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Tutto sul granato, pietra di gennaio

Il granato è una delle pietre più utilizzate in gioielleria. Ma sapete riconoscerlo? Ecco quello che dovete sapere sul granato, pietra del mese di gennaio, che in realtà riunisce tante tipologie diverse ♦

Si fa presto a dire granato. In realtà questa pietra è classificata in modi diversi e confusa con altre pietre dello stesso colore. Un vizio antico: in passato l’unico criterio per descrivere una pietra era, in modo generico, il colore. Così tutte le gemme rosse erano riconosciute come rubini, dal latino rubeus che significa rosso, appunto. Non stupisce, quindi, che per 700 anni la pietra centrale della corona d’Inghilterra, di 170 carati, sia stata chiamata «il rubino del Principe Nero», pur essendo un magnifico spinello, pietra che non è un granato, ma ci assomiglia. Anche alcune varietà di granato in passato sono state erroneamente categorizzate come rubini. La faccenda però si complica ulteriormente perché non solo ha altre colorazioni come viola, marrone, arancio, giallo e verde, ma spesso è venduta con il nome commerciale e non quello scientifico. Insomma, la natura abbonda pietre preziose colorate eppure non è sempre stato facile catalogarle. Come distinguerle e quali scegliere? Ecco una guida.

Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto
Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto

 Rhodolite

È una varietà di granato. Dal punto di vista geologico, la pietra è composta per il 55% di piropo e per il 37% di almandino. Il granato si differenzia dal rubino non solo per la sua composizione, ma anche per come si comporta sotto la luce: da un rubino naturale emergerà un doppio arcobaleno con varie tonalità di rosso e di blu, mentre la rhodolite risulta ancora più brillante e viva, e mostrerà un solo arcobaleno con il verde e il giallo. Attenzione: la rhodolite può essere sintetizzata in laboratorio, ma è una delle poche pietre a non essere mai trattata artificialmente. Il suo nome deriva dal greco rhodo (rosa) e lithos (pietra) e fu coniato da George Frederick Kunz per la sua somiglianza con il colore del fiore del rododendro di montagna.

Colore: rispetto agli altri granati rossi è leggermente più chiaro e per questo è confuso con il rubino, ma presenta delle sfumature viola e porpora. Non a caso le colorazioni più ricercate sono rosso-porpora e Lampone scoperta nel 1987, dalla tonalità del frutto.

Dove si trova: è stata scoperta in Carolina del Nord, ma i maggiori giacimenti si trovano in Sri Lanka, Tanzania, dove nella regione di Kangala è stata individuata la varietà Lampone e nella valle Umba quella viola pallido, Zimbabwe e Brasile. Dalla regione indiana di Orissa e solo da qui provengono le pietre color uva, simile all’ametista.

Anello con rodolite e zaffiri blu
Anello con rodolite e zaffiri blu

 Granato almandino

La presenza di metalli come manganese e calcio conferisce al granato tantissime colorazioni, ma quando la componente di almandino è predominate, l’aspetto è rosso scuro, talvolta tendente al marrone. Ed è questa la varietà più conosciuta, anche con il nome di granato del Mozambico, dal nome dal paese dell’Africa orientale da cui proviene. Citata nella mitologia greca, elogiata nella tradizione ebraica e musulmana e usata dai vichinghi per gli ornamenti funerari, è piuttosto dura e con un alto indice di rifrazione. A volte prende il nome di Granato orientale.

Dove si trova: Mozambico, India e Brasile.

Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato
Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato

 Spessartite

Il nome deriva da Spessart, località bavarese dove fu scoperta la metà dell’Ottocento. Inizialmente poco usata in gioielleria perché molto rara, dopo il rinvenimento di un altro giacimento in Namibia, la sua diffusione è cresciuta moltissimo, anche perché è la varietà di granato che ha il più alto indice di rifrazione dopo il diamante. Caratteristica che la rende una delle gemme più versatili.

Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet
Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet

Colore: dal manganese deriva il suo caratteristico colore arancio primario mentre la presenza di ferro dona le sfumature rosse e vira verso l’arancio rosso, arancio dorato, arancio giallino o rosso cupo. Il Granato mandarino è la varietà più pregiata di Spessartina, scoperta a Kunene, in Namibia.

Dove si trova: se la miniera di Spessart è ormai esaurita, la Namibia continua a essere il punto di riferimento insieme alla Nigeria, mentre altri giacimenti sono in Australia, Brasile, Kenya, Madagascar, Mozambico, Pakistan, Sri Lanka, Tanzania e Zambia.

Tsavorite

È il nome commerciale del Granato Grossularia Verde, coniato nel 1974 dal geologo britannico Campbell R. Bridges e da Henry B. Platt, due consulenti di Tiffany, in onore dello Tsavo National Park in Kenya, luogo del ritrovamento.

Colore: deve il suo colore alla presenza del vanadio e in piccola parte del cromo, gli stessi elementi che conferiscono allo smeraldo i suoi colori. Se una maggiore quantità di vanadio ne accentua il verde della Tsavorite, una sfumatura giallognola invece indica la presenza di ferro. Il verde va dal vivido e chiaro al profondo e vellutato e, come tutti i granati, ha un’ottima brillantezza, grazie all’alto indice di rifrazione. Rispetto allo smeraldo però ha meno inclusioni e può essere anche senza difetti a occhio nudo.

Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti

Dove si trova: più raro dello smeraldo ha due principali siti di estrazione, la miniera Scorpion vicina al Tsavo National Park in Kenya e le colline Merelani nella regione di Arusha in Tanziana. E un piccolo giacimento nella provincia di Tuléar in Madagascar.

Granato Demantoide

Varietà del Granato Andradite, scoperta negli Urali nel 1849, ha una brillantezza eccezionale e il suo nome è stato mutuato dal tedesco Demant perché simile al diamante come sfavillio. Passione del gioielliere Carl Fabergé, che appena poteva lo inseriva nelle sue creazione e contribuì alla sua fama leggendaria, era ambito da molti anche dal capo gemmologo di Tiffany, George Frederick Kunz, che si spinse fino in Russia con l’obiettivo di acquistare tutti gli esemplari sul mercato. La rivoluzione sovietica ne bloccò le mire e la commercializzazione, ma molti anni più tardi, nel 1991, grazie alla riprese delle attività mineriarie negli Urali e alla scoperta di altri giacimenti in Namibia, tornò alla ribalta.

Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose varietà del granato Demantoide
Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose tipologie del granato Demantoide

Colore: a seconda della quantità di cromo e ferro, varia dal verde intenso al giallastro a giallo verde o verde oliva. In pratica, maggiore è la presenza di ferro più gialla è la pietra. E sebbene verde foresta sia il tono di riferimento, nel caso del Demantoide ciò che davvero conta è il fuoco, ossia la varietà e l’intensità del gioco di colori quando riflette la luce.

Dove si trova: dagli Urali provengono esemplari di color verde intenso con una peculiarità, le inclusioni coda di cavallo, che le rendono speciali, mentre le pietre delle Namibia sono più chiare e senza inclusioni.

Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con spessartite abochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite
Anello con spessartite cabochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite

Come distinguere tra diamanti veri e sintetici?

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Attenzione: aumenta il numero di diamanti sintetici, che sono prodotti ora perfino da De Beers. Voi sapete riconoscerli? La prima cosa da sapere è…  ♦

Come si fa a sapere se il diamante del vostro anello è sintetico? È possibile scoprire se un diamante è vero o falso? La risposta è: dipende. La differenza non è visibile a occhio nudo, ma solo con strumenti sofisticati. Naturalmente un diamante è considerato falso solo se non ne è dichiarata l’origine. I diamanti sintetici, se sono ufficialmente dichiarati tali, non possono essere considerati falsi. Da ultimo, è entrato in scena anche il gigante dei diamanti De Beers, che produce diamanti sintetici con un laboratorio in Gran Bretagna per gioielli con il marchio Lightbox.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox

L’equivoco tra vero e sintetico, comunque, è un problema per i commercianti: infatti, in caso di dubbio, per le grosse pietre gli operatori si rivolgono agli istituti di gemmologia. Ma se le certificazioni sono dubbie, i grandi gioiellieri non utilizzano le pietre di dimensioni minori, sotto 1 carato, per non correre rischi di compromettere la propria reputazione. Lo affermava tempo fa Alberto Osimo, grossista di diamanti e presidente del Geci (Gemological Education Certification Institute) di uno dei principali laboratori di gemme in Italia: «Attualmente esiste una solo macchinario, il Diamond view, prodotto dalla Dtc, la Diamond trading company, in grado di svolgere questa analisi, che però dura dieci minuti ed è antieconomica nel caso di diamanti di un centesimo di carato. Infatti, non è conveniente certificare e controllare una pietra dal valore di pochi euro quando la procedura potrebbe costare fino a 80 euro a pezzo». Anche altri sistemi proposti successivamente per analizzare i diamanti richiedono, comunque, procedure lunghe e costose.

By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung
By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Lab-grown diamond. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung

Una soluzione parziale al problema viene da un’altra macchina realizzata dall’istituto svizzero Ssef e capace di analizzare in una sola ora anche 4 mila pietre. Tutto bene quindi? In parte: l’apparecchio identifica solo la struttura molecolare dell’oggetto, ossia li suddivide secondo la tipologia. E, per fortuna, solo una di queste categorie è replicabile artificialmente. In breve: un diamante sintetico si individua solo con macchine costose e procedure complicate.

Ma non ci sono solo i diamanti sintetici. Accanto al diamante naturale, in commercio si trovano pietre create in laboratorio, come la zirconia cubica e la moissanite sintetica. Che sono certificate e vendute come alternative estremamente più economiche rispetto al diamante che è il risultato invece, del lavoro della millenario della terra.

Expertise in un laboratorio Tiffany
Expertise in un laboratorio Tiffany

Quindi, come riconoscere se il vostro diamante è vero o falso?  

1 Un vero diamante è certificato. Quindi, un gioiello con diamante deve avere anche il certificato che ne attesta la purezza, colore, i carati.

2 Potete acquistare un dispositivo per verificare voi stessi. Un dispositivo come Professional Diamond Selector I. Si tratta di una sonda o un misuratore di conducibilità termica e si trovano in vendita su Amazon per pochi dollari, serve a distinguere i veri diamanti da altre pietre simulate. Per esempio, scopre se la pietra è, in realtà, un cristallo oppure una zirconia cubica. Non riuscirà, però, a scoprire se il diamante è stato creato in laboratorio.

