ma una libera scelta.

Come indossare la tiara

La cosa più interessante è che la democratizzazione della tiara ha modificato persino l’etichetta delle giovani principesse e regine europee, con Kate Middelton in testa (è il caso di dire), che indossa la tiara piuttosto indietro, in linea con le orecchie e inclinata di almeno 45 gradi, mentre la consuetudine la vorrebbe collocata molto più avanti e quasi orizzontale. Ora che conoscete anche il modo più giusto per portarla ecco una selezione adatta ai matrimoni e alle occasioni meno formali.  

Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco
Carolina Herrera, Falling Jasmine tiara e orecchino a bottone in argento placcato oro e smalto bianco

I diademi sono spesso indossati dalle attrici nei film, nelle commedie e in televisione. Nel 2013, Cartier ha creato una replica della tiara di rubini e diamanti che avevano originariamente realizzato nel 1956 per la Principessa Grace di Monaco per il film Grace of Monaco , con Nicole Kidman. Ma le tiare possono essere anche in plastica, strass , cristalli Swarovski o qualsiasi altro materiale non prezioso. Sono indossati dalle donne in occasioni come una festa o un ballo. Sono anche indossati dai vincitori dei concorsi di bellezza e dai bambini che si travestono da principesse Disney.

Princess Eugenia con la tiara
Princess Eugenia con la tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary's Fringe Tiara
La principessa Beatrice con lo sposo Edoardo Mapelli Mozzi, indossa la Queen Mary’s Fringe Tiara
Swarovski, Lucia tiara, in palladio e oro
Swarovski, Lucia tiara, in palladio e oro
Tiara in platino con acquamarina
Bulgari, tiara in platino con acquamarina
Tiffany, diadema Butterfly. Gli spinelli rosa e i diamanti tondi taglio brillante adornano un diadema in platino di squisita manifattura, che sviluppa il tema della farfalla al centro. Peso complessivo in carati: diamanti tondi taglio brillante, 19.97; spinelli rosa, 10.98; diamanti marquise, 0.73
Tiffany, diadema Butterfly. Gli spinelli rosa e i diamanti tondi taglio brillante adornano un diadema in platino di squisita manifattura, che sviluppa il tema della farfalla al centro. Peso complessivo in carati: diamanti tondi taglio brillante, 19.97; spinelli rosa, 10.98; diamanti marquise, 0.73
TIara di Susan McLeary
Tiara di Susan McLeary
Kate Middleton con la tiara di Cartier
Kate Middleton con la tiara di Cartier
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie's
Tiara e collana vittoriana venduta da Christie’s
BijouxBrigitte, diadema color argento con strass. Prezzo: 25 euro
BijouxBrigitte, diadema color argento con strass
La tiara progettata per Asscher (dal sito di Reena Ahluwalia)
La tiara progettata per Asscher (dal sito di Reena Ahluwalia)
Oscar de La Renta, tiara in metallo placcato oro e cristalli. Prezzo: 300 euro
Oscar de La Renta, tiara in metallo placcato oro e cristalli

Le cose da sapere sui diamanti neri

Vi piacciono i diamanti neri? Lo sapete che non tutti i diamanti neri sono uguali? Ecco sei cose da sapere sui diamanti neri ♦

Se pensate a un diamante è probabile che abbiate in mente una bianca, abbagliante, splendente pietra trasparente, magari montata su un anello. Ma da tempo la gioielleria ha scoperto o, meglio, riscoperto i diamanti colorati. E se quelli blu, rosa o gialli sono i re delle aste, con quotazioni da capogiro, le nuove collezioni lanciate dai gioiellieri utilizzano spesso anche diamanti di un altro colore: nero. Non solo: in molti casi questi diamanti non hanno neppure prezzi folli, anzi. Quindi è lecito chiedersi: sono davvero a buon mercato i diamanti neri? Da dove vengono? Sono uguali a quelli trasparenti? Ecco sei cose da sapere sui diamanti neri.

