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Tutto sul platino

Volete acquistare un anello di platino? Ecco quello che dovete sapere sul platino, uno dei metalli più preziosi utilizzati in gioielleria, in particolare per gli anelli. Insomma, meglio oro o platino? ♦

«Lo preferisce in oro o in platino?». È una delle domande classiche che si sente rivolgere chi va dal gioielliere per acquistare un anello, in particolare per il fidanzamento o il matrimonio. Chi non è un esperto finisce per scegliere il metallo meno costoso: l’oro. Ma conoscere le caratteristiche di quello che è il più raro e nobile materiale, il platino, potrebbe portare a fare una scelta diversa.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Caratteristiche. Il nome del platino deriva dal termine spagnolo platina, che è letteralmente tradotto in «piccolo argento». È un metallo molto raro. E quindi è anche molto più costoso dell’oro. Si trova assieme a minerali di nichel e rame, principalmente in Sud Africa, dove è concentrata l’80% della produzione mondiale. Ma grandi depositi di platino sono presenti anche nello Stato del Tamil Nadu, in India.

La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino
La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino

Gioielli in platino. Il platino è uno dei metalli meno alterabili: ha notevole resistenza alla corrosione, anche a temperature elevate, ed è quindi considerato un metallo nobile. In gioielleria il platino è utilizzato per la sua duratura ed eleganza. È morbido, duttile e facilmente lavorabile, ma è anche forte e resistente. Per questo, per esempio, è molto apprezzato nei gioielli che contengono pietre preziose: le griffe in platino sono più sicure di quelle in oro. Inoltre, il colore si sposa bene con la purezza dei diamanti. Spesso è utilizzato in lega con altri metalli, come l’iridio, osmio, palladio, rodio e rutenio, ma in questo caso deve essere segnalato. Se acquistate un gioiello in platino fate attenzione che abbia la sigla «Plat»: significa che il platino è puro almeno al 95%. La cornice della corona della regina Elisabetta, conosciuta anche come la Regina madre, fabbricata per l’incoronazione come consorte del re Giorgio VI, è realizzata in platino. È stata la prima corona britannica a essere realizzata con questo particolare metallo.

Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino
Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino

Storia. Il platino era conosciuto già dagli antichi Egizi: gli storici hanno appurato che una sacerdotessa commissionò a un artigiano geroglifici in platino sul suo sarcofago. E oggi, 2500 dopo, i disegni sono perfettamente intatti. Anche Re Luigi XVI (fine 1700) amava i gioielli in platino. E alcuni dei diamanti più famosi del mondo sono stati inseriti in una struttura in platino, come il diamante Hope. Poiché si trova naturalmente nelle sabbie alluvionali di vari fiumi, è stato usato per la prima volta dai nativi precolombiani del Sud America per produrre artefatti. Fu menzionato negli scritti europei già nel XVI secolo, ma fu solo quando Antonio de Ulloa pubblicò un rapporto su un nuovo metallo di origine colombiana nel 1748 che iniziò a essere studiato dagli scienziati.

Chaumet, tiara in platino e diamanti
Chaumet, tiara in platino e diamanti

Come si pulisce il platino? Anche se il platino è un metallo particolarmente resistente, è necessario provvedere alla pulizia di tanto in tento. Il metodo migliore resta sempre quello di immergere l’anello o il bracciale in una ciotola con acqua calda, ma non bollente, in cui avrete sciolto qualche goccia di sapone liquido neutro. Dopo aver lasciato per una decina di minuti il gioiello a bagno, sciacquate, e poi strofinate delicatamente (specialmente se ci sono anche pietre) con uno spazzolino da denti con setole morbide. Poi, asciugate con un panno in microfibra: cotone o lana possono lasciare residui attaccati al gioiello se questo non è perfettamente liscio. Un altro metodo consiste nel mettere a bagno il gioiello di platino in una recipiente di acqua con l’aggiunta di bicarbonato di sodio. Dopo qualche minuto si versa mezzo bicchiere di aceto: l’acqua per reazione inizierà a produrre bolle. Dopo 10 minuti sciacquare il gioiello in acqua fredda.

Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Luois Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato. Prezzo 1890 euro
Louis Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato
Bracciale di platino con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Bracciale con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Anello in platino con diamanti del 1950 circa. Base d'asta: 1500 euro
Anello con diamanti del 1950 circa

Quanto valgono le perle nere?

Le preziose perle nere: ne avete sentito parlare? Leggete come riconoscerle e quanto valgono ♦

Per indicare qualcosa di valore si dice che è «preziosa come una perla». Se poi la perla è nera, il valore aumenta. Infatti, non tutte le perle sono bianche: quelle nere (dette anche perle di Tahiti) sono molto pregiate. In realtà non sono proprio nere, ma solo di colore più scuro, tendenti al grigio. Sono i frutti della ostrica Pinctada margaritifera (chiamata anche Ostrica delle perle nere di Tahiti), un mollusco che vive nell’Oceano Indo-Pacifico alla latitudine dei Tropici.

Collana con perla di Tahiti e diamanti
Collana con perla di Tahiti e diamanti

Le perle nere si trovano in molte sfumature, color metallo, molte sfumature di grigio (chissà, forse sono 50), ma anche verde pavone (sono considerate particolarmente preziose), o tendenti al violaceo, come le melanzane, e marrone scuro o gialle. Il colore dipende dai minerali che il mollusco ha ingerito, contenuti nel plancton, il cibo delle ostriche. Nella coltivazione di perle, però, si usa tintura o irradiate per migliorare o cambiare il loro colore. Ma non sperate di individuarle: è difficile distinguere una perla naturale da una trattata.

Il nome di queste perle è, ovviamente, legato al luogo in cui si coltivano, cioè principalmente intorno alle isole della Polinesia francese, vicino a Tahiti.

Yoko London, Aurora necklace
Yoko London, Aurora necklace

Il valore delle perle in gioielleria è determinato da una combinazione di lucentezza, colore, dimensioni, mancanza di difetti superficiali e simmetria. Una perla perfettamente rotonda è considerata più preziosa, mentre le perle allungate a forma di goccia sono spesso utilizzate nei ciondoli. Un altro aspetto da considerare è la lucentezza, che è un importante elemento di differenziazione della qualità della perla.

Anello della collezione Bubble con perle di Tahiti
Assael, anello della collezione Bubble con perle di Tahiti

Quanto valgono le perle nere?
Come abbiamo detto, dipende molto dalla dimensione e dalla qualità. Inoltre, in circolazione ci sono perle che sono semplicemente colorate di nero. Una collana non troppo lunga con un filo di vere perle nere può avere un valore che va da poche centinaia di euro o dollari, se composta da quelle più piccole e di qualità inferiore, fino qualche decina di migliaia di euro/dollari se le perle hanno una buona lucentezza, sono naturali e hanno una forma regolarmente sferica.

Se avete gioielli con perle di questo colore trattatele con cura: le perle sono delicate e possono deteriorarsi se non sono trattate bene. In ogni caso, se volete sapere come si puliscono i gioielli con perle vi consigliamo di leggere l’articolo che abbiamo già pubblicato e che spiega nel dettaglio che cosa bisogna fare per tenere puliti i gioielli con perle, ma senza rovinarle.

Collana di perle di Tahiti, oro giallo, lapislazzuli
Collana di perle di Tahiti, oro giallo, lapislazzuli

Come distinguere una perla nera di Tahiti da un’imitazione, falsa? In effetti online si trovano straordinarie offerte di gioielli a basso prezzo con perle di Tahiti. Molto probabilmente si tratta di perle di acqua dolce colorate. Purtroppo dalle immagini sul web non è facile distinguere le perle di Tahiti vere dalle imitazioni. Quelle colorate, in ogni caso, hanno di solito una tonalità uniforme, mentre le perle vere tendono ad avere variazioni di colore sulla superficie. Inoltre, spesso il colore utilizzato per rendere nere le perle si concentra maggiormente vicino al piccolo foro in cui passa il filo che lega le perle. Quindi, guardate con una lente se il foro della perla vi sembra più scuro del resto.

Le cose da sapere sui diamanti neri

Come per le gemme, anche le perle hanno valori (e costi) differenti. Le perle di Tahiti sono giudicate in base a una severa classificazione. Eccola:

1 Shape (forma): più è rotonda in modo regolare, più la perla è apprezzata. 
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2 Size (misura): più grande è, meglio è.perle-2-ok

3 Surface (qualità della superficie): è preferita quella molto liscia, senza difetti.

Collana con perle di Tahiti e chiusura in oro
Collana con perle di Tahiti e chiusura in oro

4 Luster (lucentezza): se brilla ha maggior valore.

Anello con perla nera di Tahiti e diamanti
Anello con perla nera di Tahiti con sfumatura violacea e diamanti

 

5 Nacre (madreperla): più la madreperla è spessa, più durerà nel tempo.

Anello in argento con perla tahitiana
Anello in argento con perla tahitiana

6 Color (tonalità): i colori più ricercati sono verde pavone, oppure le tonalità tendenti a blu, rosa, oro, argento, viola melanzana.

Anello Dawn, in oro nero, diamanti, perle di Tahiti, granati e citrini
Anello Dawn, in oro nero, diamanti, perle di Tahiti, granati e citrini

 

Come abbinare i gioielli con viso e pelle

Come abbinare gioielli, colore della pelle e forma del viso? Ecco alcuni consigli ♦

La chiave del successo di ogni look è l’abbinamento. E questo vale anche per i gioielli: non sono degli accessori neutri, ma vanno scelti in base all’abito, all’occasione, alla forma del viso e anche al colore della pelle. Insomma, la scelta va ponderata seguendo alcuni semplici principi, per esempio la forma dell’ovale e un altro aspetto, da molti sottovalutato, la corrispondenza tra pietre e metalli e la tonalità del vostro viso. Non è vero che l’oro giallo va sempre bene: in molti casi è l’oro bianco o rosa a valorizzare di più il vostro corpo.

Bracciale e collana indossati
Giovanni Raspini, bracciale e collana in argento indossati

Come scoprire la propria tonalità: basta avvicinare al viso struccato un foglio di carta bianco (che sia davvero bianco, non avorio) e guardare attentamente allo specchio le sfumature che si riflettono sulla carta. Se è il bianco della carta diventa leggermente rosato, il vostro viso ha una sfumatura fredda, mentre se vedete un’ombra con un accento giallo, la tonalità è più calda. Ovviamente ci so no tante sfumature in mezzo ai due estremi. Attenzione, però: dovete fare questo esperimento utilizzando una luce naturale (niente lampade a incandescenza, neon o led). Non solo: la luce naturale, quella del sole o del cielo, non deve essere quella del mattino all’alba o alla sera poco prima del tramonto, quando i raggi del sole colorano la natura con una tonalità particolarmente calda.