3 Altri test che si possono fare in casa: lasciate cadere il diamante in un bicchiere pieno d’acqua (ma questo presuppone che sia separato dal gioiello). Se la pietra preziosa affonda è un vero diamante. Se galleggia sulla superficie dell’acqua o poco sotto è falsa.

4 Prova del respiro: appannate il diamante con il vostro alito, come per pulire le lenti degli occhiali. Se il vapore acqueo si dissolve subito dalla superficie, è più facile che il diamante sia autentico. Inutile aggiungere che è un metodo molto rozzo…

5 Prendete una lente d’ingrandimento. Se sulla pietra scorgete la minuscola sigla CZ significa che si tratta di zirconia cubica.

6 Una prova per cuori forti: scaldate su una fiamma per 40 secondi il vostro diamante. Poi gettatelo in un bicchiere di acqua fredda: se è vero non si romperà. Ma se è un cristallo…  Non ve lo consigliamo, se volete provare è vostro rischio.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I gioielli giusti per il veglione

Che cosa indossare per la sera dell’ultimo giorno dell’anno? Ecco idee per gioielli che in qualche caso potete trovare all’ultimo minuto.

Le scarpe e il vestito li avete trovati, per decidere che cosa indossare durante il veglione di San Silvestro mancano solo i gioielli. Ma, attenzione, se vi piace tanto festeggiare l’ultimo giorno dell’anno, dovete sapere che la data non è la stessa in tutto il mondo. Se in gran parte dell’Occidente e in Giappone l’ultimo giorno dell’anno è il 31 dicembre, in altre parti del mondo questa data cade in giorni completamente diversi. Qualche esempio: per alcune Chiese ortodosse e Chiese orientali cattoliche l’inizio dell’anno (per le cerimonie religiose) si celebra nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.

Collana di perle by Coscia
Collana di perle by Coscia

Il Capodanno cinese si festeggia in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio (nel 2023, per esempio, è domenica 22 gennaio). Il Capodanno islamico, al contrario, corrisponde, rispetto al calendario gregoriano, di circa un mese indietro ogni tre anni. Quindi, se volete, potete festeggiarli tutti…

Pandora, gioielli della collezione Moments indossati
Pandora, gioielli della collezione Moments indossati

Insomma, nella notte più importante dell’anno come scegliere i gioielli? Una collana vistosa e colorata aiuterà a reinventare un tubino nero o un abito già indossato prima. Oppure pizzi, stelle, lune su oro e argento, impreziositi da diamanti o zirconi rendono qualsiasi look scintillante. Se invece è il vestito ad essere appariscente, gli orecchini a bottone, un braccialetto in argento sterling o lunghe collane di oro sottile daranno il tocco finale perfetto. Insomma, l’importante è che brillino per festeggiare fino alle prime ore del nuovo anno, ma anche che siano bilanciati con l’abito.

Madalina Ghenea con una collier della colelzione Vulcania, alta gioielleria Damiani
Madalina Ghenea con una collier della collezione Vulcania, alta gioielleria Damiani

Di sicuro i colori-guida per la notte del 31 dicembre sono tre: il nero, il bianco e il rosso. Per una festa che inizia rigorosamente dopo le 21 un abito nero è perfetto. E con un colore scuro l’ideale è preferire il classico: il rosso dei rubini, o di una pietra con la stessa tonalità (ce ne sono anche di poco costose) e il bianco scintillante dei diamanti oppure, se nel cassetto non avete gioielli così preziosi, il bianco dell’argento o di pietre sintetiche, come cubic zirconia. Basta che brillino fino al momento del brindisi.  

Collezione Amuleti by Nanis
Collezione Amuleti by Nanis
Anello in oro bianco e diamanti di Leo Pizzo
Anello in oro bianco e diamanti di Leo Pizzo
Anello e bracciale di Giselle Effting
Anello e bracciale di Giselle Effting
Brindisi con collana di perle di Tahiti by Coscia
Brindisi con collana di perle di Tahiti by Coscia

Gioielli e amuleti portafortuna

I gioielli a forma di amuleto o talismano. Ma si possono indossare anche se non siete superstiziose ♦︎

I nostri antenati primitivi hanno realizzato prima i gioielli come ornamento, oppure come talismani e amuleti? La risposta non si conoscerà mai. Di certo, però, la funzione scaramantica dei gioielli è testimoniata dai ritrovamenti archeologici. Ma è rinnovata anche, qualche migliaio di anni dopo, da quanti pensano che saranno fortunati se indossano un ciondolo di collana che ha la forma che ricorda un occhio.

Pendente-talismano di de Beers, in oro bianco e diamanti
Pendente-talismano di de Beers, in oro bianco e diamanti

Perché, in effetti, i gioielli magici, che dovrebbero scongiurare eventi sfortunati oppure, al contrario, favorire una buona sorte, sono ancora richiesti. I gioielli talismano hanno spesso la forma di simboli, ai quali si attribuisce un valore e un potere magico di aiuto e di propiziazione oppure di protezione. Allo stesso tempo, la particolare forma di un ciondolo dovrebbe (per chi ne è convinto) propiziare eventi fortunati, come vincere alla lotteria o conquistare l’amore.

Collana talismano
Collana talismano di Kristen Malan

La differenza. A proposito, è meglio chiarire la differenza: di solito i talismani sono equiparati agli amuleti. In realtà sono oggetti creati con due funzioni differenti. Gli amuleti hanno (sempre per chi ci crede) la capacità di allontanare o ad annullare un influsso magico maligno. I talismani, invece, sono oggetti che hanno la capacità di far accadere qualcosa di positivo. Insomma, un amuleto dovrebbe impedire la negatività, mentre un talismano propiziare una positività.

talismano in cristallo di rocca e smalto Wartski 1
Wartski, talismano a forma di mano in cristallo di rocca intagliato e smalto

Talismani e amuleti sono oggetti che piacciono anche ai gioiellieri di oggi, che spesso propongono gioielli che hanno una funzione di amuleto o talismano oltre che di ornamento da indossare. Nulla vieta, infatti, di indossare una collana o un anello con simboli scaramantici anche se a quelle antiche superstizioni non si crede. Eccone alcuni.

Amuleto indossato
Amuleto indossato

Occhio di Allah. In turco si chiama Nazar Bonjuk, mentre in lingua inglese è Evil Eye. È uno dei più famosi amuleti contro il malocchio. È molto utilizzato per bracciali, orecchini e collane. Un tempo ai bambini era attaccato sui vestiti con una spilla da balia. È uno dei simboli più utilizzati dai gioiellieri.

Occhio anti malocchio, con smalto e diamanti. Prezzo: 6800 dollari
Aaron Basha, occhio anti malocchio, con smalto e diamanti

Mano di Fatima o Miriam. Detta anche Hamsa (che significa cinque in lingua araba) o Khamsa, è un amuleto a forma di palmo di mano popolare in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa, ma ora diffuso anche in Occidente, utilizzato molto spesso anche per realizzare gioielli o appendere in casa come porta fortuna. Per gli ebrei è la mano di Miriam.

Anello con ciondolo mano di Fatima
Swarovski, anello con ciondolo mano di Fatima

Corno. È un amuleto diffuso in Italia, specialmente al Sud, come portafortuna. In corallo, spesso con l’aggiunta di diamanti, è stato preso a modello anche da grandi Maison della gioielleria.

Amuleto a forma di corno in corallo e pietre semi preziose
Amuleto a forma di corno in corallo e pietre semi preziose

Teschio. Secondo le diverse culture, il simbolo del teschio serve a incutere timore, allontanare il pericolo della morte oppure proteggere dai pericoli.

Anello della collezione Flora con teschio, oro bianco, diamanti e zaffiri
Gucci, anello della collezione Flora con teschio, oro bianco, diamanti e zaffiri

Crocefisso. Per chi segue la religione cristiana è il simbolo spirituale più importante. Ma anche se alcuni lo indossano per testimoniare la propria appartenenza al culto, altri lo considerano un oggetto capace di conferire protezione alla persona. Insomma, un simbolo con poteri magici.

Croce scomponibile Belle Epoque
Damiani, croce scomponibile Belle Epoque

Segni zodiacali. Bilancia, Leone, Sagittario… Chi indossa i simboli del proprio segno zodiacale non solo vuole comunicare la propria appartenenza a un certo periodo dell’anno, ma si attende anche un potere benefico.

David Yurman, pinky ring in oro con iniziali o segno zodiacale
David Yurman, pinky ring in oro con iniziali o segno zodiacale
Amuleto con giada nera, bronzo e laccio in pelle
Amuleto con giada nera, bronzo e laccio in pelle di Lisa Eisner
Ciondolo amuleto con cristallo di rocca intagliato e diamanti
Temple St. Clair, ciondolo amuleto con cristallo di rocca intagliato e diamanti
Bracciale in oro rosa con smeraldi e quarzo al centro
Bracciale in oro rosa con smeraldi e quarzo al centro
Bracciale in cuoio con mano di Fatima in oro e zaffiri
Pippo Perez, bracciale in cuoio con mano di Fatima in oro e zaffiri rosa
Thomas Sabo, mano di Fatima in oro rosa 18 carati e zircone
Thomas Sabo, mano di Fatima in oro rosa 18 carati e zirconia cubica

Guida ai gioielli rivière

Rivière e Tripla X: due termini che ogni tanto sono utilizzati in gioielleria. Volete sapere che cosa significano rivière e Tripla X? Leggete qui ♦

Tempo fa, a New York, in un’asta di Bonhams, una collana rivière di 51 diamanti, classificati triple X-Cut, è stata venduta per 1,2 milioni dollari. Per la cronaca, è stato il gioiello che ha totalizzato il prezzo più alto. Ogni diamante della collana è stato accompagnato da un certificato del Gemological Institute of America. I diamanti in questione pesano oltre 70 carati: nella collana sono uniti da un fermaglio a forma di cuore del peso di 2,04 carati. Le pietre sono montati in platino. Ma sapete che cosa significano le definizioni rivière e tripla X?

Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo
Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo

Rivière. Il termine rivière deriva dalla parola francese che sta a significare fiume. Nella gioielleria indica una fila di pietre che hanno le stesse dimensioni oppure in scala, cioè da più grandi a gradatamente più piccole. È anche un modo per valorizzare il più possibile le pietre di diverse misure e ordinarle secondo uno schema geometrico. È un set utilizzato spesso per le collane di diamanti, più raramente con altre pietre. Molto alla moda in Inghilterra durante il periodo georgiano, le collane in stile rivière sono popolari ancora oggi.

Collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti
Boucheron, collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti

Le collane rivière sono di solito progettate senza ornamenti, per valorizzare le pietre utilizzate. Ma in alcuni casi queste collane nascondono un piccolo anello che consentono di aggiungere un pendente. C’è anche un motivo pratico quando si tratta di collane con pietre di diversa dimensione: valorizzare quelle più grandi, disponendole sulla parte anteriore della collana, rende  il gioiello più snello. L’effetto prospettico delle pietre che diventano più piccole quando si avvicinano alla nuca, inoltre, rende la collana più slanciata. Infine, è difficile per un gioielliere avere a disposizione tante pietre della stessa dimensione e della medesima qualità. In questo modo si risolve il problema.

Nicole Kidman con una collana rivière in un'immagine di qualche anno fa
Nicole Kidman con una collana rivière in un’immagine di qualche anno fa

Tripla X. Conosciuta anche come «Triple Ex», è una denominazione informale, per lo più nel settore del commercio, che significa un diamante che ha ottima cesellatura, simmetria e taglio. La definizione è destinata solo ai diamanti taglio brillante.

La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor. Stima: 1,2-1,5 milioni di dollari
La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor
Bonhams Riviere necklace
La collana rivière venduta da Bonham’s per 1,2 milioni di dollari
Collana rivière a tre fili
Collana rivière a tre fili
collana cartier
Collana Rivière di Cartier. Venduta per 2,8 milioni di dollari

Corallo per le feste in rosso

Quali gioielli indossare per i giorni di festa? Il rosso è il colore delle feste invernali ed è anche il colore del corallo, che può dare un tocco di vivacità in più ♦
Le feste invernali sono colorate di rosso, come il corallo. Per questo i gioielli con questo materiale possono essere un’ottima scelta da indossare  per i giorni delle festività invernali, assieme all’oro e al colore verde. Infatti, le sfumature di rosso stanno generalmente bene con un vestito elegante e sono in linea con l’atmosfera natalizia. Un altro vantaggio è che i gioielli con il corallo rosso sono abbastanza facili da trovare. Ma, attenzione: scegliete quelli che possono dimostrare di essere sostenibili da un punto di vista ambientale. Molti gioiellieri, che hanno capito che non si può rischiare di compromettere le colonie corallifere già messe a dura prova dall’innalzamento delle temperature, possono esibire certificati che comprovano una provenienza sostenibile del corallo usato per i gioielli.

Anello in oro con corallo rosso e diamanti
Ciaravolo, anello in oro con corallo rosso e diamanti

Inoltre, se avete dei gioielli come quelli che pubblichiamo in questa pagina, fate attenzione a non rovinarli. Il corallo è un materiale naturale, bello ma anche delicato. I gioielli di corallo vanno trattati con molta attenzione. Il corallo, come perle, è un prodotto di origine animale (è composto da micro organismi) e non è una pietra preziosa o un minerale. I minuscoli coralli vivono nel mare e costituiscono con gli anni degli scheletri calcarei. Ecco perché bisogna fare attenzione. Qui trovate i suggerimenti giusti per conservare al meglio il corallo.

Anello con corallo rosso e tsavoriti
Alex Ball, anello con corallo rosso e tsavoriti

Come pulire il corallo. Deve essere pulito con un panno morbido umido e risciacquato con acqua calda e sapone, poi asciugato con attenzione. Ma non deve essere messo in un pulitore di gioielli ad ultrasuoni, né sottoposto a un bagno nell’acqua. Se il gioiello è polveroso, si può eliminare la polvere anche utilizzando una bomboletta di aria compressa, di quelle che si utilizzano per pulire l’interno dei computer.

Sautoir di corallo rosso e diamanti
Chantecler, sautoir di corallo rosso e diamanti
Anello della collezione Riviera in oro bianco, diamanti, corallo
Avakian, anello della collezione Riviera in oro bianco, diamanti, corallo
Orecchini in corallo rosso Cavolfiore
Cassandra Goad, orecchini in corallo rosso e oro Cavolfiore
Bracciale con corallo intrecciato
Eredi Jovon, bracciale con corallo intrecciato
Bracciale in argento 925 con sfere in pietra naturale e corallo mediterraneo. Prezzo: 63,35 euro
Salvatore Collaro, bracciale in argento 925 con sfere in pietra naturale e corallo mediterraneo

4 cose da sapere prima di regalare un gioiello

Quattro consigli da un’esperta per chi vuole regalare un gioiello. Leggeteli e, soprattutto, non dimenticateli.

Come scegliere un gioiello in regalo? Una domanda che crea non poche preoccupazioni. Un aiuto è arrivato un po’ di tempo fa da Angelina Chen, vice presidente senior e responsabile delle vendite online di Christie’s Jewellery, che ha pubblicato alcune considerazioni e quattro consigli. Meglio leggerli e seguirli. e se volete saperne ancora di più, potete leggere Che cosa regalare a una donna? e, in particolare, come decidere quale anello regalare.  Perché i gioielli costano e, spesso, diventano anche un investimento: prima di acquistarli, quindi, occorre sceglierli attentamente. Quindi, se avete intenzione di regalare un gioiello leggete prima questi consigli.
Un pacchetto regalo
1 Individuare il colore. Secondo Angelina Chen una buona idea è osservare quali sono i colori preferiti degli abiti della persona che riceverà il dono, i vestiti che indossa più spesso. Un suggerimento, dunque, è cercare un gioiello che abbia come tonalità quel colore. Per esempio, per chi ama il blu si possono scegliere zaffiri, ma anche semplici turchesi, chi ama il verde può optare sugli smeraldi, tsavoriti o tormaline di quella tonalità. Nel dubbio, c’è sempre il colore che va sempre di moda: quello dei diamanti bianchi, cioè incolori.

Granato spessartite by Nomad's
Granato spessartite by Nomad’s

2 Scegliete lo stile. C’è chi ama lo stile moderno e i gioielli con un design contemporaneo e chi, invece, preferisce le forme tradizionali: il classico anello solitaire, la collana con un filo di perle, un semplice bracciale d’oro. Quindi, prima di scegliere, osservate bene le inclinazioni estetiche di chi riceverà il vostro regalo: è una donna conservatrice e tradizionalista in fatto di abiti, oppure cambia spesso per restare sull’onda della moda? In ogni caso, i gioielli di pregio, creati da una grande marca, sopravvivono alle epoche storiche e alle mode e quindi sono un po’ più sicuri. Con un gioiello meno costoso, invece, non si può sbagliare: deve essere coerente con lo stile dei monili e degli abiti indossati.

Serafino Consoli, bracciali e anelli
Serafino Consoli, bracciali e anelli

3 Attenti alle collezioni. Ci sono donne che amano un genere di gioiello e vogliono indossarlo sempre, con piccole varianti. Per esempio, un anello in oro bianco con diamante, oppure un semplice orecchino realizzato con gli stessi materiali. Ma anche pezzi diversi di una stessa collezione: per esempio, potete regalare un anello e, se il gioiello è stato realmenbte apprezzato (bisogna esserne sicuri), potete continuare con un bracciale o una collana della stessa collezione. Se una donna ha nel cassetto un certo numero di gioielli simili, è probabile non disdegni di riceverne un altro, ovviamente con qualche variante sul tema.

Collana di Hermès indossata
Collana di Hermès indossata

4 Cercate i pezzi mancanti. Un’idea brillante (nel vero senso della parola) è integrare una serie di gioielli con il pezzo mancante. Per esempio, chi ha tanti gioielli in oro bianco potrebbe desiderare un pezzo in oro rosa da aggiungere alla propria raccolta. Chi ha tanti orecchini probabilmente desidera incrementare il numero degli anelli, e così via. Lo stesso discorso è valido per i gioielli della stessa serie di una stessa marca.

Collana in diamanti e smeraldi, indossata a Baselworld
Collana in diamanti e smeraldi di Jacob & Co, indossata

Come comportarsi in gioielleria

Volete acquistare un gioiello? Sappiate che i gioiellieri giudicano il vostro comportamento. Ecco che cosa non dovete fare assolutamente quando entrate in una gioielleria ♦

Che cosa pensa un gioielliere quando entrate nel negozio? Saperlo è importante. Spesso tra cliente e gioielliere c’è un rapporto che dura da anni, scandito da tanti acquisti: l’anello di fidanzamento, l’orologio da regalare per il compleanno, la collana per l’anniversario di matrimonio… Ma, come in tutte le attività commerciali, anche un buon rapporto può deteriorarsi. Un venditore di gioielli fa il suo mestiere e voi dovete fare il vostro. Ecco, quindi, che leggere nel pensiero dello specialista della gioielleria può essere utile. Questi sei punti sintetizzano che cosa il gioielliere si aspetta da voi.

La boutique Repossi, a Parigi
La boutique Repossi, a Parigi

1 Anche se il gioielliere di fiducia ha con voi un rapporto amichevole, non dimenticate che si tratta pur sempre di un’attività commerciale. Alla fine della giornata il gioielliere guarda quanto ha incassato. Quindi, non scambiate il gioielliere per un consulente o un esperto da consultare disinvoltamente. Molti, per esempio, entrano in un negozio per chiedere una stima su un gioiello di loro proprietà che, magari, vogliono mettere in vendita. Non è un atteggiamento gradito al gioielliere, a meno che non sia lui che vi ha venduto il gioiello che volete valutare. Portare in negozio un anello o una collana acquistata altrove può andare bene una volta, se siete clienti abituali, ma non di più. Probabilmente il vostro gioielliere ha un oggetto simile a quello che gli state chiedendo di valutare: mostrargli un prodotto della concorrenza potrebbe irritarlo.

Non sottovalutate l'esperienza
Non sottovalutate l’esperienza

2 Il gioielliere cerca di individuare le possibilità economiche del cliente e di proporgli anello, collana o orecchini che possono soddisfare le sue esigenze ed essere dimensionati per il budget a disposizione. Se il gioielliere è un bravo professionista, quindi, riuscirà a offrire anche un buon prezzo per il gioiello. In cambio, però, si aspetta fedeltà dal cliente. Può essere un accordo vantaggioso per entrambi.