Anello con diamanti neri
Anello con diamanti neri

1 Qual è l’origine dei diamanti neri?

Non tutti i diamanti neri hanno la stessa origine. Ci sono diamanti che sono diventati neri senza esserlo all’origine e ci sono diamanti naturali, fancy (chiamati cioè fantasia, perché hanno un colore diverso dal bianco) neri. Tutti, bianchi, gialli, rosa o neri, sono diamanti, ma hanno storie differenti. La maggior parte dei diamanti neri, quelli che non costano troppo, sono in origine diamanti di un altro colore, considerato non di pregio, che sono stati riscaldati ad altissime temperature o . In sostanza, sono stati cotti e sono diventati neri. Al contrario, i diamanti neri naturali sono molto rari. Il colore nero naturale, infatti, è prodotto dalla inclusione nel diamanti di grafite, pirite o ematite (più raramente di solfuri) nella struttura cristallina durante la formazione della gemma, milioni di anni fa, prima che i depositi di kimberlite (dove si trovano le pietre) avessero raggiunto la superficie terrestre. In poche parole, l’unica differenza tra i diamanti bianchi o, più correttamente incolori, e quelli neri naturali, è che questi ultimi hanno l’inclusione della grafite e quelli chiari no. La struttura cristallina è invece la stessa. Allo stato naturale queste pietre si trovano in pochissimi luoghi, in particolare in Brasile e in Africa centrale.

Anello in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti neri
Anello da mignolo Mini Chevron in oro bianco 18 carati con pavé di diamanti neri by David Yurman

2 Qual è il prezzo giusto dei diamanti neri?

Ovviamente i diamanti neri naturali costano di più di quelli riscaldati. Il rapporto è di almeno dieci volte o più. Se, per esempio, un diamante nero riscaldato costa 100 euro o dollari, ne costerà circa 1.000 se è naturale, con la stessa caratura. Su eBay si trovano diamanti neri (trattati) da 1 carato per poco più di 100-200 dollari. Un diamante nero naturale da 1 carato oscilla invece sui 2.500-3.000 dollari, ma il prezzo è variabile secondo la richiesta.

Collana Entaglement con diamanti bianchi e neri, smeraldo a goccia disegnata per Garrard
Collana Entaglement con diamanti bianchi e neri, smeraldo a goccia disegnata per Garrard da Ilaria Lanzoni

3 Come faccio a riconoscere un diamante nero?

I diamanti neri naturali sono generalmente opachi, ma con riflessi metallici, anche se ne esistono di diverse qualità. I diamanti neri naturali, inoltre, sono spesso difficili da lucidare e da tagliare. Un altro punto debole dei diamanti neri naturali è la superficie, che potrebbe risultare porosa. In pratica, è molto difficile che un gioielliere utilizzi diamanti neri naturali, anche se non si può escludere.

Bracciale elastico in oro bianco 18 carati, diamanti bianchi e neri
Bracciale elastico in oro bianco 18 carati, diamanti bianchi e neri by Roberto Demeglio

4 Come faccio a sapere che tipo di diamanti acquisto?

I diamanti trattati artificialmente potrebbero non avere un certificato ufficiale che ne garantisce la qualità, come quello che rilascia la Gia, l’Istituto gemmologico americano.  D’altra parte, i diamanti neri sono utilizzati spesso per comporre dei pavé e un certificato potrebbe essere superfluo: i gioielli di questo tipo sono valutati più per il loro deisgn che per la qualità dei diamanti neri. Un diamante nero naturale invece, invece, un riconoscimento ufficiale, che potete chiedere al vostro gioielliere: data la differenza di prezzo ne vale la pena.