Prima regola: verificate il vero colore della vostra pelle
Prima regola: verificate il vero colore della vostra pelle

Oro o argento: per le pelli con una sfumatura più fredda, o neutra, meglio scegliere argento, platino oppure oro bianco. Se, invece, la tonalità è più calda, risalteranno di più l’oro giallo e rosa, ma anche il bronzo, l’ottone dorato e il rame. Certo, esistono anche colori della pelle che sono una via di mezzo: in questo caso quello che conta è l’equilibrio. Ma, attenzione: non bisogna esagerare: chi ha la pelle molto bruna, olivastra, non si deve coprire di oro giallo come un albero di Natale. Riassumendo: il metallo dei gioielli va scelto in sintonia con il colore della pelle: chi ha una tonalità molto chiara può scegliere i metalli bianchi, chi ha colorito mediterraneo oppure scuro, figurerà meglio con con metalli che hanno sfumature più intense.

Metallo bianco e pelle chiara
Metallo bianco e pelle chiara

Le pietre e i colori complementari: le tonalità fredde della pelle si combinano bene soprattutto con le perle bianche e diamanti. Nessun colore dunque? Niente paura, si possono anche indossare pietre rosa, blu, rosse e  magenta. I toni più caldi stanno bene con il corallo e con i colori della terra, quindi marrone, verde, giallo pesca, arancio e tutte le gradazioni del turchese. Attenzione, si tratta di regole generali: le combinazioni possibili sono davvero tante anche perché ci sono altri aspetti di cui tener conto come la combinazione tra colore della pelle, degli occhi e dei capelli. Inoltre, per orecchini e collane conta molto anche la forma del viso. Senza contare che un bellissimo gioiello può sempre essere indossato se vi piace, senza badare a questi aspetti.

Gioielli di corallo rosa di Rajola indossati dalla modella Federica Calemme
Gioielli di corallo rosa di Rajola indossati dalla modella Federica Calemme

Abbinare i gioielli alla forma del viso

Forma a cuore: se il vostro viso è rotondo, con un mento più sottile, cioè ha una forma a cuore, è meglio optare per orecchini non troppo larghi pendenti per evitare l’effetto di allargare il viso. Una collana girocollo, invece, è l’accessorio più adatto per attenuare la punta del mento.

Collana indossata di Evanueva
Collana indossata di Evanueva

Viso rotondo o quadrato: gli orecchini pendenti di forma ovale o geometrica, come i rettangoli possono allungare le linee del viso e offrire una simmetria più dolce. Per le collane, è preferibile scegliere quelle lunghe, anche in questo caso per snellire la forma del viso, se questa si sviluppa troppo in larghezza.

Orecchini con diamanti e smeraldi di Chopard indossati da Julienne Moore
Orecchini con diamanti e smeraldi di Chopard indossati da Julienne Moore

Viso rettangolare: gli orecchini a lobo possono dare un tocco in più e ammorbidire le linee del viso, senza creare uno squilibrio. Vanno bene anche gli orecchini a cerchio, soprattutto se di piccole dimensioni. Per quanto riguarda le collane, se il collo è bello e lungo vi starà bene un choker.

Orecchini punto luce indossati
Orecchini a bottone indossati

Viso ovale: la scelta degli orecchini è piuttosto intuitiva: non devono essere troppo lunghi ed è ancora meglio se hanno una forma geometrica, che contrasti con la regolarità del vostro viso. Non avete bisogno di addolcirlo, ma di aggiungere un elemento di rottura. Per le collane avete un’ampia libertà di scelta, anche se un collo lungo andrà bilanciato con girocollo.

Orecchini della collezione Eyes, indossati di Cora Sheibani
Orecchini della collezione Eyes, indossati di Cora Sheibani

Come vendere i vostri gioielli in cinque mosse

Volete vendere un gioiello e non sapete che cosa fare? Leggete questa breve guida su come vendere i vostri gioielli senza farvi imbrogliare ♦

Forse è un buon momento per vendere gioielli. Per questo motivo sono molti i gioiellieri che accettano di acquistare collane, anelli e bracciali, magari solo per staccare le pietre preziose, se ce ne sono, da rimontare con un design più moderno. Ma attenzione: vendere l’anello di brillanti della nonna o l’anello che vi ha regalato l’ex fidanzato non è semplice. Perlomeno: non è facile ottenere un prezzo univoco. Mentre l’oro ha delle quotazioni più o meno certe, i diamanti presentano una serie di aspetti nella valutazione che lo rendono suscettibile di proposte differenti per quanto riguarda il prezzo. Per i gioielli, poi, è ancora più complicato: contano la marca, la fattura, i carati dell’oro, oltre alla qualità delle pietre preziose o semi-preziose se ce ne sono. Sono molti gli  aspetti da considerare.

Spilla con diamanti e perle
Spilla con diamanti e perle

1. Rendetevi conto di ciò che davvero avete nel cassetto. Solo perché la nonna ha detto che il suo vecchio anello di diamanti era prezioso (un regalo del caro nonno) non vuol dire che lo sia davvero. Il valore sentimentale è una cosa, quello venale un’altra. Quindi, prima di correre dal primo gioielliere, meglio avere un quadro preciso della sua qualità e genuinità. Se si tratta di un diamante di una certa dimensione e peso, vale la pena rivolgersi a un perito qualificato, che può dare un parere imparziale delle caratteristiche e delle condizioni della pietra. E anche di mettere in evidenza gli attributi positivi che potrebbero influenzare il suo valore. Ma informatevi prima sul costo della perizia: deve valere la pena. Spesso un banco dei pegni offre un servizio simile. Meglio ancora: se volete far valutare un diamante rivolgetevi a un istituto gemmologico riconosciuto. Per un gioiello, invece, bisogna per forza rivolgersi a una gioielleria: meglio quelle con una tradizione alle spalle e con un gioielliere di esperienza.

Anello in platino con diamanti del 1950 circa. Base d'asta: 1500 euro
Anello in platino con diamanti del 1950 circa

2. Preparatevi a un prezzo realistico. Sognare è bello, ma bisogna fare i conti con la realtà. Abbiamo detto che il mercato è in un momento favorevole, ma dipende molto dal tipo di pietra. Per farvi un’idea, date un’occhiata alle vendite su eBay. Prima di rivolgersi a un venditore, infine, pensate che lui comprerà solo se è convinto di concludere un buon affare, non per farvi un favore. Non pensate di riuscire a spuntare lo stesso prezzo a cui è stato acquistato il gioiello. Di solito lo sconto richiesto è di circa il 50%, in alcuni casi ancora maggiore.

Bracciale a forma di cigno bianco, con diamanti
Bracciale a forma di cigno bianco, con diamanti

3. Considerare le opzioni di vendita. Chi acquista il vostro gioiello ha tre opzioni: vendere a sua volta il pezzo a un altro operatore del settore, direttamente al pubblico, oppure utilizzare solo il metallo del vostro anello per farne uno nuovo. Considerate la possibilità di rivolgervi a un produttore di gioielli, cioè a un’azienda che produce gioielli: probabilmente il prezzo che potete spuntare non sarà il massimo, ma in compenso di solito la vendita avviene molto velocemente. Attenti però a rivolgervi a operatori in possesso di tutti permessi di legge e con un curriculum specchiato. Le indagini su molti negozi di acquisto oro stanno a dimostrare che è facile imbattersi in commercianti di onestà dubbia. Una breve indagine su Google può essere di aiuto. A proposito: esiste anche un sito specializzato nella compravendita online tra privati (www.idonowidont.com). Il meccanismo offre una garanzia a venditore e acquirente (naturalmente si paga una commissione), ma attenzione: è in lingua inglese e potrebbero esserci eventuali problemi di dogana.

Anello con diamante taglio smeraldo e oro bianco
Anello con diamante taglio smeraldo e oro bianco

4. Siete emotivamente pronti a vendere? La cosa più difficile non è spuntare un buon prezzo, ma essere sicuri di voler vendere un gioiello che, di solito, è anche parte della vostra storia. Si tende ad aggiungere un valore emotivo a un diamante sull’anello di fidanzamento, e la delusione sul reale valore di mercato può essere uno shock. Siete davvero sicuri di voler vendere il vostro gioiello?

Anello in oro giallo con diamanti
Anello in oro giallo con diamanti

5. Considerate le aste. Se avete un gioiello di un certo valore, una strada interessante è quella di proporlo in un’asta. Oltre ai colossi Sotheby’s e Christie’s, ogni Paese ha case d’aste che organizzano periodicamente vendite all’incanto. Se il gioiello ha una foggia interessante, potrebbe spuntare un prezzo superiore a quello di una semplice vendita in gioielleria.

Un'asta condotta da David Bennett (Sotheby's)
Un’asta condotta da David Bennett (Sotheby’s)

Come scegliere un anello

Come scegliere un anello di fidanzamento? Lo chiedono in parecchi, uomini e donne. Ecco come scegliere.

A parte lo stile, la pietra (il classico diamante) e il prezzo, bisogna innanzitutto individuare bene su quale metallo puntare. Se non sai quale anello scegliere, ecco gli aspetti più importanti da sapere

Oro giallo. Una volta gli anelli di fidanzamento erano solo di oro giallo. È l’oro più tradizionale, quello che segnala il valore del metallo. Oggi, invece, un anello di fidanzamento in oro giallo ha un sapore un po’ vintage, anche se rimane sempre un classico. Qualcuno lo preferisce così, proprio per il suo sapore di gioiello di altri tempi, ma con un valore che rimarrà intatto anche per il futuro. In questo caso, comunque, meglio scegliere un disegno semplice, magari con un piccolo diamante incastonato.

Anello indossato della collezione Motion
Anello indossato della collezione Motion di PdPaola

Oro bianco. Attenti: in realtà non esiste l’oro bianco. Si tratta di oro mescolato a qualche metallo senza colore, come argento, nichel, manganese e/o (più raramente) palladio. Diffidate, quindi da chi vi propone un anello in “oro bianco puro”. Spesso è rivestito in rodio per dargli una patina più bianca e una finitura brillante. In questo caso, l’anello dopo pochi anni dovrebbe essere immerso di nuovo in una soluzione per mantenere intatto il suo colore bianco e la lucentezza e sostituire la rodiatura, altrimenti tornerà al colore del suo ingrediente principale: oro giallo. È una seccatura, ma in realtà il processo è relativamente poco costoso, e molti gioiellieri offrono questo servizio gratuitamente.

Anello con diamante a taglio marquise
Anello in oro bianco con diamante a taglio marquise

Oro rosso e rosa. L’oro rosa è stato ormai sdoganato e c’è chi lo preferisco a quello bianco o giallo. Ma esiste persino un oro verde (in lega con l’argento) e, soprattutto, l’oro rosso (in lega col rame). Non è per niente utilizzato per gli anelli di fidanzamento, a meno di complicate lavorazioni che lo abbinano all’oro bianco o giallo. Un anello di fidanzamento in oro troppo rosso, che va molto di moda per altre tipologie di gioielli, è considerato un po’ troppo vistoso, poco elegante. Naturalmente, il design dell’anello conta molto nel giudizio finale.