L'interno di Harry Winston, a New York
L’interno di Harry Winston, a New York

3 Certo, chi compra un gioiello non è certo un orafo o un gemmologo. Però i gioiellieri sono infastiditi dalla completa ignoranza in materia. Saranno pronti a spiegare le caratteristiche di un oggetto che vi piace e a farvi comprendere perché un gioiello ha un dato prezzo. In cambio si aspettano che il cliente capisca perché un gioiello è più costoso di un altro oppure le differenze più semplici tra diversi diamanti (certo, chi legge questo articolo di gioiellis.com è avvantaggiato). Insomma, se il cliente ha qualche nozione di base il gioielliere è più ben disposto e, magari, più flessibile riguardo al prezzo.

Tiffany, a New York
Tiffany, a New York

4 A proposito di prezzo: quando guardate il cartellino che riporta il costo di un gioiello, tenete conto di quanto costa al gioielliere avere un magazzino, comprare oro, pietre preziose, disegnare un gioiello originale, incaricare gli artigiani per la lavorazione. Mantenere una gioielleria, in particolare quelle piccole, è un investimento cospicuo in termini di capitale immobilizzato, che se ne sta lì sotto forma di anelli e collane. Il gioielliere si aspetta che vi rendiate conto che mantenere un punto vendita di preziosi non è come gestire una panetteria.

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5 Prima di entrare in una gioielleria è bene aver chiaro quanto siete disposti a spendere, oltre a quale tipo di gioiello è il vostro obiettivo. Non avere la minima idea di quello che si desidera rende difficile, per il gioielliere, determinare quale sia il prodotto più adeguato per voi. In ogni caso, inutile pretendere gioielli di alta qualità con un budget troppo basso. Prima di entrare in una gioielleria pensate a che cosa vorreste ottenere.

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6 Non protestate con il gioielliere se il vostro anello ha perso una pietra, la collana è diventata opaca e il bracciale è ammaccato. I gioielli sono oggetti delicati e si usurano. Collane, anelli e bracciali hanno bisogno di manutenzione e di pulizia costante, ma anche un «tagliando» periodico, cioè un controllo sullo stato di salute dei rebbi che fermano un diamante, del castone che stringe un rubino, degli anelli che formano una collana… La maggior parte dei gioiellieri pulisce quello che avete acquistato nel loro negozio gratuitamente. Altri offrono anche una garanzia sui loro prodotti. Ma non dovete credere che i gioielli possano durare in eterno. Non è detto. Le faccende domestiche o la vita di tutti i giorni possono rovinare i vostri gioielli. E persino un diamante, in certe condizioni, si può deteriorare. Non date la colpa al vostro gioielliere.

Gioielleria a Shanghai
Gioielleria a Shanghai

Quali gioielli indossare a Natale?

Quali gioielli indossare il giorno di Natale oppure la sera della vigilia? Ecco 5 cose da sapere. La prima è…

Gioielli per Natale. Gioielli per il giorno dopo il Natale. Gioielli per il giorno prima del Natale. E poi arriva l’ultimo giorno dell’anno, da festeggiare possibilmente con gioielli nuovi. Che cosa indossare durante la raffica di giorni in cui non si contano cene, brindisi, riunioni con parenti e amici, senza contare le occasioni legate al proprio lavoro in azienda, ufficio, studio professionale?

Collana con perle by Coscia
Collana con perle by Coscia

1 I tre colori delle feste

Nessuna sorpresa: i colori delle feste invernali sono il rosso, l’oro e l’argento. L’importante è che brillino: niente argenti appannati, l’oro è meglio giallo, oppure bianco. E il rosso non è detto che debba essere un rubino o il corallo: ci sono bijoux divertenti e molto meno costosi che si adattano bene.

Nanis, collezione Dancing in the Rain
Nanis, collezione Dancing in the Rain

2 Non siete voi l’albero

Il rischio è quello di esagerare. Prese dall’euforia del periodo festivo, c’è chi esagera e si addobba come l’abete natalizio senza luci che lampeggiano. Il consiglio, in questi casi, è sempre lo stesso: meglio un solo gioiello di qualità, che risalti, che tanti, piccoli e cheap. Almeno per i giorni festivi si possono indossare quei gioielli che, magari, durante il resto dell’anno sono considerati troppo importanti.

Uno special piece di Ole Lynggaard: choker Shooting Stars in oro giallo e rosa 18 carati
Uno special piece di Ole Lynggaard: choker Shooting Stars in oro giallo e rosa 18 carati

3 Il pranzo di Natale

I gioielli non sono concepiti solo per essere indossati la sera: anche a metà giornata sono piacevoli da osservare. Ma, naturalmente, per sedersi a tavola con i propri famigliari non occorre un collier di diamanti: orecchini d’oro, oppure una collana semplice ed elegante sono sufficienti.

Roberto Coin, Rosemin Manji indossa la collezione Sauvage Privé
Roberto Coin, Rosemin Manji indossa la collezione Sauvage Privé

4 La cena della vigilia

Per la cena della vigilia si indossa spesso un abito dai colori scuri. In questo caso, oro giallo o bianco, ma anche un gioiello d’argento purché brillante e di design, sta bene. Se, al contrario, avete scelto un abito più vivace, magari sul rosso, scegliete orecchini non troppo grandi e optate per un anello dalle dimensioni generose, oppure particolarmente colorato. In particolare, se l’atmosfera è quella più simile a un party che a una cena per pochi intimi, potete optare per un anello cocktail, possibilmente con una tonalità rossa predominante.

Tamara Comolli, anello della collezione Curriculum Vitae, oro rosa 18 carati, 12 diamanti bianchi
Tamara Comolli, anello della collezione Curriculum Vitae, oro rosa 18 carati, 12 diamanti bianchi

5 I gioielli da brindisi

Durante il periodo natalizio non ci sono solo le cene in famiglia, ma anche i brindisi con gli amici o i colleghi di lavoro. In questo caso non è necessario sfoggiare i gioielli più preziosi. Anzi, è sconsigliato esagerare: potreste suscitare invidia, un sentimento negativo e pericoloso, oppure risultare stonata rispetto al resto della compagnia. Quindi, per queste occasioni i gioielli vanno ponderati attentamente: meglio la giusta via di mezzo tra bijoux e pezzi costosi.

Collezione Tiffany T
Collezione Tiffany T
Collana indossata di Evanueva
Collana indossata di Evanueva
Girocollo con smeraldi e diamanti, indossato
Girocollo con smeraldi e diamanti, indossato. Courtesy Bulgari
Collezione Venezia di Leo Pizzo, indossato
Collezione Venezia di Leo Pizzo, indossato
Gioielli per Natale Pandora
Gioielli per Natale Pandora

Che cosa sono i gioielli bridge?

Sapete che cosa sono i gioielli bridge? Questo nome è stato utilizzato per indicare una vasta parte di gioielleria. Se non sapete che cosa sono i gioielli bridge, dunque, ecco l’occasione per impararlo.

Bracciale fiorito Pandora Garden
Bracciale fiorito Pandora Garden

Naturalmente, come per tutte le categorie, ci sono delle sfumature. In alcuni casi ci sono gioielli che possono essere definiti in modo diverso, un po’ come avviene per il colore dei capelli: c’è chi non è bionda e neppure bruna, ma una via di mezzo. Ma questo non toglie che da tempo i gioielli siano stati divisi per categorie: alta gioielleria, gioielleria, bridge, fashion, a cui si aggiunge la bigiotteria. Come è già chiaro seguendo questa catalogazione, i gioielli definiti come bridge sono a metà tra quelli di fascia alta e quelli molto più legati alla moda.

Collana con pendente ad anelli
Collana con pendente ad anelli by Morellato

I gioielli definiti come bridge, insomma, sono una categoria che colma la distanza tra bigiotteria di fascia bassa e gioielleria di fascia alta. I gioielli bridge sono realizzati con metallo come argento, oro a 9 carati, vermeil (argento placcato oro). Possono essere arricchiti da cristalli o con le pietre semi preziose meno costose o anche con pietre sintetiche e piccole perle coltivate. In gran parte questo tipo di gioiello è molto popolare ed è rappresentato da grandi marchi, come Pandora, Thomas Sabo o Morellato, ma anche singole Maison come Monica Vinader, Giovanni Raspini o John Hardy, per fare qualche esempio. E, naturalmente, ci sono anche piccoli artigiani che propongono gioielli bridge.

Cara Delevigne con bracciale di Monica Vinader
Cara Delevigne con bracciale di Monica Vinader

Secondo un sondaggio condotto pochi anni fa su circa 120 gioiellieri negli Stati Uniti, la percentuale dei gioielli bridge sulle vendite complessive è rimasta invariata o è aumentata nel tempo. Quasi la metà (48%) dei gioiellieri ha affermato che le vendite di gioielli per ponti sono rimaste pressoché invariate rispetto alla percentuale delle vendite complessive negli ultimi anni, mentre un altro 43% ha affermato che sono aumentate.

Bracciale in argento con acquamarina e cianite, catena soft flex
John Hardy, bracciale in argento con acquamarina e cianite, catena soft flex

Perché hanno avuto successo i gioielli di tipo bridge? I fattori che hanno convinto le acquirenti sono due: il prezzo molto contenuto, anche perché non particolarmente sensibile alle oscillazioni delle quotazioni dell’oro, e un design che in molti casi non ha nulla da invidiare a quello di gioielli più costosi. Anche tra i gioielli bridge, in ogni caso, ci sono differenze notevoli.

Orecchini piccoli della collezione Nautilus
Orecchini piccoli della collezione Nautilus by Giovanni Raspini

Perché ogni dito con anello ha un significato

Che cosa significa indossare l’anello sull’indice? Oppure sul pollice, sul mignolo, sul dito medio?

Quando indossate un anello sappiate che ogni dito che avete scelto ha un preciso significato, un simbolo oppure una storia da conoscere. Perché non è la stessa cosa indossare un anello sul dito indice, medio o mignolo. Ma poche donne riflettono sul fatto che ogni dito porta con sé anche un significato simbolico o una tradizione. E che per abbinare un anello al dito bisogna tenere conto di che cosa rappresenta quella falange della mano e anche quale tipo di anello abbiamo scelto.