Anello in oro bianco e nero, con diamanti bianchi e neri, al centro un diamante nero di 3,80 carati
Sutra, anello in oro bianco e nero, con diamanti bianchi e neri, al centro un diamante nero di 3,80 carati

5 Perché vanno di moda?

Da qualche anno i diamanti neri sono considerate pietre speciali, un po’ anticonformiste. In una puntata di Sex and the City, Mr. Big regala a Carrie Bradshaw un anello con una corona di diamanti neri, perché «lei è non è una donna qualsiasi». Diamanti neri sono stati indossati da Katherine Heigl, Angelina Jolie, Cate Blanchett, Evan Rachel Wood, Jennifer Lawrence, Lauren Conrad e Sarah Jessica Parker.

Mr Big regala l'anello con diamante nero a Carrie Bradshaw in «Sex and the City»
Mr Big regala l’anello con diamante nero a Carrie Bradshaw in «Sex and the City»

6 Ho un diamante nero. Se lo lavo si scolorisce?

Non preoccupatevi: un diamante nero si pulisce esattamente come gli altri diamanti. I diamanti neri non sono verniciati e anche se non sono naturali non scoloriscono. Leggi anche Come pulire i diamanti.

Anello in oro rodiato nero e diamanti neri by Borgioni
Anello in oro rodiato nero e diamanti neri by Borgioni

I segreti della rodiatura

Che cosa è la rodiatura? E come si pulisce un gioiello rodiato? Ecco che cosa dovete sapere sulla rodiatura e quali sono le differenze con un gioiello non rodiato ♦︎

Quante volte avete letto che un gioiello è rodiato, ma non sapete che cosa vuol dire? Se siete tra quelli (tanti) che non conoscono il significato della parola rodiatura, e a che cosa serve il rodio, leggete questo articolo. Servirà a levare ogni dubbio sulla rodiatura, ma insegnerà anche come pulire e conservare i gioielli trattati con il rodio.

A sinistra rodiature, a destra metallo opacizzato
A sinistra la rodiatura, a destra metallo opacizzato

Che cosa è

Come indica la parola, la rodiatura è un procedimento che è utilizzato per i gioielli e utilizza un particolare metallo che si chiama rodio. Si tratta di un metallo raro, bianco, molto resistente. Spesso è utilizzato in lega con il platino per aumentare la durezza di quel metallo. Il rodio non è solo molto resistente, ma è utilizzato anche per rendere più lucidi gli altri metalli. È però molto costoso: il suo prezzo supera quello del platino e dell’oro.

Anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti
Al Coro, anello Mezzaluna Collection in oro bianco rodiato nero e diamanti

La rodiatura

La rodiatura di gioielli consiste nella copertura del gioiello con il sottile strato di rodio. Lo spessore minimo dello strato è di 0,1 micron, il massimo di 25 micron. Il rodio è utilizzato spesso per rendere lucido l’oro bianco e, più raramente, l’argento: è, infatti, un procedimento abbastanza costoso. Il metodo per rodiare un gioiello è simile a quello che si utilizza per placcare in oro: è un procedimento galvanico. In pratica, si utilizzano l’elettricità e un bagno in cui si trovano microparticelle di rodio, che ricoprono il metallo del gioiello con un sottilissimo strato. Il risultato è un metallo molto più brillante.

Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Milano di Pomellato

Perché si usa la rodiatura

La rodiatura è utilizzata per rendere il gioiello lucente, ma anche perché protegge il metallo dalla corrosione e dall’usura, e preserva l’aspetto originale. Infine, il rodio di solito è tollerato anche dalle persone allergiche, per esempio, al nichel che in passato è stato spesso utilizzato in lega con l’oro. La copertura di rodio evita che la pelle sia a contatto con il metallo del gioiello. Certo, a patto di non essere allergici proprio al rodio…

Bracciale in argento rodiato con diamanti neri. Prezzo: 33.600 euro
Georg Jensen, bracciale in argento rodiato con diamanti neri

Come conservare la rodiatura

Come abbiamo scritto, il processo di rodiatura consiste nella copertura del metallo con una sottile pellicola di rodio. Il rodio è un metallo resistente, certo, ma con il tempo tutto si usura. Per conservare la rodiatura più a lungo, e quindi per mantenere la lucentezza del gioiello, bisogna fare attenzione a non sfregare il metallo contro oggetti che possano graffiarlo. Inoltre, non è consigliabile pulire il metallo con detergenti aggressivi. Meglio un panno molto morbido e semplice acqua, oppure uno spazzolino da denti, a patto che non abbia setole dure.