Anello doppio in oro rosa e diamanti indossato
Piaget, anello doppio in oro rosa e diamanti indossato

Platino. Questo sì che ha un colore naturale bianco, anche se leggermente grigiastro. Per poter essere venduto come anello di platino deve essere composto per almeno il 90-95 per cento con questo metallo. Nel corso del tempo il colore del platino non tende al giallo, come per l’oro bianco. Perde però la sua finitura lucida: a qualcuno piace perché così, per contrasto, rende il diamante ancora più scintillante. Il platino, in ogni caso, può essere lucidato professionalmente per ripristinare il suo splendore originale: un processo che è paragonabile in termini di costi di cura per l’oro bianco. In generale, i colori di oro bianco e platino sono simili, ma non sono proprio la stessa cosa: provate a infilare un anello per tipo sulla stessa mano e vedrete. L’oro bianco è più argenteo, mentre il platino è più (leggermente) sul grigio. I diamanti bianchi li completano entrambi magnificamente, ma attenzione: se il vostro anello di fidanzamento è di platino, non aggiungete una fede nuziale in oro bianco. Rimanere coordinati con il metallo scelto la prima volta è una idea migliore.

Anello in platino, morganite, diamanti
Anello in platino, morganite, diamanti di Tomasz Donocik

Il prezzo. Il più grande vantaggio dell’oro bianco rispetto al platino è sicuramente il costo. Il platino è più caro, perché è più raro dell’oro. Ogni anno sono estratte solo 160 tonnellate di platino contro le 1.500 tonnellate di oro. Inoltre, il platino è più denso del metallo giallo: la stessa dimensione di anello peserà notevolmente più in platino che in oro (e i metalli preziosi sono valutati a peso). A grandi linee, un gioiello in oro bianco costa circa la metà di un equivalente in platino. Quindi, se vi piace il bianco e volete risparmiare, scegliete l’oro.

Gioielleria Rocca a Bologna, ingresso
Gioielleria Rocca a Bologna, ingresso

Quale oro scegliere. La maggior parte degli anelli di fidanzamento in oro sono a 14 o a 18 carati, di solito segnalati con la sigla 14k o 18k. La lettera «k» sta per carati. L’oro a 14k è solo al 58,3 per cento puro. Quello a 18k è al 75 per cento puro. Maggiore è la quantità carati, più puro è l’oro, ma è anche meno resistente. L’oro nella sua forma naturale, infatti, è a 24k, ma in quello stato è troppo morbido da utilizzare per i gioielli complessi: si deforma facilmente. Deve essere in lega con altri metalli per poter indurire e diventare resistente. Per rinforzare l’oro nelle leghe si usa di solito il nichel, che però qualche volta provoca allergia. Il platino, invece, è un metallo forte, più forte e più pesante dell’oro. Tra l’altro, il platino è più puro ed è considerato ipoallergenico. È possibile, tuttavia, trovare anche oro bianco senza nichel.

Mariah Carey con l'anello di alta gioielleria in oro bianco e diamanti. Photo: Koto Bolofo
Mariah Carey con l’anello di alta gioielleria in oro bianco e diamanti di Chopard. Photo: Koto Bolofo

Simboli. L’oro indica storicamente ricchezza, saggezza, e potere divino. Ricordate le regole d’oro della Bibbia? Oppure, l’età d’oro o gli anni d’oro, che stanno a significare bei tempi. E il 50esimo anniversario di matrimonio si dice che sia quello delle nozze d’oro. L’oro è anche considerato da molti come il metallo tradizionale per fedi nuziali e di fidanzamento. Dal momento che non si ossida nel tempo, aiuta a simboleggiare la coppia di armonia eterna. Eppure adesso è il platino che sembra essere il nuovo simbolo di ricchezza e prestigio. Pensate alla «carta di credito platinum», che spesso ha migliori benefici e privilegi che la «carta di credito d’oro». A voi la scelta.

Anello con diamante a cuore indossato
Anello con diamante a cuore indossato

Come stringere o allargare un anello

Stringere un anello, oppure allargare un anello: può essere necessario in alcuni casi. Ecco quando e come si può fare

Che cosa fare quando l’anello preferito è diventato troppo stretto o troppo largo? Un gioiello, infatti, è per sempre. Ma le vostre mani e le vostre dita mutano nel tempo. Forse avete qualche etto in più, oppure siete dimagrite e la fede nuziale balla sull’anulare. Altra ipotesi: vi hanno regalato un anello della misura sbagliata. In tutti questi casi, si può chiedere indietro all’orafo l’oro eliminato in questa operazione? Perché il costo è così differente tra un anello e un altro? Ecco sei domande e sei risposte.

1 Come si allarga un anello?

L’orafo apre la banda dell’anello con una sega molto sottile. Poi preleva (se deve stringere) o aggiunge un pezzetto di metallo simile a quello che compone l’anello. Con le pinze, poi, ricongiunge i due pezzi separati. A questo punto salda l’anello e poi procede con diverse fase di lucidatura con spazzole precedentemente immerse in tre paste abrasive diverse, fino a ottenere la superficie desiderata. Naturalmente, nel caso debba allargare l’anello, deve essere tanto bravo da scegliere esattamente la lega uguale a quella del vostro gioiello. Il compito è ancora più semplice se avete conservato il certificato che descrive l’anello al momento dell’acquisto.

Anello da allargare
Anello da allargare

2 Bisogna aggiungere altro oro per allargare un anello?

A volte sì e a volte no. Se l’anello ha solo bisogno di allargarsi fino a meno di un 1/4 delle sue dimensioni originali e, inoltre, il metallo è sufficientemente spesso, il gioielliere può essere in grado di modificare il vostro anello lavorando su un mandrino e utilizzando  il martello da gioielliere. Insomma, lo allunga un po’ facendo diventare più sottile la banda di metallo. Ma non è facile che questo avvenga. Di solito l’anello è allargato con l’aggiunta di un piccolo pezzo di oro oppure, se è il caso, di platino. L’anello è poi saldato di nuovo e si passa alla lucidatura finale.

Anello da stringere
Anello da stringere

3 Come si stringe?

Per ridimensionare un anello, una piccola sezione della fascia circolare viene rimossa. Poi l’anello è sagomato di nuovo e saldato. Se ci sono pietre esposte, queste dovranno essere strette di nuovo nelle griffe. C’è un limite: se le pietre non possono essere strette rischiano di  cadere fuori dal supporto metallico. State attente, però, a non esagerare: e se vi capitasse di acquistare un paio di chili?

Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili
Laboratorio orafo Cazzaniga Nobili

4 Si può chiedere la restituzione dell’oro eliminato quando si ridimensiona un anello?

La quantità di oro che viene eliminata nel procedimento di riduzione di solito è così minuscola che non avrebbe molto senso la restituzione. Inoltre, a volte l’anello deve essere limato e l’oro si trasforma in una polvere fine che viene aspirata. La riduzione di un anello richiede molta abilità: i milligrammi di oro che rimangono al gioielliere sono ampiamente scontati dal prezzo del suo lavoro. Oltretutto, tenete conto che il vostro anello non è di oro puro, ma di una lega che potrebbe contenere, per esempio, nichel, argento, platino, o altri metalli.

Decisamente da stringere
Decisamente da stringere

5 Perché è più costoso allargare o stringere alcuni anelli rispetto ad altri?

Il costo del lavoro del gioielliere dipende molto dalla quantità di lavoro e dalle dimensioni dell’anello, dal peso e dal tipo di metallo. Lavorare il platino è più costoso dell’oro, perché ci vuole più calore e più attenzione. Di solito è più costoso anche lavorare su anelli con le pietre, che hanno bisogno di cure particolari. Per esempio, solo diamante, zaffiro, e rubino possono resistere al calore di una fiamma di saldatura. Le altre gemme o devono essere rimosse dall’anello, oppure necessitano dell’uso di un laser, perché se vengono riscaldate, si bruciano e sono irrimediabilmente rovinate. Il maggior lavoro e le attrezzature necessarie per questi anelli alza il costo dell’operazione.

Controllate le misure della dita
Controllate le misure della dita

6 La dimensione del dito risulta diversa da un negozio all’altro. Perché?

Anelli e dita sono misurati con mandrini, dei lunghi coni in cui si infila l’anello per misurarne la larghezza. Tra uno e l’altro può esserci una diversa calibratura e, quindi, può risultare una misura diversa della circonferenza. La variazione è di solito tra 1/4 e 1/2 della dimensione. Inoltre, le dita possono anche cambiare dimensioni secondo le condizioni climatiche (con il freddo si stringono, con il caldo si gonfiano), oppure a causa delle condizioni di salute, o di peso e perfino secondo l’ora del giorno.

Che cosa sono i diamanti taglio rosa?

Il taglio a rosa per i diamanti è tornato di moda. Ma questo tipo di taglio della pietra più famosa del mondo ha dei pro e dei contro. Ecco quello che dovete sapere prima di acquistare un gioiello con un diamante taglio rosa. E, soprattutto, imparate a conoscere questo antico taglio della pietra più preziosa e amata. La prima domanda è: che cosa sono i diamanti taglio rosa? Se avete dei dubbi, sappiate che in realtà questa forma non imita l’aspetto del fiore.

Anello con cluster di diamanti rose-cut
Anello con cluster di diamanti rose-cut

Come riconoscere il taglio rosa. Il taglio rosa è un tipo di lavorazione del diamante che era utilizzato in passato, in particolare nell’era georgiana, cioè il periodo della storia dell’Inghilterra che va dal regno di Giorgio I a quello di Giorgio IV, fra il 1714 e il 1830. I diamanti rose cut sono spesso confusi con quelli taglio brillante, o rotondo, ma la differenza è notevole. I diamanti taglio rosa hanno una parte superiore bombata, ma la base piatta. La parte superiore della pietra presenta sfaccettature triangolari diverse rispetto ai diamanti taglio brillante. I diamanti a taglio brillante sono diventati popolari dalla fine del 1800 e riescono a far apparire il diamante molto più scintillante grazie a 57-58 sfaccettature. I diamanti taglio rosa, invece, hanno al massimo 24 sfaccettature. I diamanti taglio brillante hanno una parte inferiore che finisce a punta, e che riflette di più la luce. I diamanti taglio rosa, in compenso, possono essere più luminosi, anche se meno scintillanti.