Anelli indossati
Anelli indossati

Su quale dito indossare l’anello

Il dito mignolo
Il dito più piccolo, il mignolo, è tornato di moda dopo un lungo oblio. Su questo dito sono indossati molto spesso gli anelli nobiliari, o chevalier. Questi anelli erano utilizzati nel Medioevo anche come un sigillo per la cera lacca con cui era protetta la corrispondenza. L’anello chevalier è diventato poi un semplice gioiello su cui compare lo stemma della casata: è ancora indossato con questa funzione, per esempio dal principe Carlo. Infine, il modello chevalier si è trasformato in un semplice anello dalla superficie più o meno piatta, con o senza disegno decorazione. Un anello sul dito mignolo di solito attira l’attenzione.   
Anello consigliato: chevalier

Anello chevalier indossato
Anello chevalier indossato

Il dito anulare
È il dito più utilizzato per gli anelli, proprio perché ospita l’anello di fidanzamento o quello delle nozze (o tutti e due assieme). Questo tipo di anello si indossa sul quarto dito della mano sinistra, anche se in qualche Paese si usa la destra, per esempio in Polonia. C’è anche chi ritiene che porti sfortuna indossare un anello su questo dito prima di essere fidanzati. Ma la maggior parte delle donne non dà molta importanza a questa credenza.

Anello consigliato: fede nuziale, solitario, trilogy, eternity

Fede nuziale e solitario
Fede nuziale e solitario

Il dito medio
Il dito medio è un dito molto popolare per chi indossa un anello. Il motivo principale è che il dito a fianco è già occupato con l’anello nuziale o di fidanzamento, mentre il dito indice è meno utilizzato per i gioielli. Il dito medio, invece, è perfetto: è al centro della mano, il più visibile, non è così impegnato come il dito indice, è più lungo, ma non è più largo. Perfetto per gli anelli grandi e fantasiosi, colorati, molto visibili. È di sicuro anche una delle dita su cui infilare gli anelli multipli, che comprendono più di un dito.

Anello consigliato: cocktail, pietre dure, anelli impilati

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity

Il dito indice

È un dito impegnativo. Chi indossa un anello sul dito indice manifesta un certo anticonformismo, il desiderio di marcare la propria personalità e di mettersi in vista. Questo è il dito che si utilizza per mostrare qualcosa a qualcuno, oppure per indicare una strada, un panorama, e persino la volontà divina quando è posto verso il cielo, ma si adopera anche per afferrare qualcosa di molto piccolo. Insomma, è un dito in apparenza poco adatto per indossare anelli e, proprio per questo, è il più indicato per farsi notare. Ma meglio indossare un tipo che poi non sia fastidioso durante la giornata.
Anello consigliato: cerchi di metallo sottili in oro o argento, anelli di diverso tipo

Anello con lapis indossato
Anello con lapis indossato

Dito pollice

Secondo alcune interpretazioni è il dito che simboleggia la forza, la potenza, la volontà. È, in effetti, il dito con maggiore energia muscolare. L’anello al pollice era utilizzato nell’antica Roma, forse legato a particolari culti delle divinità marine. Ma in epoca modera indossare un anello al pollice, di solito in argento, era considerato un segnali di omosessualità per gli uomini, e di indipendenza per le donne. Oggi, però, questa simbologia è superata e indossare un anello al pollice significa semplicemente

che avete acquistato un gioiello molto largo, non semplice da infilare e sfilare, magari anche un po’ fastidioso se dovete adoperare le mani. Ma se vi piace, va benissimo.

Anello consigliato: sottile, in oro o argento, senza pietre

Semplice banda in argento
Semplice banda in argento
Anello al pollice
Anello al pollice
L'anello con acquamarina indossato da Merghan Markle
L’anello con acquamarina indossato da Merghan Markle
Anello della collezione Gaïa indossato
Anello della collezione Gaïa di de Grisogono
Christina Debs, anello Bird indossato
Christina Debs, anello Bird indossato
Tous, anello cocktail indossato
Tous, anello cocktail indossato
Cora Sheibani, collezione Eyes
Cora Sheibani, collezione Eyes
Collezione Hoopla indossato
Annoushka, collezione Hoopla indossato

Attenti ai prezzi dei diamanti di laboratorio

Perché aumentano le vendite di gioielli con diamante artificiale, creato in laboratorio? Chi ama i diamanti deve tenere conto di un trend che si afferma sempre di più: quello delle gemme prodotte artificialmente, in laboratorio. La società di ricerca Brainy Insights ha stimato di recente che il  mercato dei diamanti coltivati in laboratorio da 10,8 miliardi di dollari raggiungerà i 20,6 miliardi di dollari entro il 2032. I diamanti di laboratorio sono considerati sempre più spesso un’opzione più conveniente rispetto ai gioielli realizzati con diamanti estratti naturalmente. E sempre più brand, da Pandora a De Beers, offrono gioielli con diamanti coltivati in laboratorio, ormai disponibili in un’ampia gamma di dimensioni e forme. E a un prezzo conveniente. Così i produttori di diamanti coltivati in laboratorio stanno lavorando con diverse aziende e designer di gioielli, in particolare in Europa, per produrre gioielli distintivi, alla moda ed esclusivi.

Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio di V Rai

Anche secondo l’agenzia di stampa Bloomberg quello delle pietre artificiali, creati in laboratorio, è un mercato in crescita. Semplificando, la maggior parte dei diamanti artificiali sono realizzati con due diversi metodi: con carbonio trattato in uno speciale microonde e un forte surriscaldamento, che si trasforma in una palla di plasma, oppure si utilizzano forti compressioni. Sono metodi che simulano il processo naturale con cui, in milioni di anni, i diamanti si sono formati nelle profondità della Terra. Questi procedimenti (i due sistemi si chiamano HPHT oppure CVD), richiedono comunque macchine speciali (non provateci con il microonde di casa) per cristallizzare il carbonio e trasformarlo in gemme utilizzate anche (ma non solo) per la gioielleria. Per questo, in ogni caso, definire green i diamanti di laboratorio è una forzatura: il processo di realizzazione delle gemme sintetiche è comunque molto energivoro. I maggiori produttori di diamanti sintetici si trovano in India, Cina e Stati Uniti.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

Come si riconoscono?
I diamanti artificiali si distinguono difficilmente da quelli naturali. Solo gli esperti, con speciali macchine e in laboratori con sofisticate attrezzature possono percepire la differente caratteristica, lavorazione e taglio. Anzi, alcuni diamanti sintetici hanno proprietà come durezza, conducibilità termica e mobilità degli elettroni che sono superiori a quelle della maggior parte dei diamanti naturali. Le impurità sono generalmente evitate, ma possono essere introdotte intenzionalmente per modificare alcune proprietà del diamante. Insomma, distinguerli è davvero difficile e, per un semplice gioielliere, quasi impossibile. Anche per questo i diamanti naturali sono accompagnati da un certificato che ne garantisce l’autenticità.
I diamanti sintetici di solito sono molto piccoli, sotto il peso di 1 carato, anche se sul mercato cominciano a essere proposte gemme di laboratorio più grandi. Non sono solo bianchi, incolori. Ce ne sono anche fancy, in particolare gialli e blu. Il giallo deriva dalle impurità dell’azoto nel processo di produzione, mentre il blu deriva dal boro. Altri colori, come il rosa o il verde, sono ottenuti usando una pioggia radioattiva (ma senza pericolo per la salute, si spera).

Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice by Brilliant Earth

Costano di più o di meno?
I diamanti sintetici sono venduti in media a un prezzo del 15-30% inferiore rispetto agli equivalenti naturali. Dipende però anche dalla loro qualità: anche i diamanti artificiali non sono tutti uguali. Secondo i produttori il prezzo dovrebbe diminuire ancora con il miglioramento della produzione. Vale la pena sceglierli? Ma, attenzione: Rapaport Group, che è parte in causa dato che si occupa di informazioni sul commercio dei diamanti, ha lanciato un allarme con l’obiettivo di avvertire i consumatori sui prezzi al dettaglio dei diamanti coltivati ​​in laboratorio, considerati troppo alti. Secondo Rapaport, alcune pietre di laboratorio sono state acquistate all’ingrosso con prezzi fino al 99% al di sotto del listino per i diamanti naturali. Ma molti rivenditori non hanno applicatolo stesso ribasso ai consumatori.

Anello in oro bianco con diamanti lab grown per 0,98 carati
Anello in oro bianco con diamanti lab grown per 0,98 carati

Tutto sulle perle

Tutto sulle perle: una veloce guida con quello che c’è da sapere su uno degli elementi più amati nella gioielleria. Che sono considerate anche una delle pietre (anche se non lo sono) del mese di giugno ♦ 

Le perle: questa strana e preziosa forma va di moda tutto l’anno, tutti gli anni. Infatti, le perle piacciono da secoli: fin dall’antichità sono state utilizzate per i gioielli, anche per gli uomini. Regine e principesse, giovani ragazze e anziane nonne: tutte hanno indossato e indosseranno le perle, magari in maniera diversa. Ma non sono utilizzate solo per collane, anelli e orecchini: queste sfere translucide sono infatti costituite da una materia che serve per produrre anche qualche crema di bellezza.

Ellence, collana Sakura
Ellence, collana Sakura

Abbiamo preparato una guida per svelare tutti i segreti di questo misterioso prodotto delle ostriche. Se volete levarvi ogni dubbio sulle perle, e magari valutare la collana che avete nel cassetto, continuate a leggere questa guida.

La perla è una sfera, ma non è sempre perfetta. È costituita da carbonato di calcio in forma cristallina (aragonite). Questa sostanza si forma come deposito in strati concentrici ed è prodotta da molluschi (di solito le ostriche). Il termine perla deriva dal latino pernula, con cui si indicava la conchiglia che la contiene, e la cui forma di ovale allungato ricordava agli antichi romani, curiosamente, la coscia del maiale.

Una perla si forma quando un corpo estraneo, come parassiti o pezzi di conchiglie, si ferma nella cavità palleale della conchiglia. Per proteggersi, il mollusco la ricopre com strati successivi di madreperla. In questo modo si depositano vari strati di calcio che, in combinazione con altri minerali, creano le perle.
La nacre, o madreperla, è la sostanza naturale che il mollusco secerne per proteggersi da irritanti quali ad esempio frammenti di conchiglie, parassiti o corpi estranei innestati.