Bracciale Annali. Diamanti, tanzanite cabochon, oro rodiato
Neha Dani, bracciale Annali. Diamanti, tanzanite cabochon, oro rodiato

Si può fare dopo?

Se avete un gioiello che ha qualche anno e con un metallo opaco, potete rivolgervi a un gioielliere per rendere lucido il metallo con una rodiatura. Il costo dipende (oltre che da quanto vuole incassare il gioielliere) dallo spessore del metallo che è aggiunto al gioiello.

Anello in argento rodiato con finitura oro e cubic zirconia bianchi
Anello in argento rodiato con finitura oro e cubic zirconia bianchi

Scegliere la misura giusta della collana

Lunga o corta? Girocollo oppure sautoir? Da giorno o da sera? Se volete sapere qual è la lunghezza giusta di un a collana, leggete questa veloce guida. Perché la lunghezza giusta di una collana dipende anche dal fisico di chi la indossa

Non è facile scegliere la collana giusta...
Non è facile scegliere la collana giusta…

Le collane non fatele troppo lunghe: devono essere della misura giusta. Che sia un giorno di festa oppure no, è bene fare attenzione alla lunghezza di una collana: non deve essere stonata alla propria corporatura, ma nemmeno stonare con l’abbigliamento. Quindi, ogni giorno bisogna fare attenzione al gioiello che si sceglie e all’abbinamento con il vestito. Naturalmente, oltre al modello, anche la lunghezza della collana deve essere in sintonia. In Europa, in genere, le collane sono divise in cinque diverse lunghezze (non si considera la lunghezza del fermaglio che, se è molto grande, va aggiunta).

Collana Louis Vuitton indossata
Collana Louis Vuitton indossata

Il girocollo è lungo dai 38 ai 42 centimetri, secondo la corporatura. Di solito sta meglio su colli sottili. La collana cosiddetta principessa è più lunga: dai 43 ai 50 centimetri. In pratica, non è attaccata al collo, ma scende fino alla clavicola. La collana che prende il nome di matinée (era considerata la misura per il giorno) è ancora più lunga, 50 centimetri. È una misura intermedia rispetto alle collane che arrivano a 55 centimetri e coprono la scollatura. Infine, ci sono le collane lunghissime, da 60 centimetri e oltre. Sono le cosiddette sautoir, molto in voga negli anni Trenta. Le collane ancora più lunghe, dagli 80 centimetri al metro e oltre, si avvolgono in due o più giri.

cane e collana
Un collo non perfettamente depilato non è indicato per un girocollo di perle…
Una collana girocollo è indicata per chi ha un collo sottile
Una collana girocollo sta bene su chi ha un collo sottile

Pendenti. Un ciondolo di grosse dimensioni cambia l’aspetto e l’equilibrio di una collana. Oltre alla lunghezza, insomma, si deve considerare l’effetto estetico di un eventuale pendente.

Collana indossata
Piaget, collana con pendente Possession indossata

Scegliere la lunghezza. La lunghezza della collana deve essere proporzionata all’altezza e alla corporatura. Le collane corte non sono consigliate per le donne curvilinee, perché accentuano la larghezza. Al contrario, le collane troppo lunghe possono accentuare una eccessiva magrezza. Chi ha un seno accentuato non ha bisogno di sottolineare ulteriormente le forme con una grossa collana: meglio un gioiello che sta a metà strada tra clavicola e decolleté. Chi ne ha poche curve può invece optare per una catena più lunga.