Anello con diamanti per 15 carati
Sutra Jewels, anello con diamanti per 15 carati, rose cut

Il vantaggio. I diamanti taglio rosa pesano meno rispetto a quelli taglio brillante, dato che sono meno spessi (non hanno la parte inferiore appuntita). Per questa ragione, a parità di carati (cioè del peso di una pietra) avranno una superficie maggiore. Sono, insomma, più grandi a parità di peso. Un diamante taglio brillante da 1 carato misura 6,5 millimetri se visto dall’alto, mentre un diamante taglio rosa dello stesso peso misura circa 7,5 millimetri. Non solo: i diamanti con taglio a rosa possono avere molte forme diverse: rotondi, ovali, a pera, aquiloni, esagoni, quadrati, oppure possono anche essere tagliati in forme casuali e irregolari. Non bisogna confondere, infatti, il taglio con la forma del diamante, che si riferisce al contorno della pietra (rettangolare, rotondo, a pera). Il taglio, invece, si riferisce ad aspetti come proporzione, sfaccettature e lucidatura.

Anello di alta gioielleria con smeraldi per 6 carati, e diamante rose-cut al centro
Anello di alta gioielleria con smeraldi per 6 carati, e diamante rose-cut al centro

La classificazione. I diamanti taglio rosa seguono la consueta classificazione degli altri diamanti: il colore va da D (completamente incolore) a Z (sfumatura marrone o gialla). Dato che scintillano meno, i diamanti taglio rosa sono utilizzati spesso anche in colorazioni più accentuate come grigio, champagne, bianco opaco, nero e giallo. Anche la chiarezza è classificata come per gli altri diamanti.

La differenza tra un taglio rosa e un taglio brillante
La differenza tra un taglio rosa e un taglio brillante

Conviene comprare un diamante taglio rosa? Spesso i diamanti taglio rosa sono proposti come rarità, o come scelta stilistica del gioielliere. Si tratta indubbiamente di un taglio più semplice da realizzare e, quindi, più veloce e meno costoso. In India il taglio rose cut fa parte della tradizione ed è ancora molto utilizzato. Ci sono altri brand, come 64Facets di New York che utilizzano prevalentemente diamanti rose cut. Prima di acquistare un gioiello con diamanti rose cut, però, è bene valutare la resa estetica. La cosa migliore è mettere a confronto un gioiello con diamanti rose cut a uno con pietre dal taglio più moderno, per valutare la differenza con i propri occhi.

Anello con diamante taglio brillante al centro e taglio rosa ai lati by 64Facets
Anello con diamante taglio brillante al centro e taglio rosa ai lati by 64Facets

Collane regolabili

Collane regolabili, collane con un nodo, collane con il laccio: ecco perché scegliere questo tipo di gioiello ♦

Quasi sempre lunga e sottile, a volte molto preziosa, la collana di questo tipo è tornata di moda. Ma, in realtà, è mai stata dimenticata? In ogni caso, è una buona notizia per chi ama i gioielli sexy, visto che la sua forma evidenzia il contorno del corpo con un drappeggio delicatamente appoggiato sul decolleté. Le collane regolabili hanno un vantaggio evidente: si adattano alla superficie e alla dimensione del corpo di chi le indossa. Non solo. Una collana regolabile cambia anche forma e può essere indossata in diversi modi secondo l’abbigliamento e la circostanza.

Leggi anche: come scegliere la collana

Collana Aria indossata
Nanis, collana Aria indossata

È necessario fare attenzione alla scelta della collana regolabile. Al momento dell’acquisto è meglio verificare se il meccanismo che consente di variare la lunghezza della collana sia davvero efficiente e, soprattutto, non risulti essere troppo delicato: sarebbe deludente dover portare la collana al gioielliere per far riparare il sistema di blocco.

Collana con pendente cone inserto in pelle
Collana con pendente cone inserto in pelle di 12PM

Un altro aspetto importante è quello di utilizzare la collana regolabile in modo appropriato. Un gioiello di questo tipo è interessante proprio perché si adatta a corpo e abito, ma prima di scegliere la lunghezza della collana fate diverse prove davanti allo specchio, per stabilire quale sia davvero la misura giusta: dopotutto, avete scelto un gioiello di questo tipo proprio per questo.

Collana indossata Magnetica System
Collana indossata Magnetica System di Breil allungabile

Certo, dipende da come la si porta perché in origine non erano altro che un lungo filo d’oro o di perle, più o meno spesso e largo, senza alcuna chiusura, da girare più volte intorno al collo, oppure da annodare semplicemente o con un fermaglio regolabile da posizionare in un punto strategico. Come il gioiello vintage di Cartier, datato 1965, realizzato con maglie tonde piatte e un fermaglio a forma di goccia, oppure il lungo doppio filo di perle di Chanel anni Ottanta.

Collana in diamanti e smeraldi, indossata a Baselworld
Collana in diamanti e smeraldi di Jacob & Co, indossata

I modelli del passato convivono benissimo accanto alle versioni nuovo millennio con loghi e motivi iconici rivisitati, mentre un posto tra i più lussuosi spetta a Bulgari con il suo famoso serpente in diamanti, smeraldi turchesi, presentato alla Biennale degli Antiquari del 2012. Che, appunto, dimostra come questo tipo di collana non sia mai scomparsa del tutto, ma di sicuro ora, soprattutto oltreoceano è un must have. Ecco una selezione dei pezzi più interessanti. 

Collana in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi
Antonini, collana in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi
Collana della collezione Zyp
Tirisi, collana della collezione Zyp
Cartier, collier a forma di coccodrillo in oro bianco, diamanti e smeraldi
Cartier, collier a forma di coccodrillo in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collana Marble Marquetry con diamanti e zaffiri
Harry Winston, collana Marble Marquetry con diamanti e zaffiri
Salvini, collana regolabile della collezione Daphne
Salvini, collana regolabile della collezione Daphne
Autore, Best in Pearls con una collana di perle dei Mari del Sud
Autore, Best in Pearls con una collana di perle dei Mari del Sud
Pendente con smeraldo colombiano del peso di circa 16 ct montato su collana in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante del peso totale di circa 6,10 carati. Lunghezza collana 44 cm (chiusura regolabile)
Pendente con smeraldo colombiano del peso di circa 16 ct montato su collana in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante del peso totale di circa 6,10 carati. Lunghezza collana 44 cm (chiusura regolabile)

Come scegliere catene gourmette

Sapete distinguere tra diversi tipi di catena? Non tutte le catene per gioielli sono uguali. Ecco come scegliere una catena.

La catena più utilizzata per i bracciali è la gourmette. Ma sapete che cosa è una gourmette? Ecco che cosa c’è da sapere su una delle più utilizzate catene per gioielli.

C’è catena e catena: nell’amore è un legame temuto e desiderato, nella gioielleria una delle forme più utilizzate per bracciali e collane. Ma, attenzione: non sono tutte uguali. Una delle forme più utilizzate è la gourmette o grumetta in italiano: per esempio, Pomellato, Roberto Coin e tanti altri marchi hanno dedicato delle collezioni a questo tipo di catena, ma un po’ tutti i gioiellieri hanno in catalogo catene di questo tipo. La catena gourmette ha un’origine antica. L’esemplare più antico mai scoperto di gourmette risale al 2500 a.C e fu realizzato con una tecnica chiamata coda di volpe, che è ancora molto attuale.

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Gourmette o grumetta maglie ovali intrecciate spesso diamantate in modo da appiattirle piatte lungo la superficie

Ma qual è la caratteristica di una gourmette? Rispetto a una normale catena quello che cambia è lavorazione. Per gourmette, infatti, si intende una catena per gioielli che ha gli anelli appiattiti, con lati lisci. In alcuni casi le superfici possono anche essere differenti: per esempio, da un lato della catena il metallo può essere lucido e liscio, dall’altro lato più ruvido e opaco. Ma non c’è una regola precisa.

Bracciale e anello in oro bianco e diamanti
Roberto Coin, bracciale e anello in oro bianco e diamanti

Spesso le catene hanno un piccola targhetta con inciso un nome, di solito quello della persona che indossa il gioiello. In altri casi, invece, è incisa una data, per esempio, quella della nascita. Ma la targhetta non è necessaria per un bracciale o collana a catena larga. Le gourmette sono spesso in argento oppure in oro bianco. L’oro giallo, più vistoso, è meno utilizzato (ma molto apprezzato da rapper, per esempio). La catena a gourmette è utilizzata principalmente per realizzare bracciali. Ma da tempo c’è chi ha deciso che può essere indossata benissimo come una collana: una stata scelta anche in questo caso di molti artisti del mondo musicale.

Madonna con grande catena al collo
Madonna con grande catena al collo

Come scegliere una catena

Le catene non sono tutte uguali. E non solo per la loro dimensione o per lo stile con cui sono realizzati i diversi anelli. Prima di acquistare una catena fate bene attenzione alla qualità del gioiello. La maglia deve essere morbida, piacevole da indossare. Deve essere il più possibile flessibile, senza snodi che si bloccano se devono essere piegati. Soprattutto, una catena non deve avere punte sporgenti che si possono agganciare al vostro abito (o magari a quello altrui). Alcune catene sono progettate per essere abbinate a ciondoli: un’idea che deve anche risultare comoda una volta indossato il bracciale o la collana.

Gioielli a forma di catena della linea Fraleoni Rainbow
Gioielli a forma di catena della linea Fraleoni Rainbow

Come pulire una catena?

Semplice: come tutti gli altri gioielli, cioè con acqua, un paio di gocce di sapone liquido e uno spazzolino da denti a setole morbide. Lasciare a bagno in una vaschetta per una decina di minuti e poi strofinare con lo spazzolino, infine risciacquare. Attenzione, però, che la catena non sia placcata o dorata con un bagno galvanico. In questo caso c’è il rischio di rovinare la superficie: meglio sciacquare il gioiello senza il pericolo di graffiarlo.

Gourmette di Cartier in or giallo
Gourmette di Cartier in or giallo
Kim Kardashian con maxi catena
Kim Kardashian con maxi catena gourmette
Gourmette di Pomellato
Gourmette di Pomellato
Lily Collins contagiata dalla maxi catena mania
Lily Collins contagiata dalla maxi catena mania

Come allungare una collana

Se la collana è troppo corta per voi l’unica soluzione è allungarla. Già, ma come allungare una collana? La risposta più semplice è: aggiungere altri elementi, per esempio perle se si tratta di una collana di questo tipo. Ma chi mai ha in casa delle perle inutilizzate? Insomma, allungare una collana non è un problema semplice. Ci sono, però, delle soluzioni non troppo complicate che potete adottare per allungare la vostra collana. Alcune le potete provare voi stesse se vi sentite abbastanza sicure, oppure potete suggerirle al vostro gioielliere, che le eseguirà al vostro posto. Eccone alcune.

Collana di PdPaola
Collana di PdPaola

1 Fate dei nodi
Se la collana troppo corta è composta da perle, una soluzione può essere annodare il filo che scorre lungo la collana tra una sfera e l’altra. Il nodo, che deve essere piccolo, distanzierà un po’ le perle tra loro. In questo modo la collana si allunga, anche se di poco. A volte è proprio quello che basta per rendere più gradevole e, soprattutto, adeguato alla vostra corporatura il gioiello. Un nodo tra una perla e l’altra, inoltre, ha anche un vantaggio aggiuntivo: rende più sicura la collana. Nel caso si strappi le perle non saranno perse.