Collana di Yoko London in oro bianco, perle e diamanti indossata nella serie «Bridgerton». Copyright: gioiellis.com
Collana di Yoko London in oro bianco, perle e diamanti indossata nella serie «Bridgerton». Copyright: gioiellis.com

La forma

Contrariamente a quanto si pensa, una perla rotonda è rara (e, quindi, vale di più). Di solito, invece, le perle coltivate non hanno forme simmetriche. Anche se possono avere molto lustro, costano meno delle perle rotonde. Le perle che non sono tonde si possono creare con sistemi speciali: per ottenerle viene inserito un frammento di plastica con la forma scelta, che l’ostrica coprirà con la madreperla. Il risultato è che, dopo anni di attesa, la perla che nasce ha la forma ingrandita del frammento iniziale.

Diverse forme di perle
Diverse forme di perle

Non ci sono solo le perle bianche, le più comuni. Quelle più rare sono rosa, crema, viola scuro, grigie e nere. Ma oggi con le tecniche di coltivazione si ottengono anche perle con tonalità verde, azzurra, o arancione. Sono usate anche nella bigiotteria. Le perle nere, in realtà di colore scuro, sono le più rare. Possono essere Akoya (sono perle coltivate che vengono prodotte dalla Pinctada Fucata Martensii, meglio nota come Ostrica Akoya), di fiume, oppure di Tahiti, le più pregiate. Sono rare anche perché le ostriche che creano le perle nere sono molto più delicate.

Ci perle di acqua dolce e di acqua salata. le prime sono coltivate nei laghi e nei fiumi, le seconde nell’oceano e spesso nelle lagune. Le più preziose sono le South Sea. Ma sono molto diffuse: se ne trovano nel Golfo Persico e Mar Rosso, nell’Oceano Indiano, lungo la Costa del Sud dell’India, Sri Lanka.

Collana con perle di Tahiti e chiusura in oro
Collana con perle di Tahiti e chiusura in oro

Come valutare le perle

La qualità si misura con con il lustro, cioè con la quantità e qualità della luce riflessa dalla superficie della perla. Ovviamente, più il lustro è elevato, migliore è la qualità. Come fare? Provate: dovete riuscire a vedere il vostro riflesso chiaramente sulla superficie della perla. Se, invece, non vedete nulla, significa che la perla è  troppo bianca e opaca, probabilmente di qualità media o bassa.

Collana di perle by Coscia, indossata
Collana di perle by Coscia, indossata

I sistemi di valutazione

La classificazione delle perle è complicata: infatti, sono in uso due diversi sistemi. Quello AAA-A e quello A-D (chiamato anche Sistema di Tahiti). Questo può generare confusione in chi acquista un gioiello con perle. Il sistema di classificazione AAA valuta le perle con una scala che va da A (voto più basso) a AAA (voto più alto). DI solito questa classificazione è utilizzata per le perle di acqua dolce e le Akoya, ma può essere indicata anche per le australiane e di Tahiti.

AAA Massima qualità, senza difetti. La superficie della perla ha un lustro molto alto, e almeno il 95% della superficie non ha difetti.

AA+ Alta qualità, lustro, 85% della superficie senza difetto.

AA La superficie ha un lustro alto, il 75% della superficie non ha difetto.

A+ Lustro non molto elevato, superficie con qualche difetto, ma sotto il 25%.

A Lustro basso, più del 25% della superficie con difetti.

Classificazione A-D (o sistema Tahiti)

Considera le perle in una scala che va da A (voto più alto) a D (voto più basso). È utilizzato in particolare nella Polinesia Francese.

A Alto lustro e minime imperfezioni, sotto il 10% della superficie.

B Alto o medio lustro, imperfezioni al massimo sul 30%.

C Medio lustro, imperfezioni fino al 60%.

D Imperfezioni sul 60% della superficie.

La dimensione delle perle
La dimensione delle perle

La dimensione

Le dimensioni contano, in questo caso: le perle più ricercate sono quelle grandi. In casi rarissimi il diametro arriva a 2 centimetri (sono quelle australiane). Di solito, però sono più piccole: da un diametro persino sotto 1 millimetro a una dimensione in media tra i 6,5 e i 7 millimetri.

Attenzione ai difetti nascosti: state attenti alle vostre perle, spesso quelle montate su bracciali o anelli nascondono un difetto nella parte inferiore. Per questo hanno (o dovrebbero avere) un prezzo inferiore.

Leggi anche: Come pulire le perle

Collana di perle per uomo di Mikimoto
Collana di perle per uomo di Mikimoto
Bracciale da mano Asteroid in oro giallo 18kt con perle 1
Bracciale in oro e perle di Tasaki

I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?

I gioielli comprati sulle bancarelle o ai mercatini sono pericolosi? Provocano allergie? Hanno scoperto che… ♦︎

L’allarme è arrivato tempo fa da Londra. Ma può tranquillamente essere esteso all’intera Europa e, forse, agli Stati Uniti, Australia, eccetera. Il problema riguarda i bijoux a basso costo che sono venduti sulle bancarelle, ai mercatini, nei negozi cheap. Questi gioielli, che nella quasi totalità dei casi sono fabbricati nei Paesi dell’estremo Oriente, come la Cina, contengono spesso sostanze tossiche. Insomma, costano poco, ma i soldi che si risparmiano saranno poi spesi in medicine.

Bijoux in vendita
Bijoux in vendita

I risultati dell’indagine

Secondo un’indagine condotta dalla London Trading Standards e resa nota tempo fa da Professional Jeweller, oltre la metà dei componenti delle collane a basso costo hanno livelli eccessivi di materiali tossici. Per accertarlo sono state acquistate 30 collane in metallo da bancarelle e negozi a Londra. I bijoux sono stati analizzati per individuare i componenti, in particolare i livelli piombo, cadmio e il rilascio di nichel, misurati secondo i parametri europei (il regolamento Reach). Piombo e cadmio, infatti, sono metalli tossici e sono consentiti solo livelli molto bassi in gioielleria (0,05% e 0,01% del peso complessivo). Risultato: delle 30 collane testate, 19 non sono risultate conformi alle regole (63,3%), solo 11 varianti (36,7%) avevano livelli accettabili di piombo, cadmio e nichel, mentre il 50% aveva un eccesso di piombo, in un caso addirittura l’82,4%.

Come evitare le allergie da nichel 

Bigiotteria in vendita
Bigiotteria in vendita

Allergia al nichel

Il nichel, in particolare, è noto per creare una reazione sensibilità ed è la causa più comune di allergia da contatto in Europa. E una delle collane testate aveva un tasso di nichel molto alto, oltre il 60% del massimo consentito.

Bracciali indiani
Bracciali indiani

Forse non sapete che molti metalli con i quali capita di venire in contatto sono tossici. Ecco i 35 più pericolosi: antimonio, arsenico, bismuto, cadmio, cerio, cromo, cobalto, rame, gallio, oro, ferro, piombo, manganese, mercurio, nichel, platino, argento, tellurio, tallio, stagno, uranio, vanadio e zinco.

Quando avviene un’eccessiva esposizione a questi metalli si possono avvertire astenia e stanchezza, fino a danni cerebrali, ai polmoni, ai reni, al fegato, fino ad anomale variazioni della composizione del sangue.

Certo è molto difficile che a causare questi sintomi sia un gioiello. Ma bisogna sapere che un prolungato contatto con questi metalli può tradursi in una progressiva degenerazione muscolare e neurologica, con sintomi tipici di gravi malattie degenerative come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e la distrofia muscolare, oltre ai tumori.

Da notare che nell’elenco compaiono anche metalli come l’oro e l’argento, che non sono ritenuti dannosi. Questo è senza dubbio verto per quanto riguarda i gioielli. Eppure anche l’oro se inalato (per esempio quando è in polvere) oppure ingerito può essere nocivo. Inoltre, esiste un piccolo gruppo di persone che è allergica anche all’oro.

 

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux
Mercatino di Portobello, Londra
Mercatino di Portobello, Londra

Come scegliere un pendente

Un ciondolo alla fine della collana, un bel pendente che attira l’attenzione, è quello che ci vuole per valorizzare il vostro corpo. Ma, attenzione: un pendente, o un ciondolo, va scelto bene. Ecco alcuni consigli su come scegliere il pendente perfetto, un ciondolo che completa la vostra collana e il vostro aspetto. Prima di scegliere i ciondolo o pendente, però, dovete essere sicure di avere indossato una collana con la misura giusta per voi. Se avete dubbi, potete leggere questo articolo che spiega come scegliere la lunghezza della collana.

Pendente in oro rosa e diamanti di Alex Ball
Pendente in oro rosa e diamanti di Alex Ball

I pendenti di una collana possono essere aggiunti successivamente, oppure possono essere acquistati assieme al gioiello. Spesso i pendente sono staccabili e questo consente, per esempio, di indossare anche una semplice catena. L’acquisto di un pendente assieme alla collana su cui sarà fissato è la scelta più semplice, perché permette di valutare subito il rapporto con il ciondolo. Un pendente, infatti, non deve essere troppo piccolo rispetto allo spessore di una catena e, allo stesso modo, un grande ciondolo appeso a un filo sottile potrebbe dare l’impressione di staccarsi da un momento all’altro. E, infatti, ogni tanto può accadere anche questo.

Pendente in oro, madreperla, rubellite e ametista. Copyright: gioiellis.com
Pendente in oro, madreperla, rubellite e ametista. Copyright: gioiellis.com

Confrontare il peso

Quindi, il primo aspetto da valutare quando si sceglie una collana con pendente è proprio il rapporto tra catena o cordino e peso del gioiello abbinato. Il pendente non deve pesare di più della catena che lo regge.

Versione choker con pendente
Choker con pendente by Nanis

Attenzione allo stile

Catena e pendente si devono abbinare: se non acquistate il gioiello già assemblato, fate attenzione allo stile dei due pezzi, che devono essere omogenei. Se la catena è vintage, per esempio, starà meglio con un ciondolo della stessa epoca. Non solo: scegliere metallo dello stesso colore. L’oro giallo, per esempio, può avere sfumature molto differenti, che dipendono dalla lega utilizzata: controllate che le tonalità siano uguali.

Collana con pendente e anelli
Collana con pendente e anelli by Yeprem

Collezionare ciondoli

Una collezione di ciondoli da aggiungere a una catena è un’ottima idea. Permette, per esempio, di scegliere un pendente giusto per ogni occasione. Inoltre, con l’acquisto di una sola catena si avranno a disposizione tanti gioielli diversi. Potete anche scegliere di collezionare ciondoli secondo un criterio. Per esempi, in base al soggetto del pendente (fiori, frutti, animali, simboli, oggetti) oppure secondo uno stile (art déco, art nouveau, anni Settanta, eccetera) o, ancora, scegliere ciondoli della stessa Maison.