Jeux de Liens indossato
Chaumet, collane della collezione Jeux de Liens

Abbinamento. Una collana corta è più formale: per serate, cerimonie e occasioni ufficiali meglio optare per una collana principessa, dato che si presuppone sia indossata con una scollatura molto alta o sopra un abito accollato. Una collana a doppio o triplo giro può essere la soluzione giusta, ma attenzione alla distanza tra un filo e l’altro. Se si tratta di una piccola catena o perle di piccole dimensioni possono stare uno vicino all’altro, in caso contrario meglio tenere una distanza maggiore. Collare

Scollatura

La lunghezza delle collane secondo le definizioni negli Usa. Misure in pollici
La lunghezza delle collane secondo le definizioni negli Usa. Misure in pollici
Modella con collier di Jacob & co
Modella con collier di Jacob & co
Tina Kunakey, con il collier in oro giallo e platino con diamanti taglio round e taglio baguette da 37 carati, originariamente realizzato da Jean Schlumberger per Tiffany & Co. nel 1956 e ricreato nel 1986 in occasione del 30° anniversario di Jean Schlumberger da Tiffany & Co.
Tina Kunakey, con il collier in oro giallo e platino con diamanti taglio round e taglio baguette da 37 carati, originariamente realizzato da Jean Schlumberger per Tiffany & Co. nel 1956 e ricreato nel 1986 in occasione del 30° anniversario di Jean Schlumberger da Tiffany & Co.






Quanto vale un opale nero

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Fateci caso: i gioielli con un opale nero al centro sono sempre più apprezzati. Non solo: in media costano più degli altri. L’opale è una pietra che è tornata di moda qualche anno fa e il black opal è la regina di questo tipo di gemme.

L’opale è una pietra famosa per le sue tonalità cangianti. In geologia è considerato un mineraloide, ed è chimicamente una forma amorfa idratata di silice. È anche la pietra preziosa nazionale dell’Australia, il Paese in cui si trovano gli opali neri. E, in particolare, nella zona di Lightning Ridge, considerata la capitale degli opali.

Katherin Jetter, anello con opale nero e spinello
Katherin Jetter, anello con opale nero e spinello

Leggi anche: Tutto sull’opale 

Bisogna aggiungere anche che esistono due grandi classi di opale: quelli preziosi e quelli comuni. L’opale prezioso sfoggia la sua famosa iridescenza, mentre l’opale comune no. L’iridescenza è provocata dalla struttura interna dell’opale, che provoca la diffrazione della luce, con il conseguente cambio di colore. L’opale nero è considerato il più raro, mentre il bianco, il grigio e il verde sono i più comuni.

Chopard, Fiori d’Opali, anello con opale nero di 20 carati con pistilli di diamanti montati su oro bianco rodiato nero e petali cesellati in titanio colorato di striature blu e gambo con tasavoriti verdi, lazuliti e diamanti brown
Chopard, Fiori d’Opali, anello con opale nero di 20 carati con pistilli di diamanti montati su oro bianco rodiato nero e petali cesellati in titanio colorato di striature blu e gambo con tasavoriti verdi, lazuliti e diamanti brown

Perché l’opale nero è così raro? L’estrazione dell’opale si colloca tra le attività più frustranti del mondo. Per scovare un opale nero bisogna scavare buche a caso in aree particolarmente ricche, dove i cercatori si infilano in un pozzo estremamente profondo, rischiando di precipitare per una ventina di metri, rischiano la vita. Insomma, quando vedete un gioiello con un opale nero sappiate che trovarlo è costato fatica e rischio. Naturalmente, alla fatica corrisponde la prospettiva di un guadagno: un grande opale nero può arrivare fino a 15.000 dollari australiani (circa 9200 euro).

Anello con tsavorite, opale nero, diamanti
Michael-Kneebone, anello con tsavorite, opale nero, diamanti

Che cosa distingue gli opali neri? Gli opali neri hanno tracce di carbonio e di ossido di ferro. Il corpo della gemma varia dal nero al grigio scuro. Insomma, l’opale nero non è nero: è colorato su fondo scuro. È proprio questa tonalità insolitamente scura che permette alle iridescenze arcobaleno di apparire in modo più vivido rispetto agli opali chiari. Naturalmente, non tutti gli opali neri sono uguali: il valore di una pietra può dipendere da molti altri fattori, come la brillantezza, il colore del corpo, la forma, i colori, gli eventuali difetti.