Collana e orecchini con cascata di perle indossati
Collana e orecchini con cascata di perle indossati

2 Aggiungete perle
Questo consiglio è perfetto per una collana di perle, ma va bene anche per altri tipi di collane. Si tratta da aggiungere piccole perle coltivate, che hanno un costo molto abbordabile, tra una perla e l’altra. Ma le perle possono essere aggiunte anche all’interno di una catena alternando l’oro e le piccole sfere bianche.

Collana Jardin de Peggy in oro 14 carati e perle di acqua dolce
Collana Jardin de Peggy in oro 14 carati e perle di acqua dolce by Sophie Bille Brahe

3 Sfere d’oro
Una soluzione simile a quella appena descritta è l’aggiunta di sfere d’oro, che possono allungare praticamente qualsiasi tipo di collana. Scegliete, però, oro dello stesso colore di quello già presente, che sia bianco, giallo o rosa. Potete optare per piccoli granelli non troppo diversi da un chicco di riso, oppure da leggere sfere (che di solito sono vuote all’interno) di diametro maggiore: dipende dal tipo di collana. Lo stesso rimedio è ovviamente adatto alle collane in argento, ma in questo caso si possono scegliere elementi dello stesso metallo.

Collana con pietre colorate e croce
Collana con pietre colorate e croce di Elena Braccini

4 Una catenina
Se la collana da allungare è composta da pietre preziose o, più facilmente, semi preziose (per esempio, turchese, lapislazzuli, tormalina), potete aggiungere una piccola catena in oro nel tratto del gioiello che si trova superficie posteriore del collo. In questo modo si allunga in modo consistente la collana senza perdere l’aspetto estetico originale.

Collana multicolor
Collana multicolor di Coeur de Lion

5 Altre gemme
Se avete la disponibilità economica e la collana è composta da pietre, potete scegliere di aggiungere lo stesso tipo di gemme, anche se in molti casi non sarà così facile trovare la stessa sfumatura di colore. Oppure potete scegliere di alternare le gemme esistenti con altre di colore diverso, giocando su forti accostamenti di colore, come verde e rosso, oppure su nuance della stessa tonalità, come nel caso di gemme gialle e arancioni, oppure di blu e azzurre. Oppure, ancora, con elementi in smalto. Un gioielliere potrà facilmente accontentarvi: ma chiedete prima un preventivo per non avere sorprese sul costo finale.

Collana con ametista
Collana con ametiste di diverse dimensioni by Andrea Fohrman

Tutto sul granato, pietra di gennaio

Il granato è una delle pietre più utilizzate in gioielleria. Ma sapete riconoscerlo? Ecco quello che dovete sapere sul granato, pietra del mese di gennaio, che in realtà riunisce tante tipologie diverse ♦

Si fa presto a dire granato. In realtà questa pietra è classificata in modi diversi e confusa con altre pietre dello stesso colore. Un vizio antico: in passato l’unico criterio per descrivere una pietra era, in modo generico, il colore. Così tutte le gemme rosse erano riconosciute come rubini, dal latino rubeus che significa rosso, appunto. Non stupisce, quindi, che per 700 anni la pietra centrale della corona d’Inghilterra, di 170 carati, sia stata chiamata «il rubino del Principe Nero», pur essendo un magnifico spinello, pietra che non è un granato, ma ci assomiglia. Anche alcune varietà di granato in passato sono state erroneamente categorizzate come rubini. La faccenda però si complica ulteriormente perché non solo ha altre colorazioni come viola, marrone, arancio, giallo e verde, ma spesso è venduta con il nome commerciale e non quello scientifico. Insomma, la natura abbonda pietre preziose colorate eppure non è sempre stato facile catalogarle. Come distinguerle e quali scegliere? Ecco una guida.

Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto
Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto

 Rhodolite

È una varietà di granato. Dal punto di vista geologico, la pietra è composta per il 55% di piropo e per il 37% di almandino. Il granato si differenzia dal rubino non solo per la sua composizione, ma anche per come si comporta sotto la luce: da un rubino naturale emergerà un doppio arcobaleno con varie tonalità di rosso e di blu, mentre la rhodolite risulta ancora più brillante e viva, e mostrerà un solo arcobaleno con il verde e il giallo. Attenzione: la rhodolite può essere sintetizzata in laboratorio, ma è una delle poche pietre a non essere mai trattata artificialmente. Il suo nome deriva dal greco rhodo (rosa) e lithos (pietra) e fu coniato da George Frederick Kunz per la sua somiglianza con il colore del fiore del rododendro di montagna.

Colore: rispetto agli altri granati rossi è leggermente più chiaro e per questo è confuso con il rubino, ma presenta delle sfumature viola e porpora. Non a caso le colorazioni più ricercate sono rosso-porpora e Lampone scoperta nel 1987, dalla tonalità del frutto.

Dove si trova: è stata scoperta in Carolina del Nord, ma i maggiori giacimenti si trovano in Sri Lanka, Tanzania, dove nella regione di Kangala è stata individuata la varietà Lampone e nella valle Umba quella viola pallido, Zimbabwe e Brasile. Dalla regione indiana di Orissa e solo da qui provengono le pietre color uva, simile all’ametista.

Anello con rodolite e zaffiri blu
Anello con rodolite e zaffiri blu

 Granato almandino

La presenza di metalli come manganese e calcio conferisce al granato tantissime colorazioni, ma quando la componente di almandino è predominate, l’aspetto è rosso scuro, talvolta tendente al marrone. Ed è questa la varietà più conosciuta, anche con il nome di granato del Mozambico, dal nome dal paese dell’Africa orientale da cui proviene. Citata nella mitologia greca, elogiata nella tradizione ebraica e musulmana e usata dai vichinghi per gli ornamenti funerari, è piuttosto dura e con un alto indice di rifrazione. A volte prende il nome di Granato orientale.

Dove si trova: Mozambico, India e Brasile.

Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato
Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato

 Spessartite

Il nome deriva da Spessart, località bavarese dove fu scoperta la metà dell’Ottocento. Inizialmente poco usata in gioielleria perché molto rara, dopo il rinvenimento di un altro giacimento in Namibia, la sua diffusione è cresciuta moltissimo, anche perché è la varietà di granato che ha il più alto indice di rifrazione dopo il diamante. Caratteristica che la rende una delle gemme più versatili.

Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet
Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet

Colore: dal manganese deriva il suo caratteristico colore arancio primario mentre la presenza di ferro dona le sfumature rosse e vira verso l’arancio rosso, arancio dorato, arancio giallino o rosso cupo. Il Granato mandarino è la varietà più pregiata di Spessartina, scoperta a Kunene, in Namibia.

Dove si trova: se la miniera di Spessart è ormai esaurita, la Namibia continua a essere il punto di riferimento insieme alla Nigeria, mentre altri giacimenti sono in Australia, Brasile, Kenya, Madagascar, Mozambico, Pakistan, Sri Lanka, Tanzania e Zambia.

Tsavorite

È il nome commerciale del Granato Grossularia Verde, coniato nel 1974 dal geologo britannico Campbell R. Bridges e da Henry B. Platt, due consulenti di Tiffany, in onore dello Tsavo National Park in Kenya, luogo del ritrovamento.

Colore: deve il suo colore alla presenza del vanadio e in piccola parte del cromo, gli stessi elementi che conferiscono allo smeraldo i suoi colori. Se una maggiore quantità di vanadio ne accentua il verde della Tsavorite, una sfumatura giallognola invece indica la presenza di ferro. Il verde va dal vivido e chiaro al profondo e vellutato e, come tutti i granati, ha un’ottima brillantezza, grazie all’alto indice di rifrazione. Rispetto allo smeraldo però ha meno inclusioni e può essere anche senza difetti a occhio nudo.

Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti

Dove si trova: più raro dello smeraldo ha due principali siti di estrazione, la miniera Scorpion vicina al Tsavo National Park in Kenya e le colline Merelani nella regione di Arusha in Tanziana. E un piccolo giacimento nella provincia di Tuléar in Madagascar.

Granato Demantoide

Varietà del Granato Andradite, scoperta negli Urali nel 1849, ha una brillantezza eccezionale e il suo nome è stato mutuato dal tedesco Demant perché simile al diamante come sfavillio. Passione del gioielliere Carl Fabergé, che appena poteva lo inseriva nelle sue creazione e contribuì alla sua fama leggendaria, era ambito da molti anche dal capo gemmologo di Tiffany, George Frederick Kunz, che si spinse fino in Russia con l’obiettivo di acquistare tutti gli esemplari sul mercato. La rivoluzione sovietica ne bloccò le mire e la commercializzazione, ma molti anni più tardi, nel 1991, grazie alla riprese delle attività mineriarie negli Urali e alla scoperta di altri giacimenti in Namibia, tornò alla ribalta.

Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose varietà del granato Demantoide
Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose tipologie del granato Demantoide

Colore: a seconda della quantità di cromo e ferro, varia dal verde intenso al giallastro a giallo verde o verde oliva. In pratica, maggiore è la presenza di ferro più gialla è la pietra. E sebbene verde foresta sia il tono di riferimento, nel caso del Demantoide ciò che davvero conta è il fuoco, ossia la varietà e l’intensità del gioco di colori quando riflette la luce.

Dove si trova: dagli Urali provengono esemplari di color verde intenso con una peculiarità, le inclusioni coda di cavallo, che le rendono speciali, mentre le pietre delle Namibia sono più chiare e senza inclusioni.

Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con spessartite abochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite
Anello con spessartite cabochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite

Come distinguere tra diamanti veri e sintetici?

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Attenzione: aumenta il numero di diamanti sintetici, che sono prodotti ora perfino da De Beers. Voi sapete riconoscerli? La prima cosa da sapere è…  ♦

Come si fa a sapere se il diamante del vostro anello è sintetico? È possibile scoprire se un diamante è vero o falso? La risposta è: dipende. La differenza non è visibile a occhio nudo, ma solo con strumenti sofisticati. Naturalmente un diamante è considerato falso solo se non ne è dichiarata l’origine. I diamanti sintetici, se sono ufficialmente dichiarati tali, non possono essere considerati falsi. Da ultimo, è entrato in scena anche il gigante dei diamanti De Beers, che produce diamanti sintetici con un laboratorio in Gran Bretagna per gioielli con il marchio Lightbox.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox

L’equivoco tra vero e sintetico, comunque, è un problema per i commercianti: infatti, in caso di dubbio, per le grosse pietre gli operatori si rivolgono agli istituti di gemmologia. Ma se le certificazioni sono dubbie, i grandi gioiellieri non utilizzano le pietre di dimensioni minori, sotto 1 carato, per non correre rischi di compromettere la propria reputazione. Lo affermava tempo fa Alberto Osimo, grossista di diamanti e presidente del Geci (Gemological Education Certification Institute) di uno dei principali laboratori di gemme in Italia: «Attualmente esiste una solo macchinario, il Diamond view, prodotto dalla Dtc, la Diamond trading company, in grado di svolgere questa analisi, che però dura dieci minuti ed è antieconomica nel caso di diamanti di un centesimo di carato. Infatti, non è conveniente certificare e controllare una pietra dal valore di pochi euro quando la procedura potrebbe costare fino a 80 euro a pezzo». Anche altri sistemi proposti successivamente per analizzare i diamanti richiedono, comunque, procedure lunghe e costose.