Pendente della Chic collection
Fair Line, pendente della Chic collection

Come indossarlo

È facile cavarsela con «come vi piace». In realtà, non è così. La prima cosa da tenere in considerazione è la vostra taglia: siete alte, basse, medie? Il volume pendente dovrà essere proporzionato al vostro corpo. Inutile indossare un minuscolo ciondolo che diventerà invisibile se il vostro hobby è giocare a basket. E altrettanto sproporzionato sarà un grande ciondolo se la vostra altezza o, meglio bassezza, non vi fa svettare tra la folla.

Pendente Pandora O indossato
Pendente Pandora O indossato

Ciondoli e décolleté

Un pendente è spesso indossato per valorizzare il décolleté. Giusto. Ma tenete conto che un pendente è come un cartello con scritto: guardate qui. Anche in questo caso ci vuole un po’ di buonsenso. Se il décolleté nasconde una taglia da adolescente, è inutile sottolineare questo aspetto con un vistoso pendente. Ma questo vale anche per le donne con una misura del busto vistosa: non è il caso di sottolinearla con pendenti extra large. Una volta scelto il volume giusto del ciondolo, evitate che arrivi esattamente dove finisce la scollatura: meglio fermarsi prima (questo dipende ovviamente dalla misura della collana). Altro consiglio: un pendente deve valorizzare voi, non il gioielliere che lo ha creato. Se il ciondolo è d’oro, fate attenzione che il colore del metallo sia quello che si addice meglio alla tonalità della vostra pelle. Se avete dubbi, leggete Come abbinare i gioielli con viso e pelle.

Collana e pendente Mezzaluna in oro rosa e diamanti, indossato
Al Coro, collana e pendente Mezzaluna in oro rosa e diamanti, indossato

Quale stile scegliere?

Il pendente deve rispecchiare il vostro stile e il vostro umore. Il ciondolo più classico che c’è è il diamante, o diversi diamanti, con una piccola montatura attaccata a una sottile catena. È un gioiello che non tramonterà mai, ma ha un solo difetto: se non avete un budget adeguato per acquistare una pietra grande o un gioiello con tanti piccoli diamanti, rischia di essere quasi invisibile. Un altro gioiello intramontabile è il ciondolo in oro con pietre preziose o semi preziose, con o senza diamanti di accompagnamento. Per rimanere sempre tra i pendenti classici, un’altra variante è quella del pendente con una o più perle.

Gobbi, gioielli indossati della collezione Fairytale
Gobbi, gioielli indossati della collezione Fairytale

Ciondoli con messaggio

Da anni la gioielleria propone anche pendenti, anche a prezzi molto accessibili, che consistono in medaglie di metallo, oro, argento o acciaio, con inciso un messaggio, oppure una data o un segno zodiacale. In molti casi queste medaglie sono personalizzabili, per esempio con il nome del partner o una data speciale. La maggior parte di questi pendenti, però, sono pensati per un pubblico molto giovane, anche se ci sono delle eccezioni. Prima di acquistarne uno, però, pensateci bene: il messaggio inciso sulla medaglia non deve stancarvi dopo un paio di volte che avete indossato il pendente.

Ciondolo della collezione Très Jolie
Ciondolo della collezione Très Jolie di Pasquale Bruni

Il medaglione vittoriano

Un tempo le donne indossavano ciondoli piuttosto grandi e, soprattutto, con un segreto nascosto. I medaglioni che si aprono e celano all’interno una fotografia, un ciuffo di capelli o un messaggio sono citati da decine di romanzi del secolo scorso o di quello ancora prima. Ma la realtà è che non sono mai passati di moda: molto romantici, sono spesso a forma di cuore oppure ovali.

Collezione Comanion by Jörg Heinz: il guscio esterno del ciondolo si apre e si chiude ruotandolo e rivela il suo prezioso segreto
Collezione Comanion by Jörg Heinz: il guscio esterno del ciondolo si apre e si chiude ruotandolo e rivela il suo prezioso segreto

Il ciondolo spirituale

Ogni religione ha fedeli più o meno osservanti. Per chi sente uno speciale legame con la propria fede, ci sono i ciondoli con simboli religiosi. Per esempio, la croce per i cristiani. Cugini di questo tipo di pendenti, perché legati non a una religione, ma a tradizioni e credenze popolari, sono i pendenti con simboli legati alla fortuna oppure per tenere lontani gli eventi negativi, come il quadrifoglio, la mano di Fatima, l’occhio.

Thomas Sabo, collezione Rebel at heart, con croce
Thomas Sabo, collezione Rebel at heart, con croce
Collana Louis Vuitton indossata
Collana Louis Vuitton indossata

Che cosa è l’argento 925?

Che cosa significa il numero 925 in gioielleria? Se state leggendo questo articolo vi state chiedendo proprio perché su alcuni anelli, collane, orecchini o bracciali si trova impressa questa misteriosa cifra. E in effetti sono molte le persone che ce l’hanno chiesto. I più esperti sorrideranno: la risposta è molto semplice. Ma ci sono diverse cose da sapere attorno al marchio 925.

Anello in argento sterling con ametista. È visibile la punzonatura con il numero 925
Anello di Pianegonda in argento sterling con ametista. È visibile la punzonatura con il numero 925

Che cosa significa il numero. Il numero 925 impresso con la punzonatura sulla superficie di un gioiello (ma anche di oggetti per la casa o posate) è associato all’argento. Anzi, a un tipo particolare, quello che distingue l’argento sterling. Ed ecco svelato il significato del numero: l’argento sterling è una lega composta dal 92,5% di argento puro, mentre il resto del metallo è costituito da altri metalli, quasi sempre il rame per il restante 7,5%. Perché non utilizzare un argento puro al 100%? La risposta è che una lega con altri metalli rende l’argento più resistente: i vostri anelli e orecchini si graffieranno meno. Allo stesso tempo, questa lega permette una lavorazione semplice dell’argento. Più raramente, potreste anche trovare il numero 999. In questo caso si tratta di argento puro, non in lega con altri metalli. Ma in questo caso bisogna fare attenzione, perché l’argento puro è anche molto morbido e si deforma più facilmente.

Collana della collezione Skin
Collana della collezione Skin

Ossidazione. Anche l’argento sterling tende a diventare nero, cioè si ossida. Per ridurre l’ossidazione dell’argento e la porosità, oltre al rame possono essere aggiunte altre sostanze, come germanio, zinco, platino, silicio e boro. Ma sono leghe che poi assumono altre denominazioni, come argentium o sterlium.

Anello in sterling silver
Anello in sterling silver by Thomas Sabo

Come pulire l’argento sterling? Trovate tutte le informazioni in questo articolo.

argento ossidato
Un bracciale in argento ossidato

La storia. Ma perché si chiama l’argento 925 si chiama sterling, il nome in inglese della sterlina? Ovviamente perché le sterline erano fatte in argento. La lega sterling, però, non è nata in Inghilterra, ma nell’Europa continentale e veniva utilizzata per il commercio già nel XII secolo nell’area che oggi è la Germania settentrionale. In Inghilterra la composizione dell’argento sterling è stata soggetta a controlli ufficiali prima ancora della metà del 1.100. Questo tipo di lega si è poi diffuso in tutto il mondo.

 

Bracciale della collezione Selene in argento rodiato
Bracciale della collezione Selene in argento 925 rodiato by Officina Bernardi

Un anello di fidanzamento può essere colorato?

Un anello con una gemma colorata al posto del classico diamante bianco? Si può.

Forse sarà sorprendente per molti, ma l’anello di fidanzamento non deve per forza essere legato al classico diamante bianco. Intendiamoci: un cerchio in oro bianco con un diamante taglio brillante e quattor o sei rebbi (la montatura Tiffany) che bloccano la gemma, vanno benissimo. Anzi, un anello così ha il pregio di poter essere indossato in qualsiasi occasione, con qualunque abito, in qualsiasi fase della vita. Bisogna sapere, però, che questo tipo di anello è una convenzione abbastanza recente.

  1. Quando si regala l’anello di fidanzamento?
  2. Le 10 regole di bon ton per l’anello di fidanzamento
  3. Come scegliere l’anello di fidanzamento
  4. Anello di fidanzamento: 5 cosa da sapere
  5. Donne insoddisfatte dell’anello di fidanzamento
  6. Donne disposte a pagare per il loro anello di fidanzamento
  7. Anelli di fidanzamento colorati
Anello Essentially Color di Picchiotti indossato con tormalina verde, ametista, diamanti
Anello Essentially Color di Picchiotti indossato con tormalina verde, ametista, diamanti

Gli anelli che per secoli hanno accompagnato una richiesta di fidanzamento, un impegno per il matrimonio, o semplicemente sono stati una testimonianza dell’amore di un uomo verso una donna, non erano il solitaire. Anzi, più spesso era scelta una gemme colorata, dal rubino allo zaffiro. Era, ed è ancora, una scelta apprezzata dalle donne, quanto più l’anello è realizzato con pietre di dimensione generosa.

L'anello di fidanzamanto indossato da Kate Middleton. Era di Lady Diana
L’anello di fidanzamanto indossato da Kate Middleton. Era di Lady Diana

Quindi, è del tutto lecito regalare un anello di fidanzamento con una gemma preziosa o semi-preziosa. Basta ricordare il famoso anello di fidanzamento di Diana Spencer, con un grande zaffiro blu circondato da una corona di diamanti. Ma non è l’unico esempio di anello di fidanzamento con gemme colorate. Anche se c’è anche chi, come Jennifer Lopez, ha ricevuto un anello con diamante, ma di tonalità verde, un colore molto raro per questo tipo di gemme.

L'anello con diamante verde di Jennifer Lopez
L’anello con diamante verde di Jennifer Lopez

La scelta di un anello di fidanzamento con gemme colorate deve però essere eseguita con attenzione, perché c’è il pericolo di esagerare. Un anello ricco di gemme colorate, molto vivace e appariscente non è indicato come anello di fidanzamento. È, piuttosto, quello che si definisce un anello cocktail, che si addice, appunto, per feste oppure occasioni mondane. Un anello di fidanzamento, invece, andrà indossato spesso in diverse occasioni: dovrà quindi essere sobrio, senza eccessi, per potersi abbinare a qualsiasi abito, sia durante momenti di svago, sia in ufficio o durante una cerimonia.