Come si tagliano gli opali? Di solito il taglio classico di un opale è il cabochon. Il modo in cui un opale è stato levigato e tagliato influisce molto sul valore complessivo. Il taglio influisce sul suo prezzo finale.

Anello con opale e zaffiri
George Pragnell, anello con opale nero e zaffiri

Per chi ci crede… Non sono poche le persone che immaginano che le pietre abbiano poteri speciali e possano influire sulla vita degli uomini. Nel Medioevo l’opale era considerato una pietra che portafortuna. Alcuni pensavano che potesse garantire l’invisibilità se l’opale fosse avvolto in una foglia di alloro fresca e tenuto in mano, un po’ come il mantello di Harry Potter. Ma nell’Ottocento, l’opale è diventato improvvisamente sospetto. In un romanzo di Walter Scott una donna indossa un opale con poteri soprannaturali: quando una goccia di acqua santa cade sulla pietra, diventa incolore e la donna muore poco dopo. Dopo il romanzo, l’opale fu indicato come porta jella e la vendita in Europa diminuì del 50%. Chi aveva ragione?
 

Anello in oro bianco, diamanti, opale, zaffiro, granati
Cartier, anello in oro bianco, diamanti, opale nero, zaffiro, granati
Orecchini pendenti degli anni Cinquanta con diamanti e opali
Seaman Schepps, orecchini pendenti degli anni Cinquanta con diamanti e opale nero
Anello in oro con opale, due zaffiri arancio e lacca nera
Maison Auclert, anello in oro con opale, due zaffiri arancio e lacca nera
Pendente Carcinus, oro giallo 18 carati, opale nero, acquamarina, zaffiri blu
Daniela Villegas, pendente Carcinus, oro giallo 18 carati, opale nero, acquamarina, zaffiri blu
Anello Astrolabio, con diamanti bianchi, opale nero, zaffiri blu, gialli e arancio, tsavorite
Lorenza Baumer, anello Astrolabio, con diamanti bianchi, opale nero, zaffiri blu, gialli e arancio, tsavorite

Come evitare le allergie da nichel

Avete mai trovato dei segni sulla pelle dove avete indossato anelli, collane oppure orecchini? Potrebbero essere stati causati dalla allergia al nichel. Ecco che cosa dovete fare per evitare l’allergia al nichel ♦
Ricevere in regalo un bellissimo anello e non poterlo indossare: la colpa è dell’allergia. Succede spesso che un gioiello, magari il preferito, si riveli un nemico della pelle. La causa più comune è la dermatite da nichel, chiamata anche dermatite da contatto, allergia al nichel. Il problema può insorgere in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Anche gioielli che fino a quel momento non hanno mai causato irritazioni, possono all’improvviso rivelarsi nocivi. Ogni singolo corpo umano reagisce in modo diverso al nichel a seconda della tolleranza e del livello di sensibilità. Tra l’altro, esistono rari casi in cui l’allergia si manifesta anche indossando gioielli d’oro o d’argento: ma la causa più frequente è, anche in questo caso, il contenuto di nichel presente nei bijoux. L’oro puro e l’argento sono metalli troppo morbidi per essere trasformati in montature. Il nichel è stato spesso aggiunto, come zinco e rame, per rendere oro e argento più resistenti e permettere di dare la forma desiderata. Inoltre, il nichel dona un effetto di brillantezza. Zinco e rame non danneggiano la pelle, che è invece sempre più al nichel.

Saranno gioielli a prova di dermatite?
Saranno gioielli a prova di dermatite?