By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung
By Ethereal Green Diamond, 34,59 ct. Lab-grown diamond. Photo: Johnny (Chak Wan) Leung

Una soluzione parziale al problema viene da un’altra macchina realizzata dall’istituto svizzero Ssef e capace di analizzare in una sola ora anche 4 mila pietre. Tutto bene quindi? In parte: l’apparecchio identifica solo la struttura molecolare dell’oggetto, ossia li suddivide secondo la tipologia. E, per fortuna, solo una di queste categorie è replicabile artificialmente. In breve: un diamante sintetico si individua solo con macchine costose e procedure complicate.

Ma non ci sono solo i diamanti sintetici. Accanto al diamante naturale, in commercio si trovano pietre create in laboratorio, come la zirconia cubica e la moissanite sintetica. Che sono certificate e vendute come alternative estremamente più economiche rispetto al diamante che è il risultato invece, del lavoro della millenario della terra.

Expertise in un laboratorio Tiffany
Expertise in un laboratorio Tiffany

Quindi, come riconoscere se il vostro diamante è vero o falso?  

1 Un vero diamante è certificato. Quindi, un gioiello con diamante deve avere anche il certificato che ne attesta la purezza, colore, i carati.

2 Potete acquistare un dispositivo per verificare voi stessi. Un dispositivo come Professional Diamond Selector I. Si tratta di una sonda o un misuratore di conducibilità termica e si trovano in vendita su Amazon per pochi dollari, serve a distinguere i veri diamanti da altre pietre simulate. Per esempio, scopre se la pietra è, in realtà, un cristallo oppure una zirconia cubica. Non riuscirà, però, a scoprire se il diamante è stato creato in laboratorio.

3 Altri test che si possono fare in casa: lasciate cadere il diamante in un bicchiere pieno d’acqua (ma questo presuppone che sia separato dal gioiello). Se la pietra preziosa affonda è un vero diamante. Se galleggia sulla superficie dell’acqua o poco sotto è falsa.

4 Prova del respiro: appannate il diamante con il vostro alito, come per pulire le lenti degli occhiali. Se il vapore acqueo si dissolve subito dalla superficie, è più facile che il diamante sia autentico. Inutile aggiungere che è un metodo molto rozzo…

5 Prendete una lente d’ingrandimento. Se sulla pietra scorgete la minuscola sigla CZ significa che si tratta di zirconia cubica.

6 Una prova per cuori forti: scaldate su una fiamma per 40 secondi il vostro diamante. Poi gettatelo in un bicchiere di acqua fredda: se è vero non si romperà. Ma se è un cristallo…  Non ve lo consigliamo, se volete provare è vostro rischio.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I gioielli giusti per il veglione

Che cosa indossare per la sera dell’ultimo giorno dell’anno? Ecco idee per gioielli che in qualche caso potete trovare all’ultimo minuto.

Le scarpe e il vestito li avete trovati, per decidere che cosa indossare durante il veglione di San Silvestro mancano solo i gioielli. Ma, attenzione, se vi piace tanto festeggiare l’ultimo giorno dell’anno, dovete sapere che la data non è la stessa in tutto il mondo. Se in gran parte dell’Occidente e in Giappone l’ultimo giorno dell’anno è il 31 dicembre, in altre parti del mondo questa data cade in giorni completamente diversi. Qualche esempio: per alcune Chiese ortodosse e Chiese orientali cattoliche l’inizio dell’anno (per le cerimonie religiose) si celebra nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.

Collana di perle by Coscia
Collana di perle by Coscia

Il Capodanno cinese si festeggia in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio (nel 2023, per esempio, è domenica 22 gennaio). Il Capodanno islamico, al contrario, corrisponde, rispetto al calendario gregoriano, di circa un mese indietro ogni tre anni. Quindi, se volete, potete festeggiarli tutti…

Pandora, gioielli della collezione Moments indossati
Pandora, gioielli della collezione Moments indossati

Insomma, nella notte più importante dell’anno come scegliere i gioielli? Una collana vistosa e colorata aiuterà a reinventare un tubino nero o un abito già indossato prima. Oppure pizzi, stelle, lune su oro e argento, impreziositi da diamanti o zirconi rendono qualsiasi look scintillante. Se invece è il vestito ad essere appariscente, gli orecchini a bottone, un braccialetto in argento sterling o lunghe collane di oro sottile daranno il tocco finale perfetto. Insomma, l’importante è che brillino per festeggiare fino alle prime ore del nuovo anno, ma anche che siano bilanciati con l’abito.

Madalina Ghenea con una collier della colelzione Vulcania, alta gioielleria Damiani
Madalina Ghenea con una collier della collezione Vulcania, alta gioielleria Damiani

Di sicuro i colori-guida per la notte del 31 dicembre sono tre: il nero, il bianco e il rosso. Per una festa che inizia rigorosamente dopo le 21 un abito nero è perfetto. E con un colore scuro l’ideale è preferire il classico: il rosso dei rubini, o di una pietra con la stessa tonalità (ce ne sono anche di poco costose) e il bianco scintillante dei diamanti oppure, se nel cassetto non avete gioielli così preziosi, il bianco dell’argento o di pietre sintetiche, come cubic zirconia. Basta che brillino fino al momento del brindisi.  

Collezione Amuleti by Nanis
Collezione Amuleti by Nanis
Anello in oro bianco e diamanti di Leo Pizzo
Anello in oro bianco e diamanti di Leo Pizzo
Anello e bracciale di Giselle Effting
Anello e bracciale di Giselle Effting
Brindisi con collana di perle di Tahiti by Coscia
Brindisi con collana di perle di Tahiti by Coscia

Gioielli e amuleti portafortuna

I gioielli a forma di amuleto o talismano. Ma si possono indossare anche se non siete superstiziose ♦︎

I nostri antenati primitivi hanno realizzato prima i gioielli come ornamento, oppure come talismani e amuleti? La risposta non si conoscerà mai. Di certo, però, la funzione scaramantica dei gioielli è testimoniata dai ritrovamenti archeologici. Ma è rinnovata anche, qualche migliaio di anni dopo, da quanti pensano che saranno fortunati se indossano un ciondolo di collana che ha la forma che ricorda un occhio.

Pendente-talismano di de Beers, in oro bianco e diamanti
Pendente-talismano di de Beers, in oro bianco e diamanti

Perché, in effetti, i gioielli magici, che dovrebbero scongiurare eventi sfortunati oppure, al contrario, favorire una buona sorte, sono ancora richiesti. I gioielli talismano hanno spesso la forma di simboli, ai quali si attribuisce un valore e un potere magico di aiuto e di propiziazione oppure di protezione. Allo stesso tempo, la particolare forma di un ciondolo dovrebbe (per chi ne è convinto) propiziare eventi fortunati, come vincere alla lotteria o conquistare l’amore.

Collana talismano
Collana talismano di Kristen Malan

La differenza. A proposito, è meglio chiarire la differenza: di solito i talismani sono equiparati agli amuleti. In realtà sono oggetti creati con due funzioni differenti. Gli amuleti hanno (sempre per chi ci crede) la capacità di allontanare o ad annullare un influsso magico maligno. I talismani, invece, sono oggetti che hanno la capacità di far accadere qualcosa di positivo. Insomma, un amuleto dovrebbe impedire la negatività, mentre un talismano propiziare una positività.

talismano in cristallo di rocca e smalto Wartski 1
Wartski, talismano a forma di mano in cristallo di rocca intagliato e smalto

Talismani e amuleti sono oggetti che piacciono anche ai gioiellieri di oggi, che spesso propongono gioielli che hanno una funzione di amuleto o talismano oltre che di ornamento da indossare. Nulla vieta, infatti, di indossare una collana o un anello con simboli scaramantici anche se a quelle antiche superstizioni non si crede. Eccone alcuni.

Amuleto indossato
Amuleto indossato

Occhio di Allah. In turco si chiama Nazar Bonjuk, mentre in lingua inglese è Evil Eye. È uno dei più famosi amuleti contro il malocchio. È molto utilizzato per bracciali, orecchini e collane. Un tempo ai bambini era attaccato sui vestiti con una spilla da balia. È uno dei simboli più utilizzati dai gioiellieri.

Occhio anti malocchio, con smalto e diamanti. Prezzo: 6800 dollari
Aaron Basha, occhio anti malocchio, con smalto e diamanti

Mano di Fatima o Miriam. Detta anche Hamsa (che significa cinque in lingua araba) o Khamsa, è un amuleto a forma di palmo di mano popolare in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa, ma ora diffuso anche in Occidente, utilizzato molto spesso anche per realizzare gioielli o appendere in casa come porta fortuna. Per gli ebrei è la mano di Miriam.

Anello con ciondolo mano di Fatima
Swarovski, anello con ciondolo mano di Fatima

Corno. È un amuleto diffuso in Italia, specialmente al Sud, come portafortuna. In corallo, spesso con l’aggiunta di diamanti, è stato preso a modello anche da grandi Maison della gioielleria.

Amuleto a forma di corno in corallo e pietre semi preziose
Amuleto a forma di corno in corallo e pietre semi preziose

Teschio. Secondo le diverse culture, il simbolo del teschio serve a incutere timore, allontanare il pericolo della morte oppure proteggere dai pericoli.

Anello della collezione Flora con teschio, oro bianco, diamanti e zaffiri
Gucci, anello della collezione Flora con teschio, oro bianco, diamanti e zaffiri

Crocefisso. Per chi segue la religione cristiana è il simbolo spirituale più importante. Ma anche se alcuni lo indossano per testimoniare la propria appartenenza al culto, altri lo considerano un oggetto capace di conferire protezione alla persona. Insomma, un simbolo con poteri magici.

Croce scomponibile Belle Epoque
Damiani, croce scomponibile Belle Epoque

Segni zodiacali. Bilancia, Leone, Sagittario… Chi indossa i simboli del proprio segno zodiacale non solo vuole comunicare la propria appartenenza a un certo periodo dell’anno, ma si attende anche un potere benefico.