L'anello con acquamarina indossato da Merghan Markle
L’anello con acquamarina indossato da Merghan Markle
Anello con rubino e diamanti indossato
Anello con rubino e diamanti indossato

Pulire i gioielli con la salsa di pomodoro

Salsa di pomodoro, vodka o birra per pulire i vostri gioielli. Si può. Se non avete sottomano niente di meglio… ♦

A tavola con i gioielli. Per pulirli. Secondo alcuni, ci sono tanti modi per rendere collane, anelli e orecchini più brillanti: basta utilizzare alcuni prodotti che di solito sono impiegati in cucina. Per esempio, ketchup, birra e vodka. Attenzione: non stiamo consigliando di seguire queste indicazioni, soprattutto per i vostri gioielli più preziosi. Ma, chissà, forse funzionano…

Per esempio, una ciotola di ketchup può ripulire un anello immerso nella salsa rossa dopo 5 o 10 minuti. Lasciare troppo a lungo il gioiello a contatto con la salsa, però, potrebbe causare danni. Pulire il tutto con uno spazzolino da denti e risciacquare. Un altro alimento utile è la birra: basta versarne un po su un panno pulito e strofinare delicatamente per far rivivere l’oro. Meglio non provarci, però, sulle placcature leggere, e non usare birra scura.

Tomatensauce
Salsa di pomodoro

L’alcol piace anche ai diamanti: un bicchierino di vodka può restituire luminosità alle pietre, ma anche a strass e cristallo. Basta versare la vodka su un panno morbido e pulire accuratamente i gioielli, oppure immergere il gioiello in un bicchiere colmo del liquore russo per eccellenza. Chi è astemio si consoli: l’acqua frizzante è ottima per resuscitare lo splendore delle gemme. Immergete un gioiello con incastonate delle pietre in un bicchiere con acqua minerale gasata. Lasciate riposare tutta la notte: al mattino sarà tutto più luccicante.

 

Pulire i gioielli con l'acqua minerale
Pulire i gioielli con l’acqua minerale

E dopo pranzo? Lavarsi i denti è una buona norma igienica. Già che ci siete, però, potete usare spazzolino e dentifricio sui gioielli in metallo o pietre come diamanti o rubini. Poi, risciacquate (prima di rimettervi a tavola).

Spazzolino e dentifricio sono utili anche per pulire i gioielli
Spazzolino e dentifricio sono utili anche per pulire i gioielli

Come misurare un anello da regalare

Volete sapere come misurare un anello? Ecco un veloce metodo per conoscere la misura del vostro anello o di quello che volete regalare, magari per un anniversario, oppure per Natale. Può servire anche se volete acquistare un anello all’estero, magari su internet.

Anello con chiropraso e diamanti. Prezzo: 1300 euro
Anello con chiropraso e diamanti

Insomma, come misurare un anello? Come calcolare la dimensione di un anello di fidanzamento? Conoscere l’esatta misura può servire, per esempio, anche se volete regalare un anello per un anniversario. Quindi, se imparate a conoscere la misura di un anello potrete sceglierne uno anche senza andare in un negozio di gioielli, per esempio se volete acquistarne uno online. In tutti questi casi la domanda è la stessa: le dimensioni dell’anello saranno giuste? C’è rischio di acquistare un anello di una grandezza sbagliata?Certo, niente paura. Anche se la misura fosse non proprio giusta, gli anelli si possono stringere o allargare successivamente. Ma non sempre il risultato è soddisfacente e, in ogni caso, è un costo aggiuntivo.

Leggi anche: Come stringere o allargare un anello

Giovanni Ferraris, anelli Vanity
Giovanni Ferraris, anelli Vanity

C’è un altro caso in cui conoscere la dimensione giusta dell’anello è utile: quando vi trovate all’estero potreste scoprire che non tutti i Paesi utilizzano la stessa misura per indicare la stessa circonferenza del dito. Ecco perché vi può servire la tabella che pubblichiamo in questa pagina e che riporta le diverse misure utilizzate in tutto il mondo

Anello chevalier indossato
Anello chevalier indossato

Leggi anche: Come misurare la circonferenza di un anello

Prima, però, è necessario compiere una semplice operazione. Prendete un anello della misura giusta e utilizzate un filo per misurare con molta precisione la circonferenza all’interno dell’anello. La cosa migliore, per maggior sicurezza, è ripetere la stessa operazione circondando il dito su cui volete indossare l’anello con la stessa corda o filo sottile: le due misure devono corrispondere. Potete anche misurare il diametro di un anello, ma poi è meno semplice ottenere una dimensione precisa.

Utilizzate un filo per misurare la circonferenza del dito. Ma non lasciate il filo troppo largo né stretto
Utilizzate un filo per misurare la circonferenza del dito. Ma non lasciate il filo troppo largo né stretto

A questo punto avete ottenuto la misura della circonferenza interna dell’anello. Adesso potete confrontare la misura della circonferenza interna del vostro anello con le misure che compaiono nella tabella. Per esempio, se abitate in Italia, Svizzera oppure Olanda (o altri Paesi dell’Europa occidentale) e avete una circonferenza di 42,9 millimetri, la taglia del vostro anello è la numero 3. Ma se foste a New York la misura sarebbe 2 e mezzo e a Londra la misura E. Per chi utilizza i pollici (inch) è riportata anche questo tipo di misura. Ora sapete come fare per conoscere la misura degli anelli giusti per voi.  

Ecco la tabella che riassume le misure degli anelli

Circonferenza internaTaglie dell'anello
(inch)(Mm)Usa, Canada, MessicoGb, Irlanda, Australia, Nuova ZelandaCina, Giappone, Sud AmericaIndiaEuropa continentale
1.4436.50
1.4637.2¼
1.4937.8½UN
1.5138.5¾Â½
1.5439.11B1
1.5639.71 ¼
1.5940.4C0.5
1.614111
1.6441.72D221.75
1.6742.32.25
1.6942.9E333
1.7243.643.5
1.7444.23F44.25
1.7744.8554.75
1.7945.5sol5.5
1.8246.1666
1.8446.84H76.75
1.8747.477.5
1.8948io888
1.9248.7J98.75
1.9449.3599.25
1.97505 ¼K1010
1.9950.61010.5
2.0251.2L1111.25
2.0451.96111211.75
2.0752.5M1212.5
2.0953.1131313.25
2.1253.8N13.75
2.1454.47141414.5
2.1755.1O1515
2.1955.7ؽ1515.75
2.2256.3P1616.25
2.24578161717
2.2757.6Q17.5
2.2958.3171818.25
2.3258.9R1919
2.3459.591819.5
2.3760.29 ¼S2020.25
2.3960.8192120.75
2.4261.4T21.5
2.4462.110202222
2.4762.710¼U212322.75
2.4963.410½2223.25
2.526410¾V2424
2.5464.611232524.75
2.5765.311¼W25.25
2.5965.911½242626
2.6266.611 ¾X26.5
2.6567.212252727.25
2.6767.812¼Y2827.75
2.768.512½Z2628.5
2.7269.112¾2929
2.7569.713273029.75
2.7770.413¼Z130.5
2.87113½3131
2.8271.713¾Z23231.75
2.8572.314Z332.25
2.8772.914¼3333
2.973.614½Z433.5
2.9274.214¾3434.25
2.9574.8153534.75
2.9775.515¼35.5
376.115½3636.25
3.0276.815¾36.75
3.0577.4163737.5
Anello al pollice
Anello al pollice
Anello con rubino
Anello con rubino
Anello in oro e diamanti
Anello in oro e diamanti

 

Che cosa fare se l’anello si piega

Che cosa fare se un anello si è deformato? Ci sono rimedi facili, ma non sempre. Ecco le soluzioni.

Può accadere dopo aver sollevato una valigia, o una borsa della spesa pesante. Oppure quando si afferra improvvisamente un elemento solido, magari una maniglia in auto o in autobus per reggersi durante una curva. Il risultato è spesso lo stesso: l’anello indossato risulta deformato, qualche volta con una forma ovale, in altri casi con una piega ben visibile. Che cosa fare in questi casi?

Anello deformato
Anello deformato

Che cosa fare con un anello deformato

Dipende. Prima di intervenire su un anello piegato, osservate bene come è costruito. Gli anelli più facili da raddrizzare sono quelli semplici, a banda, come le fedi nuziali. Se sono composti solo da metallo, è possibile farli tornare alla loro forma originaria in due modi. Il primo modo consiste nell’appoggiare l’anello su un piano rigido, per esempio di pietra o di legno molto spesso, coprire l’anello con un panno, appoggiare sopra un libro e sopra il libro un peso di qualche chilo. Può volerci un po’ di tempo perché il metallo torni perfettamente orizzontale. Questo sistema funziona se l’anello ha perso il suo spessore uniforme e non ha pietre.

Porre sopra l'anello da raddrizzare un panno, un libro e un peso
Porre sopra l’anello da raddrizzare un panno, un libro e un peso

Che cosa fare se l’anello è diventato ovale

Più complicato far tornare perfettamente tondo un anello che è diventato ovale o presenta una irregolarità dovuta, per esempio, a una botta. E ancora più rischioso è intervenire se l’anello ha una pietra: potrebbero allentarsi le griffe che la tengono ferma. Ma il caso peggiore è quello di un anello con pavé: muovere il metallo può rovinare la superficie con le piccole pietre incastonate o incollate. Se, invece, l’anello è una semplice banda di metallo, la cosa migliore è utilizzare un mandrino, cioè un dispositivo meccanico che permette di serrare e tenere fermo qualsiasi pezzo di forma circolare, e agire con un piccolo martello da gioielliere.

Rettifica di un anello
Rettifica di un anello

Se il metallo è morbido, per esempio un anello d’oro a 18 o 24 carati (oro bianco e platino sono molto più resistenti), un semplice cono di metallo o di materiale molto duro può essere utilizzato per far tornare perfettamente circolare l’anello: basta infilarlo dall’alto, magari dopo averlo intiepidito in acqua, e cercare di spingerlo verso il basso.
Ma il sistema più sicuro per raddrizzare un anello è questo: portatelo da un orefice, saprà lui che cosa è meglio fare.

Anello deformato
Anello deformato
Spingere l'anello tiepido su un cono metallico per rimetterlo in forma
Spingere l’anello tiepido su un cono metallico per rimetterlo in forma
Un misuratore di larghezza per gli anelli
Un misuratore di larghezza per gli anelli