I metalli pericolosi. Tenete conto che l’oro 14 carati o 18 carati contiene una maggiore quantità di metalli diversi rispetto all’oro a 24 carati, l’unico completamente puro. Insomma, più l’oro è puro, meno allergie provoca. Il nichel è utilizzato in gioielleria anche in lega con platino e oro bianco. Ma i gioielli in platino sono piuttosto costosi e, statisticamente, si rilevano meno casi di allergie, dato che sono più rari. Inoltre, platino e oro bianco sono spesso rinforzati anche con il palladio, un metallo che non causa allergie. È però più costoso.

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux

Spesso l’allergia è provocata dal contatto del metallo con lo strato più sensibile della pelle, come per il foro nel naso o all’orecchio. Il nichel penetra attraverso la pelle fino al flusso sanguigno del corpo. A questo punto le cellule reagiscono al nichel. Un’altra causa che può fare insorgere l’allergia è il sudore. Quando fa caldo e i gioielli sono indossati a lungo, la pelle suda. La traspirazione entra in contatto con il metallo dei gioielli, scioglie il nichel, e forma sali di nichel. Il sale reagisce a contatto con la pelle e provoca l’allergia. È opinione comune che le donne soffrano di più rispetto agli uomini, ma il numero di uomini che indossa gioielli è di gran lunga inferiore.

L'attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso
L’attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso

I sintomi. L’allergia da nichel può provocare una perdita di sangue, oppure un rigonfiamento e la produzione di pus. Nella maggior parte dei casi, invece, si prova un costante prurito o bruciore attorno alla zona dove la pelle è stata a contatto diretto con il gioiello. Più di rado chi è allergico trova una colorazione blu al loro dito dopo aver tolto un anello, oppure eruzioni cutanee o macchie rosse sulla pelle. Chi soffre di allergia al nichel finisce per indossare solo gioielli in acciaio inox. In realtà, anche questo metallo contiene nichel, ma non lo lascia anche come è tenuto ermeticamente, viene raramente in contatto diretto con la pelle.

Orecchini di metallo con lega di nickel indossati
Orecchini di metallo con lega di nickel indossati

Un altro nemico sono le tracce di acqua e sapone sotto i gioielli. I detergenti rompono lo scudo protettivo della pelle e permettono al nichel per entrare in contatto diretto con gli strati più profondi. Orecchini e anelli hanno maggiori probabilità di trattenere gocce d’acqua dopo un bagno. Togliersi i gioielli prima di lavarsi è una precauzione utile, specialmente quando si fanno lavori domestici e le mani vengono lavate innumerevoli volte. Detergenti o altri prodotti per la pulizia che finiscono sotto un anello possono provocare allergia. Purtroppo, cure non ce ne sono: i dermatologi offrono alcuni trattamenti medici, ma di solito sono efficaci solo per breve termine. Dopo qualche tempo, indipendentemente dal trattamento l’allergia riappare.

Dermatite da anello
Dermatite da anello

Come evitare l’allergia. Se proprio non volete farlo, oppure vi dimenticate di togliere gli anelli, passate all’interno del gioiello uno strato di smalto per unghie trasparente: può servire a evitare il contatto diretto con il metallo. Un’altra precauzione per evitare allergie può essere applicare borotalco prima di indossare i gioielli: in questo modo si evita l’umidità. Inoltre, chi teme una reazione allergica deve stare attenta a non indossare orecchini stretti, anelli o catene: se l’aria passa attraverso il gioiello è meno facile che il contatto con la pelle provochi una reazione. Alternare i gioielli più spesso riduce il rischio. Infine, ricordatevi di mantenere i gioielli puliti e asciutti. Chi è molto sensibile al nichel può scegliere gioielli laccati, oppure placcato con palladio.
Volete sapere che cos’è il nichel?
Pare il nome originario di questo metallo, nickel, derivi dalla parola svedese Nickel, diminutivo di un nome proprio, Nicolaus. E nella tradizione del Paese nordico Nicolaus era un nome affibbiato alle persone di scarso valore, ma anche ai folletti. Ma il metallo non c’entra con il mondo magico di Henry Potter. Il nichel, o nickel, è un metallo che si usava già nell’età del bronzo, oltre 3500 anni fa, in Medio Oriente e in Cina. In Occidente il nichel è entrato nell’uso comune a metà del Settecento, quando il barone Axel Frederik Cronstedt, tentando di estrarre rame da un minerale, la niccolite, ha ottenuto un metallo bianco che ha chiamato nichel, nome che deriva dal tedesco Kupfernickel, cioè falso rame, o da nickel (folletto, diavoletto in tedesco).