David Yurman, pinky ring in oro con iniziali o segno zodiacale
David Yurman, pinky ring in oro con iniziali o segno zodiacale
Amuleto con giada nera, bronzo e laccio in pelle
Amuleto con giada nera, bronzo e laccio in pelle di Lisa Eisner
Ciondolo amuleto con cristallo di rocca intagliato e diamanti
Temple St. Clair, ciondolo amuleto con cristallo di rocca intagliato e diamanti
Bracciale in oro rosa con smeraldi e quarzo al centro
Bracciale in oro rosa con smeraldi e quarzo al centro
Bracciale in cuoio con mano di Fatima in oro e zaffiri
Pippo Perez, bracciale in cuoio con mano di Fatima in oro e zaffiri rosa
Thomas Sabo, mano di Fatima in oro rosa 18 carati e zircone
Thomas Sabo, mano di Fatima in oro rosa 18 carati e zirconia cubica

Guida ai gioielli rivière

Rivière e Tripla X: due termini che ogni tanto sono utilizzati in gioielleria. Volete sapere che cosa significano rivière e Tripla X? Leggete qui ♦

Tempo fa, a New York, in un’asta di Bonhams, una collana rivière di 51 diamanti, classificati triple X-Cut, è stata venduta per 1,2 milioni dollari. Per la cronaca, è stato il gioiello che ha totalizzato il prezzo più alto. Ogni diamante della collana è stato accompagnato da un certificato del Gemological Institute of America. I diamanti in questione pesano oltre 70 carati: nella collana sono uniti da un fermaglio a forma di cuore del peso di 2,04 carati. Le pietre sono montati in platino. Ma sapete che cosa significano le definizioni rivière e tripla X?

Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo
Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo

Rivière. Il termine rivière deriva dalla parola francese che sta a significare fiume. Nella gioielleria indica una fila di pietre che hanno le stesse dimensioni oppure in scala, cioè da più grandi a gradatamente più piccole. È anche un modo per valorizzare il più possibile le pietre di diverse misure e ordinarle secondo uno schema geometrico. È un set utilizzato spesso per le collane di diamanti, più raramente con altre pietre. Molto alla moda in Inghilterra durante il periodo georgiano, le collane in stile rivière sono popolari ancora oggi.

Collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti
Boucheron, collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti

Le collane rivière sono di solito progettate senza ornamenti, per valorizzare le pietre utilizzate. Ma in alcuni casi queste collane nascondono un piccolo anello che consentono di aggiungere un pendente. C’è anche un motivo pratico quando si tratta di collane con pietre di diversa dimensione: valorizzare quelle più grandi, disponendole sulla parte anteriore della collana, rende  il gioiello più snello. L’effetto prospettico delle pietre che diventano più piccole quando si avvicinano alla nuca, inoltre, rende la collana più slanciata. Infine, è difficile per un gioielliere avere a disposizione tante pietre della stessa dimensione e della medesima qualità. In questo modo si risolve il problema.

Nicole Kidman con una collana rivière in un'immagine di qualche anno fa
Nicole Kidman con una collana rivière in un’immagine di qualche anno fa

Tripla X. Conosciuta anche come «Triple Ex», è una denominazione informale, per lo più nel settore del commercio, che significa un diamante che ha ottima cesellatura, simmetria e taglio. La definizione è destinata solo ai diamanti taglio brillante.

La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor. Stima: 1,2-1,5 milioni di dollari
La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor
Bonhams Riviere necklace
La collana rivière venduta da Bonham’s per 1,2 milioni di dollari
Collana rivière a tre fili
Collana rivière a tre fili
collana cartier
Collana Rivière di Cartier. Venduta per 2,8 milioni di dollari

Corallo per le feste in rosso

Quali gioielli indossare per i giorni di festa? Il rosso è il colore delle feste invernali ed è anche il colore del corallo, che può dare un tocco di vivacità in più ♦
Le feste invernali sono colorate di rosso, come il corallo. Per questo i gioielli con questo materiale possono essere un’ottima scelta da indossare  per i giorni delle festività invernali, assieme all’oro e al colore verde. Infatti, le sfumature di rosso stanno generalmente bene con un vestito elegante e sono in linea con l’atmosfera natalizia. Un altro vantaggio è che i gioielli con il corallo rosso sono abbastanza facili da trovare. Ma, attenzione: scegliete quelli che possono dimostrare di essere sostenibili da un punto di vista ambientale. Molti gioiellieri, che hanno capito che non si può rischiare di compromettere le colonie corallifere già messe a dura prova dall’innalzamento delle temperature, possono esibire certificati che comprovano una provenienza sostenibile del corallo usato per i gioielli.

Anello in oro con corallo rosso e diamanti
Ciaravolo, anello in oro con corallo rosso e diamanti

Inoltre, se avete dei gioielli come quelli che pubblichiamo in questa pagina, fate attenzione a non rovinarli. Il corallo è un materiale naturale, bello ma anche delicato. I gioielli di corallo vanno trattati con molta attenzione. Il corallo, come perle, è un prodotto di origine animale (è composto da micro organismi) e non è una pietra preziosa o un minerale. I minuscoli coralli vivono nel mare e costituiscono con gli anni degli scheletri calcarei. Ecco perché bisogna fare attenzione. Qui trovate i suggerimenti giusti per conservare al meglio il corallo.

Anello con corallo rosso e tsavoriti
Alex Ball, anello con corallo rosso e tsavoriti

Come pulire il corallo. Deve essere pulito con un panno morbido umido e risciacquato con acqua calda e sapone, poi asciugato con attenzione. Ma non deve essere messo in un pulitore di gioielli ad ultrasuoni, né sottoposto a un bagno nell’acqua. Se il gioiello è polveroso, si può eliminare la polvere anche utilizzando una bomboletta di aria compressa, di quelle che si utilizzano per pulire l’interno dei computer.

Sautoir di corallo rosso e diamanti
Chantecler, sautoir di corallo rosso e diamanti
Anello della collezione Riviera in oro bianco, diamanti, corallo
Avakian, anello della collezione Riviera in oro bianco, diamanti, corallo
Orecchini in corallo rosso Cavolfiore
Cassandra Goad, orecchini in corallo rosso e oro Cavolfiore
Bracciale con corallo intrecciato
Eredi Jovon, bracciale con corallo intrecciato
Bracciale in argento 925 con sfere in pietra naturale e corallo mediterraneo. Prezzo: 63,35 euro
Salvatore Collaro, bracciale in argento 925 con sfere in pietra naturale e corallo mediterraneo

4 cose da sapere prima di regalare un gioiello

Quattro consigli da un’esperta per chi vuole regalare un gioiello. Leggeteli e, soprattutto, non dimenticateli.

Come scegliere un gioiello in regalo? Una domanda che crea non poche preoccupazioni. Un aiuto è arrivato un po’ di tempo fa da Angelina Chen, vice presidente senior e responsabile delle vendite online di Christie’s Jewellery, che ha pubblicato alcune considerazioni e quattro consigli. Meglio leggerli e seguirli. e se volete saperne ancora di più, potete leggere Che cosa regalare a una donna? e, in particolare, come decidere quale anello regalare.  Perché i gioielli costano e, spesso, diventano anche un investimento: prima di acquistarli, quindi, occorre sceglierli attentamente. Quindi, se avete intenzione di regalare un gioiello leggete prima questi consigli.
Un pacchetto regalo
1 Individuare il colore. Secondo Angelina Chen una buona idea è osservare quali sono i colori preferiti degli abiti della persona che riceverà il dono, i vestiti che indossa più spesso. Un suggerimento, dunque, è cercare un gioiello che abbia come tonalità quel colore. Per esempio, per chi ama il blu si possono scegliere zaffiri, ma anche semplici turchesi, chi ama il verde può optare sugli smeraldi, tsavoriti o tormaline di quella tonalità. Nel dubbio, c’è sempre il colore che va sempre di moda: quello dei diamanti bianchi, cioè incolori.

Granato spessartite by Nomad's
Granato spessartite by Nomad’s

2 Scegliete lo stile. C’è chi ama lo stile moderno e i gioielli con un design contemporaneo e chi, invece, preferisce le forme tradizionali: il classico anello solitaire, la collana con un filo di perle, un semplice bracciale d’oro. Quindi, prima di scegliere, osservate bene le inclinazioni estetiche di chi riceverà il vostro regalo: è una donna conservatrice e tradizionalista in fatto di abiti, oppure cambia spesso per restare sull’onda della moda? In ogni caso, i gioielli di pregio, creati da una grande marca, sopravvivono alle epoche storiche e alle mode e quindi sono un po’ più sicuri. Con un gioiello meno costoso, invece, non si può sbagliare: deve essere coerente con lo stile dei monili e degli abiti indossati.

Serafino Consoli, bracciali e anelli
Serafino Consoli, bracciali e anelli

3 Attenti alle collezioni. Ci sono donne che amano un genere di gioiello e vogliono indossarlo sempre, con piccole varianti. Per esempio, un anello in oro bianco con diamante, oppure un semplice orecchino realizzato con gli stessi materiali. Ma anche pezzi diversi di una stessa collezione: per esempio, potete regalare un anello e, se il gioiello è stato realmenbte apprezzato (bisogna esserne sicuri), potete continuare con un bracciale o una collana della stessa collezione. Se una donna ha nel cassetto un certo numero di gioielli simili, è probabile non disdegni di riceverne un altro, ovviamente con qualche variante sul tema.

Collana di Hermès indossata
Collana di Hermès indossata

4 Cercate i pezzi mancanti. Un’idea brillante (nel vero senso della parola) è integrare una serie di gioielli con il pezzo mancante. Per esempio, chi ha tanti gioielli in oro bianco potrebbe desiderare un pezzo in oro rosa da aggiungere alla propria raccolta. Chi ha tanti orecchini probabilmente desidera incrementare il numero degli anelli, e così via. Lo stesso discorso è valido per i gioielli della stessa serie di una stessa marca.

Collana in diamanti e smeraldi, indossata a Baselworld
Collana in diamanti e smeraldi di Jacob & Co, indossata

Come comportarsi in gioielleria

Volete acquistare un gioiello? Sappiate che i gioiellieri giudicano il vostro comportamento. Ecco che cosa non dovete fare assolutamente quando entrate in una gioielleria ♦

Che cosa pensa un gioielliere quando entrate nel negozio? Saperlo è importante. Spesso tra cliente e gioielliere c’è un rapporto che dura da anni, scandito da tanti acquisti: l’anello di fidanzamento, l’orologio da regalare per il compleanno, la collana per l’anniversario di matrimonio… Ma, come in tutte le attività commerciali, anche un buon rapporto può deteriorarsi. Un venditore di gioielli fa il suo mestiere e voi dovete fare il vostro. Ecco, quindi, che leggere nel pensiero dello specialista della gioielleria può essere utile. Questi sei punti sintetizzano che cosa il gioielliere si aspetta da voi.

La boutique Repossi, a Parigi
La boutique Repossi, a Parigi

1 Anche se il gioielliere di fiducia ha con voi un rapporto amichevole, non dimenticate che si tratta pur sempre di un’attività commerciale. Alla fine della giornata il gioielliere guarda quanto ha incassato. Quindi, non scambiate il gioielliere per un consulente o un esperto da consultare disinvoltamente. Molti, per esempio, entrano in un negozio per chiedere una stima su un gioiello di loro proprietà che, magari, vogliono mettere in vendita. Non è un atteggiamento gradito al gioielliere, a meno che non sia lui che vi ha venduto il gioiello che volete valutare. Portare in negozio un anello o una collana acquistata altrove può andare bene una volta, se siete clienti abituali, ma non di più. Probabilmente il vostro gioielliere ha un oggetto simile a quello che gli state chiedendo di valutare: mostrargli un prodotto della concorrenza potrebbe irritarlo.

Non sottovalutate l'esperienza
Non sottovalutate l’esperienza

2 Il gioielliere cerca di individuare le possibilità economiche del cliente e di proporgli anello, collana o orecchini che possono soddisfare le sue esigenze ed essere dimensionati per il budget a disposizione. Se il gioielliere è un bravo professionista, quindi, riuscirà a offrire anche un buon prezzo per il gioiello. In cambio, però, si aspetta fedeltà dal cliente. Può essere un accordo vantaggioso per entrambi.

L'interno di Harry Winston, a New York
L’interno di Harry Winston, a New York

3 Certo, chi compra un gioiello non è certo un orafo o un gemmologo. Però i gioiellieri sono infastiditi dalla completa ignoranza in materia. Saranno pronti a spiegare le caratteristiche di un oggetto che vi piace e a farvi comprendere perché un gioiello ha un dato prezzo. In cambio si aspettano che il cliente capisca perché un gioiello è più costoso di un altro oppure le differenze più semplici tra diversi diamanti (certo, chi legge questo articolo di gioiellis.com è avvantaggiato). Insomma, se il cliente ha qualche nozione di base il gioielliere è più ben disposto e, magari, più flessibile riguardo al prezzo.

Tiffany, a New York
Tiffany, a New York

4 A proposito di prezzo: quando guardate il cartellino che riporta il costo di un gioiello, tenete conto di quanto costa al gioielliere avere un magazzino, comprare oro, pietre preziose, disegnare un gioiello originale, incaricare gli artigiani per la lavorazione. Mantenere una gioielleria, in particolare quelle piccole, è un investimento cospicuo in termini di capitale immobilizzato, che se ne sta lì sotto forma di anelli e collane. Il gioielliere si aspetta che vi rendiate conto che mantenere un punto vendita di preziosi non è come gestire una panetteria.

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5 Prima di entrare in una gioielleria è bene aver chiaro quanto siete disposti a spendere, oltre a quale tipo di gioiello è il vostro obiettivo. Non avere la minima idea di quello che si desidera rende difficile, per il gioielliere, determinare quale sia il prodotto più adeguato per voi. In ogni caso, inutile pretendere gioielli di alta qualità con un budget troppo basso. Prima di entrare in una gioielleria pensate a che cosa vorreste ottenere.

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6 Non protestate con il gioielliere se il vostro anello ha perso una pietra, la collana è diventata opaca e il bracciale è ammaccato. I gioielli sono oggetti delicati e si usurano. Collane, anelli e bracciali hanno bisogno di manutenzione e di pulizia costante, ma anche un «tagliando» periodico, cioè un controllo sullo stato di salute dei rebbi che fermano un diamante, del castone che stringe un rubino, degli anelli che formano una collana… La maggior parte dei gioiellieri pulisce quello che avete acquistato nel loro negozio gratuitamente. Altri offrono anche una garanzia sui loro prodotti. Ma non dovete credere che i gioielli possano durare in eterno. Non è detto. Le faccende domestiche o la vita di tutti i giorni possono rovinare i vostri gioielli. E persino un diamante, in certe condizioni, si può deteriorare. Non date la colpa al vostro gioielliere.

Gioielleria a Shanghai
Gioielleria a Shanghai

Quali gioielli indossare a Natale?

Quali gioielli indossare il giorno di Natale oppure la sera della vigilia? Ecco 5 cose da sapere. La prima è…

Gioielli per Natale. Gioielli per il giorno dopo il Natale. Gioielli per il giorno prima del Natale. E poi arriva l’ultimo giorno dell’anno, da festeggiare possibilmente con gioielli nuovi. Che cosa indossare durante la raffica di giorni in cui non si contano cene, brindisi, riunioni con parenti e amici, senza contare le occasioni legate al proprio lavoro in azienda, ufficio, studio professionale?

Collana con perle by Coscia
Collana con perle by Coscia

1 I tre colori delle feste

Nessuna sorpresa: i colori delle feste invernali sono il rosso, l’oro e l’argento. L’importante è che brillino: niente argenti appannati, l’oro è meglio giallo, oppure bianco. E il rosso non è detto che debba essere un rubino o il corallo: ci sono bijoux divertenti e molto meno costosi che si adattano bene.

Nanis, collezione Dancing in the Rain
Nanis, collezione Dancing in the Rain

2 Non siete voi l’albero

Il rischio è quello di esagerare. Prese dall’euforia del periodo festivo, c’è chi esagera e si addobba come l’abete natalizio senza luci che lampeggiano. Il consiglio, in questi casi, è sempre lo stesso: meglio un solo gioiello di qualità, che risalti, che tanti, piccoli e cheap. Almeno per i giorni festivi si possono indossare quei gioielli che, magari, durante il resto dell’anno sono considerati troppo importanti.

Uno special piece di Ole Lynggaard: choker Shooting Stars in oro giallo e rosa 18 carati
Uno special piece di Ole Lynggaard: choker Shooting Stars in oro giallo e rosa 18 carati

3 Il pranzo di Natale

I gioielli non sono concepiti solo per essere indossati la sera: anche a metà giornata sono piacevoli da osservare. Ma, naturalmente, per sedersi a tavola con i propri famigliari non occorre un collier di diamanti: orecchini d’oro, oppure una collana semplice ed elegante sono sufficienti.

Roberto Coin, Rosemin Manji indossa la collezione Sauvage Privé
Roberto Coin, Rosemin Manji indossa la collezione Sauvage Privé

4 La cena della vigilia

Per la cena della vigilia si indossa spesso un abito dai colori scuri. In questo caso, oro giallo o bianco, ma anche un gioiello d’argento purché brillante e di design, sta bene. Se, al contrario, avete scelto un abito più vivace, magari sul rosso, scegliete orecchini non troppo grandi e optate per un anello dalle dimensioni generose, oppure particolarmente colorato. In particolare, se l’atmosfera è quella più simile a un party che a una cena per pochi intimi, potete optare per un anello cocktail, possibilmente con una tonalità rossa predominante.

Tamara Comolli, anello della collezione Curriculum Vitae, oro rosa 18 carati, 12 diamanti bianchi
Tamara Comolli, anello della collezione Curriculum Vitae, oro rosa 18 carati, 12 diamanti bianchi

5 I gioielli da brindisi

Durante il periodo natalizio non ci sono solo le cene in famiglia, ma anche i brindisi con gli amici o i colleghi di lavoro. In questo caso non è necessario sfoggiare i gioielli più preziosi. Anzi, è sconsigliato esagerare: potreste suscitare invidia, un sentimento negativo e pericoloso, oppure risultare stonata rispetto al resto della compagnia. Quindi, per queste occasioni i gioielli vanno ponderati attentamente: meglio la giusta via di mezzo tra bijoux e pezzi costosi.

Collezione Tiffany T
Collezione Tiffany T
Collana indossata di Evanueva
Collana indossata di Evanueva
Girocollo con smeraldi e diamanti, indossato
Girocollo con smeraldi e diamanti, indossato. Courtesy Bulgari
Collezione Venezia di Leo Pizzo, indossato
Collezione Venezia di Leo Pizzo, indossato
Gioielli per Natale Pandora
Gioielli per Natale Pandora

Che cosa sono i gioielli bridge?

Sapete che cosa sono i gioielli bridge? Questo nome è stato utilizzato per indicare una vasta parte di gioielleria. Se non sapete che cosa sono i gioielli bridge, dunque, ecco l’occasione per impararlo.

Bracciale fiorito Pandora Garden
Bracciale fiorito Pandora Garden

Naturalmente, come per tutte le categorie, ci sono delle sfumature. In alcuni casi ci sono gioielli che possono essere definiti in modo diverso, un po’ come avviene per il colore dei capelli: c’è chi non è bionda e neppure bruna, ma una via di mezzo. Ma questo non toglie che da tempo i gioielli siano stati divisi per categorie: alta gioielleria, gioielleria, bridge, fashion, a cui si aggiunge la bigiotteria. Come è già chiaro seguendo questa catalogazione, i gioielli definiti come bridge sono a metà tra quelli di fascia alta e quelli molto più legati alla moda.

Collana con pendente ad anelli
Collana con pendente ad anelli by Morellato

I gioielli definiti come bridge, insomma, sono una categoria che colma la distanza tra bigiotteria di fascia bassa e gioielleria di fascia alta. I gioielli bridge sono realizzati con metallo come argento, oro a 9 carati, vermeil (argento placcato oro). Possono essere arricchiti da cristalli o con le pietre semi preziose meno costose o anche con pietre sintetiche e piccole perle coltivate. In gran parte questo tipo di gioiello è molto popolare ed è rappresentato da grandi marchi, come Pandora, Thomas Sabo o Morellato, ma anche singole Maison come Monica Vinader, Giovanni Raspini o John Hardy, per fare qualche esempio. E, naturalmente, ci sono anche piccoli artigiani che propongono gioielli bridge.

Cara Delevigne con bracciale di Monica Vinader
Cara Delevigne con bracciale di Monica Vinader

Secondo un sondaggio condotto pochi anni fa su circa 120 gioiellieri negli Stati Uniti, la percentuale dei gioielli bridge sulle vendite complessive è rimasta invariata o è aumentata nel tempo. Quasi la metà (48%) dei gioiellieri ha affermato che le vendite di gioielli per ponti sono rimaste pressoché invariate rispetto alla percentuale delle vendite complessive negli ultimi anni, mentre un altro 43% ha affermato che sono aumentate.

Bracciale in argento con acquamarina e cianite, catena soft flex
John Hardy, bracciale in argento con acquamarina e cianite, catena soft flex

Perché hanno avuto successo i gioielli di tipo bridge? I fattori che hanno convinto le acquirenti sono due: il prezzo molto contenuto, anche perché non particolarmente sensibile alle oscillazioni delle quotazioni dell’oro, e un design che in molti casi non ha nulla da invidiare a quello di gioielli più costosi. Anche tra i gioielli bridge, in ogni caso, ci sono differenze notevoli.

Orecchini piccoli della collezione Nautilus
Orecchini piccoli della collezione Nautilus by Giovanni Raspini
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