La moneta di nickel da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson
La moneta di nickel (al 25%) da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson

Perché si usa?
Il nichel è un metallo bianco, argenteo. Fa parte al gruppo del ferro ed è quindi duro, ma anche malleabile, facile da lavorare. Anche in oreficeria è apprezzato per le proprietà che conferisce quando è in lega con oro, platino o argento, soprattutto perché conferisce robustezza ed è resistente alla corrosione.

Il nichel, oltre a essere presente in molte leghe di gioielleria assieme all’oro, è utilizzato in una vasta gamma di prodotti. Quindi, se avete segni di allergia sulle mani, forse non è colpa dei vostri orecchini, ma di posate, orologi, forbici, accendini, cellulari, maniglie e persino le monete. E se avete segni sul collo non è detto che la causa sia la collana, ma forse di occhiali, cibo e pentole…

Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel
Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel

La prima cosa da fare, insomma, è verificare con quali metalli venite in contatto spesso.

Ma, attenzione: forse non sapete che il nichel può essere nascosto anche nei cosmetici, nei prodotti di igiene personale (come tinture per capelli, dentifrici, shampoo, smalti). In questo caso la caccia la nichel è più facile. Leggete bene l’etichetta: la presenza di nichel deve essere dichiarata dall’azienda produttrice, anche se magari la trovate scritta con caratteri minuscoli. Finito? No: chi è davvero molto allergico rischia anche a tavola. Alcuni alimenti, infatti, contengono naturalmente nichel, anche se in quantità davvero minime. In ogni caso, se la vostra allergia non scompare, eliminate questi alimenti.

Insalata
Insalata

Ecco gli alimenti proibiti:

mirtilli, avena, grano saraceno, noci e nocciole, broccoli, patate, lievito in polvere, albicocche, cavoli, spinaci, arachidi, carote, pomodori, ostriche, fichi, cipolle, asparagi, lenticchie, farina di grano intero, fagioli, liquirizia, pere cotte e crude, funghi, mais, lattuga, piselli, mandorle, tè, aragosta, margarina, cacao e cioccolato, avocado.

Mirtilli
Mirtilli: buoni, ma…

Per fortuna, secondo gli esperti, solo meno del 20% delle allergie da nichel è causata o peggiorata dal cibo. Ma se questo fosse il caso dovete eliminare del tutto questi alimenti per almeno un mese o un mese e mezzo prima di vedere una differenza. In ogni caso, niente paura, non rischiate di morire di fame.

Ecco alcuni alimenti senza nichel:

radicchio, indivia, songino (valeriana), finocchi, melanzane, zucchine, peperoni, cetrioli, barbabietole, anguria, melone, agrumi, pesche, banane, fragole, uva, latte e latticini, farina 00, riso, carne, pesce (ma non cozze, vongole, ricci di mare e crostacei), lievito di birra.

Ottimi peperoni
Ottimi peperoni

Ultimi consigli se soffrite di allergia da nichel:

    • Quando aprite il rubinetto fate scorrere l’acqua per qualche minuto per eliminare eventuali tracce di nichel rilasciate dai tubi.
    • Se cucinate una torta, per lievitare usate il bicarbonato al posto del lievito in polvere.
    • Scegliete pentole in pirex, vetro, alluminio, ceramica non smaltata, silargan, teflon. Questo tipo di stoviglie evitano il rilascio del nichel dalle posate o altri utensili che utilizzate.
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